BATTUTE

Ironia al Governo (natalizia): Giorgetti vuol portare del carbone sotto l’albero a Salvini

Meloni invece dice che se questo anno è stato tosto, il prossimo sarà molto peggio

Ironia al Governo (natalizia): Giorgetti vuol portare del carbone sotto l’albero a Salvini

Clima apparentemente disteso corredato da battute natalizie a Palazzo Madama dopo il via libera del Senato alla legge di Bilancio.

Siparietto Giorgetti-Salvini: “A Matteo porterò un po’ di carbone…”

All’uscita dall’Aula, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si è fermato con i cronisti insieme al vicepremier Matteo Salvini, regalando un siparietto ironico che ha momentaneamente alleggerito una giornata politicamente tutt’altro che semplice.

“Sono soddisfatto, tutto è bene quel che finisce bene. A Salvini porterò un po’ di carbone sotto l’albero, in linea con la transizione green…“, ha scherzato Giorgetti, strappando sorrisi tra i giornalisti.

Poco prima era stato lo stesso Salvini, con tono giocoso, a “presentare” il ministro dell’Economia:

Vi presento il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti“, mentre i due si scambiavano auguri di Natale dopo il voto.

Clima disteso dopo le tensioni?

La battuta arriva al termine di una giornata significativa per il governo. La manovra economica ha incassato la fiducia con 113 voti favorevoli, 70 contrari e 2 astenuti, e il via libera definitivo con 110 sì, 66 no e 2 astenuti. Un passaggio fondamentale prima della pausa natalizia, che consente al testo da circa 22 miliardi di euro di proseguire ora il suo iter alla Camera.

Nella Lega è l'ora della resa dei conti tra Salvini e Giorgetti
Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini

L’immagine che ha catalizzato l’attenzione è quando Salvini ha raggiunto Giorgetti, chiedendo al ministro Adolfo Urso di cedergli il posto, e si è seduto accanto al titolare dell’Economia. Tra i due è iniziato un lungo e fitto confronto. Un dialogo letto come il riflesso di una manovra arrivata al traguardo dopo strappi, correzioni dell’ultimo minuto e lo stralcio di cinque norme a seguito dei rilievi del Quirinale.

Salvini ha poi minimizzato, negando qualsiasi gelo e rivendicando di aver fermato indicazioni tecniche che avrebbero inciso su lavoratori e pensionati. Giorgetti, dal canto suo, ha difeso l’impianto complessivo della manovra, sottolineando le misure su salari, produttività e risposte alle richieste delle imprese, senza rinunciare alla battuta natalizia sul carbone.  La legge di Bilancio diventa così anche un fatto politico, mettendo in luce una frattura tra il leader della Lega e il suo ministro dell’Economia. Una crepa che promette di pesare nei prossimi mesi, quando torneranno sul tavolo i dossier più delicati.

Meloni ai dipendenti: “2026 sarà molto peggio del 2025”

Intanto Giorgia Meloni guarda avanti, senza illusioni. Nel discorso di auguri ai dipendenti della Presidenza del Consiglio, la premier ha definito il 2025 “un anno tosto per tutti noi” ma lanciando con una battuta un monito per il 2026:

Non preoccupatevi, perché l’anno prossimo sarà molto peggio“.

Un invito a riposarsi durante le feste, perché il lavoro da fare resta enorme. Nei prossimi mesi Palazzo Chigi dovrà chiudere gli obiettivi del Pnrr, affrontare l’esito del referendum costituzionale sulla giustizia e tenere aperti i cantieri della riforma del premierato e dell’eventuale modifica della legge elettorale, in un anno che precede le elezioni.

Migranti, Meloni in videoconferenza con Bruxelles: "Un'alternativa alla tratta è possibile"
Giorgia Meloni

Prima della fine dell’anno, inoltre, il governo dovrà approvare il decreto per prorogare l’autorizzazione al sostegno militare all’Ucraina. Un tema su cui la Lega chiede paletti e che potrebbe richiedere un nuovo confronto tra Meloni e i vicepremier Salvini e Tajani. Il ministro della Difesa Guido Crosetto assicura che il provvedimento è chiuso da settimane, ma tra i leghisti la partita viene considerata ancora aperta.

Tra ironie natalizie, numeri parlamentari e tensioni sotterranee, il centrodestra arriva così alle feste con una manovra approvata e molti nodi ancora da sciogliere. E sotto l’albero, insieme agli auguri, resta l’avvertimento della premier: se questo anno è stato duro, il prossimo non promette di essere più leggero.

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