Il recente Decreto del Direttore Generale del Ministero del Turismo del 13 novembre 2025 (prot. n. 261768/25), che rende operativa la misura “Staff House” a sostegno dei costi di locazione degli alloggi destinati ai lavoratori del comparto turistico-ricettivo rappresenta un segnale positivo e necessario, secondo il movimento politico Meritocrazia Italia.
Crisi abitativa nei territori turistici
Per la prima volta, viene riconosciuto in modo chiaro che la crisi abitativa nelle destinazioni turistiche è divenuta una delle principali cause della difficoltà nel reperire personale qualificato, della stagionalità forzata e della progressiva perdita di professionalità nel settore.
Le risorse inizialmente stanziate – 66 milioni di euro distribuiti tra il 2025 e il 2027 – offrono una risposta utile e immediata alle imprese e ai lavoratori, ma non possono da sole risolvere un problema strutturale che riguarda interi territori. In molte città d’arte, isole minori, località balneari, territori montani e borghi turistici, i lavoratori non riescono più a sostenere i costi degli affitti, mentre le imprese soffrono una carenza di forza lavoro che non dipende dalla mancanza di personale disponibile, ma piuttosto dalla mancanza di alloggi accessibili e adeguati.
Meritocrazia Italia accoglie dunque con favore l’iniziativa ministeriale e intende contribuire alla costruzione di un modello più ampio e duraturo di welfare territoriale, in cui qualità del lavoro e sostenibilità dell’abitare procedano di pari passo.
Per farlo, è necessario partire da una conoscenza precisa dei bisogni reali dei territori. Si propone l’avvio di un monitoraggio nazionale e permanente dei fabbisogni abitativi dei lavoratori del turismo, così da consentire interventi mirati e calibrati sulle specificità locali.
Al tempo stesso, il problema abitativo nelle aree a vocazione turistica richiede strumenti nuovi. È necessario disporre di alloggi a prezzi equi e stabili: per questo, Meritocrazia propone la creazione di programmi di housing sociale turistico fondati sulla riconversione di edifici pubblici inutilizzati, o di immobili confiscati alle organizzazioni criminali, attraverso modelli pubblico–privati che valorizzino patrimonio già esistente senza consumo di nuovo suolo. In questo modo, si potrebbero mobilitare risorse oggi dormienti o improduttive, trasformandole in un’infrastruttura sociale stabile. Per contribuire a riequilibrare il mercato immobiliare nelle zone più critiche, Meritocrazia propone inoltre meccanismi fiscali incentivanti per i proprietari che mettono a disposizione alloggi annuali o stagionali a favore dei lavoratori del turismo, sostenendo così un’offerta abitativa più regolare e meno soggetta alla volatilità degli affitti brevi.
In continuità con il provvedimento “Staff House”, diventa opportuno rafforzare e stabilizzare la misura oltre il 2027. Per farlo, Meritocrazia Italia propone che eventuali risorse aggiuntive possano provenire da tre canali immediatamente attivabili nel contesto italiano attuale:
- – una quota dei proventi delle imposte sugli affitti brevi, da destinare obbligatoriamente ai territori a più alta pressione abitativa;
- – il riutilizzo delle economie derivanti da fondi europei non impegnati o non spesi, con particolare attenzione ai capitoli dedicati allo sviluppo locale e alla coesione territoriale;
- – la creazione di un fondo perequativo interministeriale, alimentato anche da contributi volontari delle grandi catene turistiche o ricettive che beneficiano della disponibilità di manodopera stabile.
Questi strumenti permetterebbero di garantire continuità alla misura, evitando che resti un intervento emergenziale e limitato nel tempo. Perché la qualità del lavoro e dell’abitare possano realmente migliorare, è necessario che la questione della casa sia integrata con quella dei servizi e della mobilità. Per questo, Meritocrazia propone anche un piano coordinato tra trasporti locali, servizi essenziali e pianificazione urbanistica, affinché vivere e lavorare nei territori turistici non sia più una sfida insostenibile per chi garantisce ogni giorno la qualità dell’offerta italiana.
Parallelamente, occorre rilanciare la dignità professionale delle lavoratrici e dei lavoratori del turismo e serve un rafforzamento dei percorsi formativi e un riconoscimento più chiaro delle competenze, così da rendere il settore più attrattivo per i giovani e per i professionisti qualificati.
La misura “Staff House” è un primo passo importante. Ma perché il turismo resti una risorsa essenziale per il Paese, occorre un impegno comune che renda i territori luoghi accoglienti non solo per chi li visita, ma anche – e soprattutto – per chi vi lavora.