Il discorso

Trump parla alla nazione: “Ereditato un disastro da Biden, ora boom economico senza precedenti”

E si elegge il miglior presidente di sempre. "Dazi? La mia parola preferita"

Trump parla alla nazione: “Ereditato un disastro da Biden, ora boom economico senza precedenti”

“Undici mesi fa ho ereditato un disastro”.

Donald Trump apre così il suo messaggio alla Nazione, scegliendo un tono diretto e accusatorio nei confronti del suo predecessore Joe Biden. Nel discorso, il presidente attribuisce all’amministrazione precedente la responsabilità delle difficoltà economiche e della gestione dell’immigrazione che, a suo dire, hanno messo in ginocchio il Paese.

Trump descrive senza mezzi termini lo scenario trovato al momento del suo insediamento.

“Eravamo invasi dai migranti illegali, dai transgender negli sport femminili e avevamo i peggiori accordi commerciali mai siglati”.

Parole con cui il presidente intende marcare una netta discontinuità politica e culturale rispetto al passato, presentandosi come il leader chiamato a ripristinare ordine, sicurezza e centralità degli interessi nazionali.

Secondo il capo della Casa Bianca, la svolta sarebbe già in atto. Trump sostiene che la sua amministrazione abbia ottenuto risultati eccezionali in pochissimo tempo e rivendica una linea politica orientata esclusivamente a favore dei cittadini americani.

“Sto sistemando le cose”, afferma, indicando come priorità il controllo dei confini, il rafforzamento dell’economia e la tutela delle tradizioni sociali del Paese.

Economia e costo della vita

Nel suo intervento, Trump dedica ampio spazio alla situazione economica. Rivendica un miglioramento delle condizioni di vita negli Stati Uniti e sostiene che i prezzi siano addirittura “crollati” dopo il suo insediamento. Un’affermazione che appare controversa, soprattutto alla luce dell’inflazione ancora elevata che continua a pesare su milioni di famiglie americane.

Come esempio concreto, il presidente cita un dato simbolico ma non verificato: una riduzione del 33 per cento dei costi legati alla tradizionale festa del Ringraziamento. In particolare, Trump fa riferimento al prezzo del tacchino come prova tangibile del recupero del potere d’acquisto dei cittadini.

Queste dichiarazioni, tuttavia, vengono accolte con scetticismo da numerosi economisti, che sottolineano come i dati ufficiali non confermino il drastico calo dei prezzi descritto dalla Casa Bianca.

Dazi e rilancio dell’industria

Uno dei passaggi centrali del discorso riguarda la politica commerciale.

I dazi sono la mia parola preferita“, afferma Trump, ribadendo la centralità delle tariffe doganali nella sua strategia economica. “Un anno fa il Paese era morto, fallito. Ora non lo è più”, dichiara, descrivendo una trasformazione radicale degli Stati Uniti.

Secondo il presidente, proprio l’uso dei dazi avrebbe favorito l’annuncio di circa 18.000 miliardi di dollari in nuovi investimenti sul territorio nazionale negli ultimi mesi. Una cifra che Trump presenta come la dimostrazione della rinascita industriale americana.

L’America è tornata ed è più forte che mai”. Con questo slogan, il presidente rivendica una rinascita non solo economica, ma anche patriottica, sostenendo che gli Stati Uniti siano tornati a essere rispettati sulla scena internazionale e più attenti agli interessi dei propri cittadini.

Bonus ai militari

Nel quadro di questo rilancio nazionale, Trump annuncia anche un’iniziativa dal forte valore simbolico: l’invio, prima di Natale, di un assegno extra da 1776 dollari a circa un milione e mezzo di militari. Il cosiddetto “dividendo del guerriero” richiama volutamente l’anno di fondazione degli Stati Uniti e vuole rafforzare il legame tra la presidenza e le forze armate.

Federal Reserve e politica monetaria

Il presidente affronta poi il tema della politica monetaria, annunciando che il prossimo anno verrà nominato un nuovo presidente della Federal Reserve al posto di Jerome Powell. Trump chiarisce che il successore sarà una figura convinta della necessità di mantenere bassi i tassi di interesse per favorire la crescita economica.

Anche questa scelta viene inserita in una strategia più ampia che, secondo Trump, avrebbe già attirato circa 18.000 miliardi di dollari in investimenti. Ancora una volta, il presidente attribuisce questo risultato principalmente alla sua politica dei dazi, definita come lo strumento principale per proteggere l’industria nazionale.

Le prossime mosse

Guardando al futuro, Trump annuncia ulteriori interventi strutturali, tra cui una riforma aggressiva del mercato immobiliare prevista per il 2026. Ribadisce che la sua amministrazione sta risolvendo i problemi ereditati dal passato, dalla gestione dei confini alle dispute commerciali internazionali, sostenendo che i prezzi al consumo stiano già diminuendo rapidamente.

Nonostante le critiche degli analisti su alcuni dati specifici, il messaggio finale del presidente agli americani è chiaro: la stabilità economica e la rinascita del Paese passerebbero attraverso il protezionismo, una nuova leadership finanziaria e un deciso cambio di rotta rispetto al passato.