A BREVE

Green deal, Ue pronta al cambio di rotta: retromarcia sullo stop ai motori termici

Si punta a sviluppare anche alternative: cosa sono ibrido plugin, carburanti sintetici (e-fuel) e biocarburanti

Green deal, Ue pronta al cambio di rotta: retromarcia sullo stop ai motori termici

Bruxelles è pronta a rimettere mano a uno dei pilastri più controversi del Green Deal. Oggi, martedì 16 dicembre 2025, la Commissione europea presenterà l’atteso pacchetto di sostegno per il settore automobilistico, aprendo di fatto a una retromarcia sullo stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel previsto per il 2035.

Non un semplice rinvio, ma un cambio di filosofia: meno divieti rigidi, più neutralità tecnologica.

Ue, retromarcia sullo stop ai motori termici

Il cuore della svolta è la revisione del regolamento sulle emissioni di CO₂. L’obiettivo originario di riduzione del 100% al 2035 – che rendeva praticabile solo l’auto elettrica – dovrebbe essere abbandonato in favore di un target del 90%.

Una soglia che lascia uno spiraglio concreto alla sopravvivenza dei motori termici anche oltre quella data, purché affiancati da soluzioni in grado di compensare le emissioni residue lungo l’intera filiera. I testi principali sul tavolo sono quattro. Il primo riguarda appunto la revisione degli standard sulle emissioni di CO₂.

Il secondo è un piano da 1,8 miliardi di euro per sostenere la filiera europea delle batterie, considerata strategica per la competitività industriale.

Il terzo è un omnibus di semplificazione normativa per alleggerire il carico burocratico sul comparto automotive mentre il quarto è una direttiva dedicata alle flotte aziendali, cruciali per accelerare il rinnovo del parco auto.

L’ammorbidimento delle regole

A questi si aggiunge una proposta che guarda al futuro urbano: la creazione di una nuova categoria di mini elettriche compatte made in Europe che potranno beneficiare di norme meno rigide e di sovvenzioni più generose nel tentativo di rendere l’elettrico più accessibile e di rafforzare la produzione continentale.

La linea che si va delineando è il frutto di un difficile compromesso tra Stati membri. Germania e Italia, sostenute da diversi Paesi dell’Est, hanno spinto per eliminare lo stop definitivo ai motori termici, ritenuto troppo rigido e penalizzante per l’industria.

Sul fronte opposto, Francia, Spagna e Paesi nordici hanno difeso l’impianto originario del Green Deal, temendo che un ammorbidimento delle regole finisca per frenare gli investimenti già avviati sull’elettrico e sulla filiera delle batterie.

La soluzione trovata non fissa una nuova data per il 100% zero emissioni, ma cambia strutturalmente l’approccio: l’Unione non dirà più quale tecnologia usare, ma chiederà ai costruttori di raggiungere determinati risultati ambientali, lasciando loro la libertà di scegliere come.

Le alternative all’elettrico

Nel nuovo quadro trovano spazio diverse tecnologie considerate fino a poco tempo fa marginali:

  • Ibrido plug-in (PHEV): Un’auto ibrida plug-in combina un motore termico (benzina o diesel) con uno elettrico alimentato da una batteria più grande rispetto a quella degli ibridi tradizionali. La batteria può essere ricaricata collegandola a una presa domestica o a una colonnina pubblica. Questo consente di percorrere mediamente tra i 40 e gli 80 chilometri in modalità 100% elettrica, ideale per l’uso urbano, passando poi al motore a combustione per i viaggi più lunghi. È una soluzione “ponte” che unisce flessibilità e riduzione delle emissioni.
  • Carburanti sintetici (e-fuel): Gli e-fuel sono carburanti prodotti in laboratorio combinando carbonio e idrogeno. Se il carbonio viene catturato dall’atmosfera e l’idrogeno è ottenuto dall’acqua usando energia rinnovabile, il bilancio complessivo di CO₂ può essere considerato neutro. In questo modo, i carburanti sintetici possono alimentare anche motori tradizionali senza aumentare le emissioni nette, offrendo una prospettiva interessante soprattutto per i veicoli già in circolazione.
  • Biocarburanti: Derivati da biomasse vegetali o animali, i biocarburanti rappresentano un’altra alternativa ai combustibili fossili. Utilizzabili in tutto o in parte nei motori convenzionali, riducono le emissioni lungo l’intera filiera e contribuiscono a diversificare le fonti energetiche. Il loro valore sta anche nel contributo al cosiddetto trilemma energetico: sostenibilità ambientale, sicurezza degli approvvigionamenti e accessibilità economica.

Le novità verranno presentate oggi

I contenuti del pacchetto saranno illustrati nel pomeriggio a Strasburgo, alle 15.30, in una conferenza stampa con il vicepresidente della Commissione responsabile per l’Industria Stéphane Séjourné, affiancato dal commissario al Clima Wopke Hoekstra, da quello ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas e dal commissario all’Economia Valdis Dombrovskis.

Nelle intenzioni di Bruxelles, la svolta sull’auto vuole essere un messaggio chiaro: la transizione climatica resta un obiettivo irrinunciabile, ma deve procedere di pari passo con la competitività industriale.

Dopo anni di certezze granitiche, l’Europa sceglie una strada più flessibile. E per il motore termico, dato per spacciato, si riapre una seconda vita a basse emissioni.