Alta tensione che si taglia a fettine. Sono di nuovo ancora tesissimi i rapporti tra Mosca e l’Ue.
Addirittura dal Cremlino l’attacco a Bruxelles non ha bisogno di troppi commenti, con la definizione di “imbroglioni” all’indirizzo dell’Europa dopo il congelamento degli asset russi a tempo indeterminato.
Nel frattempo, in quadro geopolitico non certo all’insegna della distensione, dagli Stati Uniti Donald Trump Trump insiste sulla pace e gli occhi sono tutti puntati sull’incontro di Witcoff a Berlino con Zelensky e i Volenterosi.
Pressing su Mosca, cosa hanno deciso a Bruxelles
Tutto nasce dalla decisione del Consiglio europeo (25 voti a favore, 2 contrari) di disporre il congelamento a tempo indeterminato dei beni russi, assicurando che fino a 210 miliardi di euro di fondi restino all’interno dell’Ue, salvo il caso in cui la Russia provveda al pagamento integrale dei risarcimenti dovuti all’Ucraina per i danni arrecati a seguito dell’invasione.
A comunicarlo ufficialmente l’Alto Rappresentante Ue Kaja Kallas.

L’obiettivo da Bruxelles è aumentare la pressione sul Cremlino affinché Putin e i suoi prendano sul serio la strada dei negoziati.
E Kallas ha anche annunciato che il Consiglio europeo della prossima settimana sarà fondamentale per garantire il fabbisogno finanziario dell’Ucraina per i prossimi anni, necessari alla ricostruzione del Paese.
Il commento della presidente Ue
Non è mancato un commento anche della presidente della Commissione Europea Ursula von der Lyen:

“Accolgo con favore la decisione del Consiglio sulla nostra proposta di continuare il congelamento dei beni sovrani russi. Stiamo inviando un segnale forte alla Russia: finché questa brutale guerra di aggressione continuerà, i costi per la Russia continueranno ad aumentare”.
E ancora:
“Questo è un messaggio potente per l’Ucraina: vogliamo assicurarci che il nostro coraggioso vicino diventi ancora più forte sul campo di battaglia e al tavolo dei negoziati”.
L’accusa dal Cremlino all’Ue, Russia all’attacco
Ma da Mosca non ci stanno e le accuse verso l’Europa sono pesantissime anche perché arrivate attraverso la portavoce del Ministero degli Esteri russo, la “solita” Maria Zakharova che ci ha abituato in questi a non mandarle certo a dire.

All’agenzia di stampa Tass il suo commento alle decisioni di Bruxelles è stato fin troppo perentorio ed eloquente:
“Le autorità europee sono organizzatrici di congiure, sono degli imbroglioni“.
La precisazione dell’Italia su quanto deciso a Bruxelles
Nel frattempo dall’Italia una nota di Palazzo Chigi ha precisato che la decisione di queste ore sugli asset russi non rappresenta un precedente di maggioranza qualificata.
I fari restano allora puntati sul prossimo Consiglio europeo e e in un’ottica pienamente collaborativa, l’Italia ha pertanto sollecitato la Commissione e il Consiglio a proseguire l’analisi e il confronto su possibili soluzioni alternative per rispondere alle necessità finanziarie dell’Ucraina, facendo leva su un prestito dell’Ue e su “strumenti ponte”, così da assicurare la continuità del sostegno fino alla piena operatività della soluzione che verrà poi individuata in caso di cessate il fuoco.
Trump insiste: Pace. L’incontro tra Witkoff e Zelensky
Nel frattempo, dagli Stati Uniti il presidente Donald Trump insiste per arrivare alla pace e continua il suo pressing su Mosca, ma soprattutto su Kiev.

Ecco perché in molti ritengono che possa essere cruciale l’incontro che proprio in questo fine settimana l’inviato Usa Steve Witkoff avrà con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Perché, come detto, la Casa Bianca spinge per un accordo che ponga fine alla guerra con la Russia entro la fine dell’anno.
Trump ci conta molto e quanto è in agenda nelle prossime ore non sembra affidato al caso.
La decisione di inviare Witkoff, che ha guidato i colloqui con Ucraina e Russia su un piano di pace Usa, sottolinea l’accelerazione degli sforzi per ridurre le divergenze tra Kiev e Washington sui termini dell’accordo.
L’altro vertice di Berlino, lunedì si ritrovano tutti
E ancora, lunedì a Berlino le principali potenze europee si riuniranno per discutere del dossier ucraino insieme al presidente Volodymyr Zelensky e allo stesso Witkoff.

Anche l’Italia, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sarà parte attiva dell’incontro.

Il governo tedesco ha infatti confermato la visita del leader ucraino, prevista per lunedì e anticipata ieri dalla Bild.
Zelensky incontrerà il cancelliere Friedrich Merz per un colloquio bilaterale e per fare il punto sullo stato dei negoziati di pace finalizzati alla conclusione del conflitto.
Nel tardo pomeriggio al vertice si aggiungeranno “numerosi capi di Stato e di governo”, oltre a rappresentanti di primo piano dell’Unione europea e della Nato, come indicato nel comunicato diffuso da Berlino.
Tra i partecipanti è attesa anche la nostra premier Giorgia Meloni, che nella giornata di ieri ha preso parte a una videoconferenza con la coalizione dei cosiddetti “volenterosi”.
Durante il collegamento, la premier ha ribadito l’importanza di mantenere solido il legame transatlantico tra Stati Uniti e Unione europea, considerandolo una condizione imprescindibile per raggiungere una pace giusta e duratura in Ucraina.