La morte di Tania Bellinetti, precipitata da un balcone al terzo piano di una casa in via Tolstoj, a Bologna, l’8 aprile 2025, rientra a pieno titolo fra i femminicidi.
Secondo la procura di Bologna, il decesso della 47enne è avvenuto “in conseguenza dei maltrattamenti psicofisici subiti dall’ex compagno“, Selmi Faiez, un uomo di nazionalità tunisina di 38 anni.

Faiez è stato arrestato in Francia dopo aver cercato di sfuggire alla giustizia, è ora accusato di omicidio preterintenzionale e maltrattamenti.
La tragica morte di Tania è quindi la diretta conseguenza della violenza psicologica e fisica che aveva subìto durante la relazione, che si era prolungata per anni.
La relazione segnata dalla violenza
Le indagini hanno permesso di ricostruire la relazione tossica tra Tania e Faiez, iniziata nel 2019 e caratterizzata da numerosi episodi di violenza fisica e psicologica. Almeno tre volte, il “codice rosso” – il protocollo che attiva indagini immediate in caso di violenza domestica – era stato attivato, portando a interventi delle forze dell’ordine e arresti in flagranza.
Faiez era stato già condannato per maltrattamenti, con una pena definitiva, e recentemente anche in primo grado per stalking, con una condanna a due anni e sei mesi.
Nonostante le ripetute denunce e gli interventi giudiziari, il 38enne continuava a tormentare la donna. L’ultima denuncia risale a dicembre 2024, quando la vittima aveva chiesto l’emissione di un’altra ordinanza di custodia cautelare. Nonostante questo, nel 2025, l’uomo è tornato a vivere nell’appartamento di Tania, fino al tragico epilogo di aprile.
Il litigio fatale
L’8 aprile, secondo la ricostruzione degli inquirenti, un litigio tra i due ha avuto un esito drammatico. L’appartamento di via Tolstoj è stato trovato in completo disordine, con mobili rotti e oggetti sparsi ovunque, segno di una violenta colluttazione.

La discussione è sfociata nella tragica caduta di Tania dal balcone, che le è costata la vita. Faiez, in seguito, ha cercato di sfuggire alla giustizia, ma è stato arrestato in Francia.
L’ultima telefonata
La madre di Tania, Patrizia Golfarini, ha rivelato a Tg1 il contenuto dell’ultima telefonata con la figlia, poco prima del suo decesso.
“Mi ha chiamato dicendo che lui la stava tormentando. Dopo tre minuti mi ha detto ‘sta continuando a tormentarmi’. Mi chiese se poteva venire a casa mia. Io le avrei detto sicuramente di sì, ma improvvisamente è caduta la linea”, ha raccontato con dolore la madre.
Queste parole confermano quanto la vittima temesse per la propria incolumità e quanto fosse ormai intrappolata in un rapporto di violenza psicologica e fisica.

La conferma del femminicidio
A seguito della chiusura delle indagini, la morte di Tania è stata ufficialmente classificata come femminicidio.
Questo termine non è stato utilizzato in modo superficiale, ma in base alla grave situazione di violenza persistente e alle continue aggressioni fisiche e psicologiche subite dalla donna per mano del suo ex compagno. Le evidenze raccolte, unite alla dinamica dell’omicidio, hanno portato la procura di Bologna a considerare l’episodio come un caso di violenza di genere, in cui la vittima è stata uccisa non solo fisicamente, ma anche moralmente, dal suo aggressore.
L’arresto di Faiez
Dopo la morte di Tania, Faiez è stato rintracciato in Francia e arrestato, grazie alla collaborazione delle autorità francesi con quelle italiane. L’uomo, accusato di omicidio preterintenzionale e maltrattamenti, dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia italiana.
Gli avvocati della famiglia Bellinetti, Antonio Petroncini e Chiara Rinaldi, hanno dichiarato di essere determinati a raccogliere ulteriori prove per accertare con maggiore precisione le responsabilità dell’uomo e per fare in modo che giustizia venga fatta.
“Ci siamo attivati per raccogliere ulteriori prove, già ce ne sono e stiamo lavorando in tal senso”, ha affermato l’avvocato Petroncini.
Il dramma di Tania è la rappresentazione plastica di come la violenza, non soltanto fisica, ma anche psicologica, possa avere esiti devastanti e letali, e di quanto sia fondamentale intervenire tempestivamente per evitare che altre donne subiscano lo stesso destino.
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