Usufruite del servizio di colf, badanti o baby sitter? Preparatevi a pagare di più. Dal 1° gennaio 2026 cambiano stipendi, contributi e tutele nel settore del lavoro domestico. Per i datori di lavoro sono previsti rincari fino a 83 euro al mese, mentre per colf, badanti e baby-sitter partirà una revisione graduale delle retribuzioni. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sul nuovo Contratto Collettivo Nazionale.
Contratto Collettivo firmato a ottobre 2025: validità e obiettivi
Il nuovo CCNL del lavoro domestico è stato firmato il 28 ottobre 2025 dalle principali organizzazioni di rappresentanza – Fidaldo, Domina, Federcolf, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil – ed è entrato in vigore il 1° novembre 2025.
La sua validità si estende fino al 31 ottobre 2028.
Secondo i firmatari, si tratta di un contratto “moderno e inclusivo”, pensato per:
- rafforzare diritti e tutele dei lavoratori (perlopiù donne e stranieri);
- introdurre nuove forme di protezione su maternità, paternità e assistenza a familiari disabili;
- ampliare la formazione professionale;
- migliorare il sistema previdenziale;
- ridurre alcune criticità che in passato non garantivano pienamente diritti fondamentali.
Quanto aumentano i costi per le famiglie dal 2026
Il punto più rilevante per chi assume personale domestico riguarda i rincari economici.
Dal 1° gennaio 2026 la spesa mensile per le famiglie potrebbe aumentare fino a circa 83 euro, a causa dei nuovi minimi retributivi e dell’aggiornamento dei contributi.
Già dal novembre 2025, con i primi adeguamenti automatici (minimi contrattuali, inflazione, contributi), un rapporto di lavoro medio può arrivare a costare oltre 230 euro in più al mese.
Gli aumenti per i lavoratori: incrementi scaglionati 2026–2028
Gli assistenti familiari – colf, badanti e baby-sitter – beneficeranno di incrementi graduali.
Per il livello BS, l’aumento totale è di 100 euro lordi mensili, così distribuiti:
- +40 euro dal 1° gennaio 2026
- +30 euro dal 1° gennaio 2027
- +15 euro dal 1° gennaio 2028
- +15 euro dal 1° settembre 2028.
A questi si aggiunge l’adeguamento all’inflazione:
il livello BS, infatti, riceverà 135,75 euro per la perdita di potere d’acquisto accumulata tra il 2021 e il 2025.
Totale incremento retributivo stimato: 235,75 euro.
Detrazioni, deduzioni e bonus: gli strumenti per ridurre i costi
Nonostante gli aumenti, le famiglie potranno continuare a beneficiare di importanti agevolazioni fiscali:
- Detrazioni fino a 1.549,37 euro annui per le spese sostenute per colf e badanti.
- Deduzioni dei contributi previdenziali fino a 1.549 euro per collaboratore.
Secondo le anticipazioni del Ministero del Lavoro, inoltre, la futura Legge di Bilancio reintrodurrà:
- bonus baby-sitter,
- crediti contributivi per l’assistenza agli anziani.
Misure che potrebbero ridurre l’impatto economico sugli oltre due milioni di famiglie che si avvalgono di lavoratori domestici.
Le dichiarazioni dei sindacati e delle associazioni datoriali
Andrea Zini, presidente di Assindatcolf e della federazione Fidaldo, ha definito l’impatto del nuovo contratto “il più possibile contenuto”, grazie a “aumenti dilazionati su tre anni” e a un equilibrio tra sostenibilità per le famiglie e tutela dei lavoratori.
Il vicepresidente di Assindatcolf, Alessandro Lupi, ha sottolineato invece come il contratto rafforzi la tutela nei momenti delicati della vita lavorativa, come maternità, paternità e assistenza a disabili; ampli il divieto di licenziamento nei periodi di genitorialità; introduca 4 mesi di maternità facoltativa e permetta l’uso dei permessi retribuiti in caso di malattia grave.
Zini ha inoltre evidenziato la volontà di potenziare la bilateralità, con l’obiettivo futuro di trasferire sugli enti bilaterali una parte dei costi oggi a carico dei datori di lavoro.
Un percorso che consentirebbe maggiore equità per i lavoratori e minori oneri per le famiglie.
Cosa cambia in sintesi
Dunque, per riassumere, ecco cosa cambia in sintesi:
- Aumenti fino a 83 euro mensili per i datori dal 2026
- Incrementi retributivi progressivi per i lavoratori fino a +235,75 euro
- Nuove tutele su maternità, paternità, malattia grave e assistenza ai disabili
- Rafforzamento del sistema di bilateralità
- Possibilità di usare detrazioni, deduzioni e probabili bonus 2026
- Maggiore formazione e revisione organica delle retribuzioni.