L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato sanzioni per un totale superiore ai 500 mila euro a diverse società attive nei servizi di teleselling nei comparti energia e telecomunicazioni. Le aziende coinvolte sono Titanium S.r.l. e Fire S.r.l., J.Wolf Consulting S.r.l., Nova Group S.r.l., Communicate S.r.l. ed Entiende S.r.l. (immagine copertina repertorio).
Le sanzioni nel dettaglio
Secondo quanto comunicato dall’Autorità in una nota ufficiale, le multe sono così suddivise:
- 160 mila euro complessivi a Titanium S.r.l. e Fire S.r.l.;
- 120 mila euro a J.Wolf Consulting S.r.l.;
- 80 mila euro a Nova Group S.r.l.;
- 40 mila euro a Communicate S.r.l.;
- 120 mila euro a Entiende S.r.l.
Pratiche ingannevoli nel teleselling
L’Antitrust ha accertato che le società sanzionate contattavano i consumatori per proporre l’attivazione di nuovi contratti energia e telefonia utilizzando informazioni ritenute ingannevoli o non trasparenti. Le irregolarità rilevate riguardano:
- falsa indicazione dell’identità del chiamante;
- comunicazione non veritiera sull’oggetto della telefonata;
- affermazioni fuorvianti sulla convenienza economica delle offerte presentate.
Secondo l’Autorità, tali comportamenti violano gli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo, poiché incidono sulla libertà del consumatore di effettuare scelte informate.
I casi nel settore energia
Nel comparto energia, alcuni operatori si sarebbero presentati come dipendenti di enti di regolazione o come responsabili di un generico “centro assistenza bollette”. Ai consumatori venivano prospettati presunti aumenti tariffari imposti dalla regolazione o ipotetiche anomalie contrattuali – come doppie attivazioni o difficoltà nello switching – al fine di spingere all’attivazione di un nuovo contratto di fornitura.
Telecomunicazioni: allarmismi su disservizi e rincari
Per quanto riguarda la telefonia, gli addetti ai call center avrebbero dichiarato di lavorare per l’ufficio tecnico o amministrativo dell’attuale provider dell’utente. Le telefonate includevano riferimenti a presunti disservizi imminenti, scadenze tariffarie o rincari non corrispondenti al vero. Le offerte alternative proposte come soluzioni vantaggiose si sarebbero poi rivelate infondate.
Tutela dei consumatori e strumenti informativi
L’AGCM sottolinea l’importanza per i cittadini di riconoscere e segnalare eventuali pratiche commerciali aggressive. Per supportare i consumatori, l’Autorità ricorda la disponibilità del portale “Difenditi così” (www.difenditicosi.it), che offre informazioni utili sui propri diritti e sulle modalità per difendersi da chiamate indesiderate o aggressive.
Unc: “Prima parziale vittoria”
“Ottima notizia! Una prima parziale vittoria” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, associazione che è parte nel procedimento contro questi call center.
“Finalmente si è mosso qualcosa e anche l’Antitrust è scesa in campo a supporto del Garante della Privacy, invaso dalle segnalazioni dei consumatori. Speriamo, però, che l’Antitrust accolga la nostra segnalazione anche nella parte in cui denunciavamo le ripetute telefonate moleste capitate a un consumatore iscritto al Registro delle opposizioni, contro le quali chiedevamo di applicare per la prima volta l’art. 26, comma 1, lettera c, del D.Lgs. n. 206/2005 che considera aggressiva la pratica di effettuare ripetute e non richieste sollecitazioni commerciali per telefono” prosegue Dona.

“Inoltre, urge un giro di vite da parte del legislatore. Per questo abbiamo chiesto al Parlamento di modificare il testo della legge annuale sulla concorrenza, ad esempio per togliere valore ai contratti fatti al telefono su luce e gas, per obbligare i call center a usare la numerazione riconoscibile indicata dall’Autorità delle comunicazioni, ossia lo 0844, per prevedere indennizzi per chi riceve chiamate pur essendo iscritto al Registro delle opposizioni”, conclude Dona.