Nuove regole

Rimborsi per cantieri e traffico in Autostrada: cosa cambia dal 2026. Le cifre, chi ne ha diritto e cosa fare

La misura nasce per garantire ai cittadini un pedaggio davvero proporzionato al servizio ricevuto

Rimborsi per cantieri e traffico in Autostrada: cosa cambia dal 2026. Le cifre, chi ne ha diritto e cosa fare

Dal 2026 cambierà il modo di viaggiare sulle autostrade italiane. Il Consiglio dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) ha infatti approvato la delibera 211/2025, che introduce per la prima volta il diritto al rimborso del pedaggio in caso di disagi legati ai cantieri o a blocchi del traffico provocati da incidenti, maltempo o altre cause impreviste. Un provvedimento definito “storico” dall’Autorità, destinato a incidere sulla quotidianità di milioni di automobilisti.

Un “pay per use” più equo

La misura, spiegano dall’ART, nasce per rispondere a un’esigenza concreta: garantire ai cittadini un pedaggio davvero proporzionato al servizio ricevuto.

“Il pay per use deve essere equo – ha sottolineato il presidente Nicola Zaccheo –. Questa delibera tutela i viaggiatori e rende più trasparente l’intero sistema”

Nicola Zaccheo

Allo stesso tempo, l’Autorità ha ribadito l’importanza dei cantieri per la manutenzione e la sicurezza delle infrastrutture: l’obiettivo è bilanciare diritti degli utenti e sostenibilità delle opere.

Quando scatteranno i rimborsi

Le nuove regole entreranno a regime in due tappe:

  • Entro il 1° giugno 2026 per i blocchi del traffico e per i cantieri sulle tratte gestite da un unico concessionario.
  • Entro il 1° dicembre 2026 per i cantieri presenti su tratte con più concessionari coinvolti.

Un periodo di monitoraggio, fino al 31 dicembre 2027, servirà a valutare l’efficacia del sistema ed eventualmente introdurre correttivi.

Come funzioneranno i rimborsi per i cantieri

Nel caso di disagi dovuti ai lavori in corso, il rimborso scatterà in base alla lunghezza del percorso e al ritardo accumulato:

  • Sotto i 30 km: rimborso sempre garantito.
  • Tra 30 e 50 km: rimborsi attivi oltre 10 minuti di ritardo.
  • Oltre 50 km: soglia fissata a 15 minuti.

Sono esclusi i cantieri emergenziali (interventi dovuti a incidenti o eventi meteo straordinari) e, nella fase iniziale, i cantieri mobili. Non saranno inoltre erogati rimborsi inferiori a 10 centesimi.

I pendolari e gli abbonati avranno le stesse tutele degli utenti occasionali e, se i lavori rendono difficoltoso il tragitto abituale, potranno chiedere la cessazione dell’abbonamento.

Traffico bloccato: rimborsi in base alla durata

In caso di blocco totale del traffico, la percentuale di rimborso cresce con il tempo dell’interruzione:

  • 60–119 minuti: rimborso del 50%
  • 120–179 minuti: rimborso del 75%
  • oltre 180 minuti: rimborso integrale.

App unica per i rimborsi

Tutte le informazioni – dallo stato del traffico ai rimborsi – saranno accessibili attraverso una App unica nazionale, valida per tutti i concessionari. Chi non usa strumenti digitali potrà comunque richiedere il rimborso tramite call center o portali dedicati.

Cosa succede alle concessioni

La nuova disciplina entrerà nelle future concessioni e verrà applicata anche a quelle attuali attraverso specifici accordi.

A regime, i concessionari non potranno recuperare i costi dei rimborsi aumentando i pedaggi. È previsto però un periodo transitorio per le concessioni già in essere: dal recupero totale nel 2026–2027, si passerà a percentuali decrescenti fino al 2030. L’ART assicura che l’impatto sul pedaggio sarà praticamente impercettibile.

Un modello destinato a fare scuola

La riforma porta nel sistema autostradale italiano un principio semplice ma finora mai applicato: se il servizio è ridotto, il pedaggio deve esserlo di conseguenza. Un meccanismo che potrebbe diventare un riferimento anche per altri settori regolati.
Per gli automobilisti, dal 2026, significa una garanzia concreta: se la strada si blocca, il pedaggio non resta lo stesso.