Credito ed Impresa

“Riduzione prestiti garantiti Fondo Garanzia PMI e SACE: cause imputabili alle imprese?”

Parla Silviano Di Pinto, esperto in “Analisi di Bilancio, Pianificazione Finanziaria e strumenti di garanzia per le imprese”

“Riduzione prestiti garantiti Fondo Garanzia PMI e SACE: cause imputabili alle imprese?”

SI RIDUCONO I PRESTITI GARANTITI DAL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI DI CUI ALLA L.662/96 E GARANZIA SACE: CAUSE IMPUTABILI ALLE IMPRESE?

Secondo l’ultimo Rapporto di Stabilità Finanziaria della Banca d’Italia, nei primi sei mesi del 2025 si è registrata una diminuzione del ricorso alle garanzie pubbliche da parte delle imprese.

Una parte di tale dinamica a mio avviso è imputabile alle difficoltà incontrate soprattutto dalle piccole e medie imprese ovvero quelle che presentano generalmente fabbisogni finanziari di importo medio-alto che non risultano compatibili con i limiti del plafond “de minimis”, rendendo di fatto non utilizzabili diversi strumenti agevolativi.

A ciò si aggiunge che una quota rilevante di PMI risulta non ammissibile anche in ragione degli esiti dell’analisi dei moduli economico-finanziari, nonché delle valutazioni derivanti dalla Centrale dei Rischi e dai sistemi di credit bureau, che evidenziano profili di rischio elevati o un merito creditizio non adeguato.

Riassumendo si registra, a mio avviso, un trend che è legato anche e soprattutto a questi due fattori critici che impattano soprattutto per le Piccole e Medie Imprese con fabbisogni finanziari medio–alti:

  • l’impossibilità di utilizzare il plafond de minimis per vincoli normativi e di “impresa unica”;
  • l’esito dell’analisi economico-finanziaria, della Centrale Rischi e dei credit bureau, oggi molto più selettiva;

Negli ultimi anni il Fondo di Garanzia per le PMI (L. 662/96) e, soprattutto negli ultimi mesi, Garanzia Sace (ora Garanzia Sace Growth) hanno cambiato profondamente natura sia in termini di ammissibilità che di eleggibilità delle operazioni: nuove logiche di rating, maggior integrazione con la normativa sugli aiuti di Stato, regole più stringenti sull’ammissibilità. Questo ha trasformato in modo significativo l’approccio delle piccole e medie imprese all’accesso al credito.

Fondo di Garanzia PMI e Garanzia SACE Growth restano strumenti centrali per sostenere la finanza d’impresa, ma richiedono oggi una maggiore preparazione.
Diventano fondamentali, già a partire dall’esercizio contabile 2025 e dal bilancio 2025:

  • analisi preventiva dei requisiti di accesso;
  • verifica della sostenibilità prospettica dei flussi di cassa (12–24 mesi);
  • valutazione dell’impatto delle garanzie su rating, rischio e capitale circolante;
  • riclassificazione e monitoraggio degli indicatori economico-finanziari;
  • riclassificazione e monitoraggio degli indicatori rilevati dall’analisi della Centrale dei Rischi Banca d’Italia;
  • processi di integrazione delle normative agevolative con la pianificazione economica-finanziaria e la politica degli investimenti aziendali;
  • processi di integrazione con le possibili variazioni societarie programmate;
  • stress test coerenti con le richieste di banche e garanti.

Una due diligence interna accurata non è più un plus, ma un requisito strategico.

Perché questo trend è rilevante?

  • Le garanzie pubbliche restano centrali nelle politiche creditizie aziendali.
  • L’accesso al credito è sempre più selettivo.
  • Le imprese devono migliorare il proprio posizionamento finanziario e il dialogo bancario.

“Professionisti, pianificazione e normative: la formula vincente per le PMI”

Una gestione diversa da quella qui delineata — frammentaria, non pianificata o priva di un monitoraggio prospettico — rappresenta oggi un fattore di distruzione di valore, in grado di compromettere la stabilità economica dell’impresa, ridurne la capacità di accesso al credito e, in alcuni casi, generare rilevanti danni finanziari.
In un contesto economico in continua evoluzione, la capacità di utilizzare in modo consapevole e strategico il Fondo di Garanzia per le PMI di cui alla L.662/96 e gli strumenti di Garanzia SACE costituiscono per le PMI un elemento competitivo fondamentale. Solo un approccio integrato, che combini analisi finanziaria, pianificazione e conoscenza normativa, può garantire una gestione efficace delle risorse e favorire la creazione di valore duraturo per l’azienda.

Una gestione frammentaria o non pianificata può oggi distruggere valore, minare la stabilità economica dell’impresa e limitarne l’accesso al credito. In un mercato in rapida evoluzione, l’uso strategico e consapevole degli strumenti di garanzia pubblica per favorire accesso al credito diventa un vantaggio competitivo per le PMI. Solo un approccio integrato – analisi finanziaria, pianificazione e competenza normativa – permette una gestione efficace delle risorse e la generazione di valore nel lungo periodo.

Gestire l’impresa senza un vero piano, senza coordinamento o senza guardare al futuro può oggi creare seri problemi: perdita di valore, difficoltà nel chiedere finanziamenti e, in alcuni casi, pesanti danni economici.

Su temi così strategici, le imprese — soprattutto le Piccole e Medie — hanno bisogno del supporto di professionisti esperti non solo in controllo di gestione, analisi di bilancio e pianificazione economico/finanziaria, ma anche nelle complesse normative che regolano garanzie pubbliche e aiuti di Stato.

Solo un approccio integrato e “tailor made” — che combini analisi finanziaria, pianificazione, competenza normativa e conoscenza regolatoria— consente di effettuare una due diligence accurata, gestire con efficacia le risorse e generare valore duraturo. Un approccio standardizzato e meramente “a consuntivo”, oggi più che mai, equivale a un lancio della monetina e risulta lontano da qualsiasi reale creazione di valore per le imprese, porta inevitabilmente a risultati casuali, distanti da una reale creazione di valore.