I colloqui tra Stati Uniti e Ucraina tenutisi ieri, domenica 30 novembre 2025, in Florida, non hanno portato a un accordo sul testo finale del piano di pace. Secondo quanto riferito dall’agenzia RBC-Ucraina, citando una fonte ben informata, le trattative non si sono più focalizzate sul quadro definito a Ginevra, ma sui punti ancora problematici.
Pur non essendo stata raggiunta una piena intesa sul documento finale, la fonte ha parlato di “un ulteriore passo avanti” e di un processo di ricerca di soluzioni che “è ancora in corso e resta molto difficile”.
Al centro dell’incontro il tema dei confini
Durante l’incontro, la delegazione ucraina ha ribadito l’importanza della permanenza sulla rotta verso la NATO, citando come argomento centrale il fatto che tale orientamento è sancito nella Costituzione ucraina. La delegazione americana ha invece insistito sulla necessità di un compromesso, sottolineando che un accordo di pace richiede l’ascolto delle richieste di entrambe le parti.
.@SecRubio on Ukraine peace talks in Florida: “This is not just about ending a war. This is about ending a war in a way that creates a mechanism and a way forward that will allow them to be independent and sovereign [and] never have another war again.” pic.twitter.com/2oEGtelFSM
— Rapid Response 47 (@RapidResponse47) November 30, 2025
Al tavolo dei negoziati erano presenti, per gli Stati Uniti, il Segretario di Stato Marco Rubio, Steve Witkoff, l’inviato speciale del presidente americano Donald Trump, e Jared Kushner, genero del proprietario della Casa Bianca. La delegazione ucraina era guidata da Rustem Umerov, segretario del Consiglio per la Sicurezza e la Difesa Nazionale, affiancato dal Primo Vice Ministro degli Esteri Sergei Kyslytsya.
Rubio ha definito l’incontro “costruttivo”, pur avvertendo che “c’è ancora molto lavoro da fare”. Gli Stati Uniti, ha spiegato, mantengono una posizione ottimistica ma realistica sulla possibilità di porre fine alla guerra. Witkoff e Kushner voleranno oggi, lunedì 1° dicembre 2025, a Mosca, dove domani è previsto un incontro con Vladimir Putin, secondo fonti citate dal Wall Street Journal.
Today, following the work of the teams in the United States, head of the Ukrainian delegation Rustem Umerov reported on the main parameters of the dialogue, its emphases, and some preliminary results. It is important that the talks have a constructive dynamic and that all issues…
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) November 30, 2025
Secondo quanto riportato da Axios, l’incontro di Miami – durato cinque ore – si è concentrato in modo particolare sulla definizione del nuovo confine con la Russia come base per l’accordo di pace. Fonti ucraine hanno definito la sessione “difficile e intensa”, ma produttiva. Gli Stati Uniti avrebbero proposto che l’Ucraina cedesse l’intera regione del Donbass per convincere Putin a firmare un accordo.
Il presidente Donald Trump ha dichiarato di vedere “buone probabilità” per un accordo di pace, pur criticando la “situazione di corruzione a Kiev”, che – secondo lui – non agevolerebbe il processo. Non ha indicato alcuna scadenza per un’intesa: “Non ho una deadline”, ha affermato parlando ai giornalisti.
Kiev spinge per incontro Zelensky-Trump
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di ritenere fondamentale la dinamica costruttiva dei colloqui, sottolineando che ogni questione deve essere affrontata “con un chiaro focus sulla garanzia della sovranità e degli interessi nazionali dell’Ucraina”.

Dopo aver ricevuto da Umerov un rapporto sui punti principali del dialogo in Florida, Zelensky ha espresso gratitudine agli Stati Uniti e al team di Trump per l’impegno investito nella ricerca di una soluzione per la fine della guerra.
Fonti di RBC-Ukraine hanno inoltre confermato che Kiev sta spingendo per un incontro diretto tra Zelensky e Donald Trump. Non è ancora stato definito luogo e data del prossimo round negoziale, ma i contatti diplomatici proseguono costantemente.
Zelensky oggi a Parigi da Macron
In parallelo alla diplomazia americana, Zelensky è oggi, lunedì 1° dicembre 2025, a Parigi per la sua decima visita in Francia dall’inizio del conflitto. Sarà ricevuto da Emmanuel Macron per discutere le condizioni di una “pace giusta e duratura”, basata sui colloqui di Ginevra e sul piano americano.