Moratti: “Europa forte contro populismi e per la sicurezza alimentare”

Moratti: “Europa forte contro populismi e per la sicurezza alimentare”

Nel secondo episodio di “Un caffè con Letizia Moratti”, l’appuntamento periodico condotto da Claudio Brachino, l’europarlamentare del Partito Popolare Europeo Letizia Moratti ha commentato gli ultimi sviluppi politici nel continente, affrontando temi chiave come agricoltura, salute e accesso ai farmaci.

Elezioni europee: “Difendere democrazia e libertà”

Moratti ha analizzato i risultati del voto in Portogallo, Polonia e soprattutto Romania, dove la vittoria dell’europeista Dan a Bucarest è stata sostenuta da un’ampia partecipazione giovanile. Un segnale importante, ha spiegato, che conferma la centralità dei valori fondanti dell’Unione. “No ai populismi e agli estremismi, che allontanano l’Europa dalla competitività e dalle politiche sociali”, ha ribadito.

Agricoltura e nuova PAC: “Semplificazione e sostegno diretto”

Il focus si è poi spostato sul futuro dell’agricoltura. Reduce dal Global Food Forum, l’europarlamentare ha richiamato la necessità di una nuova Politica Agricola Comune in grado di sostenere concretamente produttori e filiere. Moratti ha insistito su meno burocrazia, più innovazione, maggiore reciprocità negli scambi e regole più chiare in tema di etichettatura e qualità. L’agricoltura, ha ricordato, non è solo un settore economico ma anche sicurezza alimentare, identità culturale e valore per il Made in Europe: dal comparto caseario al vino fino all’olio. Per questo l’Europa “deve mettere i suoi agricoltori nelle condizioni di continuare a produrre e competere”.

Farmaci, un’emergenza europea: “Rafforzare la produzione e diversificare”

L’ultima parte della trasmissione è stata dedicata all’allarme lanciato dall’Agenzia Europea del Farmaco: trenta medicinali critici, tra cui insulina, antibiotici e farmaci generici, oggi sono difficili da reperire. Le cause principali, ha spiegato Moratti, sono la dipendenza da Cina e India per l’80% dei principi attivi, la fragilità produttiva del sistema europeo e un mercato che fatica a garantire accessibilità e prezzi sostenibili. “Se un farmaco è disponibile in un Paese europeo, deve esserlo anche negli altri. È un passo culturale necessario per un’Europa più unita e solidale”, ha spiegato Moratti.