Prima città in Italia

Incompatibili con il nuovo Codice della Strada, Firenze dice addio ai monopattini a noleggio

Troppo difficile far rispettare le norme per lo sharing, dal 1°aprile 2026 stop al noleggio. Una misura già presa a Parigi e Madrid

Incompatibili con il nuovo Codice della Strada, Firenze dice addio ai monopattini a noleggio

I monopattini elettrici in sharing a Firenze hanno i giorni contati. Dal 1° aprile 2026, infatti, il servizio di noleggio verrà definitivamente sospeso. La città seguirà così l’esempio di capitali europee come Parigi, Madrid e, a breve, Praga, che hanno già scelto di interrompere questo modello di micromobilità.

La decisione è stata formalizzata dalla Giunta comunale attraverso una delibera dell’assessore alla mobilità Andrea Giorgio, dopo due proroghe che avevano temporaneamente consentito la prosecuzione della sperimentazione avviata nel 2020. Una scelta definita necessaria per motivi di sicurezza stradale, decoro urbano e in seguito ai recenti cambiamenti del Codice della Strada.

Perché Firenze blocca i monopattini elettrici in sharing

La motivazione principale arriva dalle nuove norme introdotte dal Codice della Strada, che rendono la gestione dello sharing particolarmente complessa. Tra gli obblighi più rilevanti:

  • Casco obbligatorio per tutti, senza limiti di età;
  • Targa identificativa per ogni monopattino;
  • Assicurazione obbligatoria;
  • Divieto di uscire dai centri urbani.

Norme pensate per aumentare la sicurezza, ma difficili da applicare in un servizio basato sull’uso temporaneo e libero dei mezzi. Come garantire, ad esempio, che ogni utente indossi il casco o rispetti i limiti territoriali? Per il Comune, questo porta a una “violazione sistematica e non controllabile del Codice della Strada”, incompatibile con la sicurezza urbana.

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Parcheggi selvaggi e comportamenti rischiosi: l’altra faccia del problema

Oltre agli aspetti normativi, Palazzo Vecchio denuncia criticità ormai note in tutte le città dove i monopattini in sharing sono presenti:

  • mezzi lasciati sui marciapiedi, davanti ai portoni o nelle aree di passaggio per persone con disabilità;
  • utenti che circolano contromano, sui marciapiedi o nelle corsie riservate;
  • incidenti e comportamenti pericolosi che la polizia municipale fatica a contenere.

Il servizio, nato per favorire una mobilità sostenibile, si è trasformato nel tempo in una fonte costante di problemi per sicurezza, viabilità e vivibilità urbana.

Monopattini a Firenze

Un trend europeo: perché sempre più città stanno abbandonando lo sharing

La scelta di Firenze non è isolata. In Europa è in corso un progressivo ripensamento della micromobilità in sharing:

  • Parigi ha chiuso il servizio nel 2023 dopo un referendum cittadino;
  • Madrid ha deciso per lo stop totale;
  • Praga si prepara a interrompere la sperimentazione dal gennaio 2026.

Il trend evidenzia una crescente distanza tra la teoria della micromobilità sostenibile e la realtà quotidiana: normative difficili da far rispettare, operatori spesso in difficoltà nella gestione dei mezzi e comportamenti scorretti da parte degli utenti.

Le parole della sindaca Funaro: “La sicurezza stradale viene prima di tutto”

La sindaca Sara Funaro ha ribadito che la decisione è stata presa dopo anni di verifiche, controlli e tentativi di miglioramento:

Sara Funaro

La sicurezza stradale è una priorità assoluta. Dopo le nuove norme nazionali e viste le difficoltà nel garantire controlli efficaci, abbiamo deciso di fermare lo sharing dei monopattini. L’obiettivo è assicurare un uso responsabile e sicuro dei mezzi.”

Nonostante gli sforzi della polizia municipale, secondo il Comune le criticità strutturali del servizio non sono superabili.

Quali città italiane saranno le prossime?

Con lo stop di Firenze, resta aperta una domanda che interessa molte amministrazioni: quali città italiane saranno le prossime a vietare i monopattini in sharing? Roma? Milano? O altre realtà che stanno già riscontrando problemi simili?

La risposta arriverà nei prossimi mesi, ma il trend europeo è ormai chiaro: senza una gestione rigorosa e utenti più responsabili, il futuro dello sharing dei monopattini sembra sempre più incerto.