L’ultima sfida dell’anno tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Veneto, Campania e Puglia sono infatti il teatro dell’ultima triplice contesa del 2025 tra centrodestra e centrosinistra. E se due regioni sembrano già assegnate, in Campania la partita è apertissima.
Le urne per l’ultima tornata di elezioni regionali 2025 resteranno aperte fino alle 15 di lunedì 24 novembre 2025, con oltre cinque milioni di cittadini chiamati a rinnovare presidenti e consigli regionali.
Veneto: si chiude l’era Zaia, a Stefani l’eredità
In Veneto va in archivio un capitolo politico lungo quindici anni. Con Luca Zaia fuori dai giochi (e tutte le relative polemiche sull’impossibilità del terzo mandato), il centrodestra punta su Alberto Stefani, vicesegretario della Lega e nome scelto dopo un complesso equilibrio interno.
A sfidarlo è Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso ed esponente del Partito Democratico.

La partita sembra già scritta, con una netta riconferma per il Centrodestra. Il vero punto interrogativo riguarda il peso del “fattore Zaia”: l’assenza di una lista personale del governatore uscente—sacrificata per consentire la candidatura unitaria di Stefani—potrebbe incidere sulla distribuzione del voto, soprattutto nelle aree in cui Zaia ha costruito negli anni un consenso trasversale.
Puglia: Decaro vede il traguardo, sfida in salita per Lobuono
Altra sfida dall’esito apparentemente scontato (ma dal segno opposto) in Puglia. Dopo vent’anni di amministrazione di centrosinistra – tra i mandati di Vendola ed Emiliano – il “campo largo” punta su Antonio Decaro, ex sindaco di Bari e protagonista delle ultime Europee con un record di preferenze.
Lo sfidante è Luigi Lobuono, imprenditore ed ex presidente della Fiera del Levante, sostenuto da liste civiche di area centrodestra.

Al momento, il divario tra i due candidati sembra consistente e in molti osservatori ritengono la partita già indirizzata. Ma l’affluenza e l’ultima giornata di voto potrebbero ancora ridisegnare gli equilibri.
Campania: Fico e Cirielli, la partita più incerta
La sfida più aperta si gioca però in Campania, dove l’uscente Vincenzo De Luca lascia un vuoto politico che rende il voto particolarmente imprevedibile.
Qui il centrosinistra schiera Roberto Fico, già presidente della Camera, sostenuto da Pd e Movimento 5 Stelle.
A contendergli la guida della Regione è il candidato del centrodestra Edmondo Cirielli, volto di Fratelli d’Italia e figura di rilievo del partito.

Le recenti polemiche attorno alla candidatura di Fico sembrano aver ridotto il margine tra i due sfidanti, alimentando l’ottimismo del centrodestra, che negli ultimi giorni ha intensificato la presenza di ministri e dirigenti sul territorio. Qualunque sarà il risultato, la Campania si appresta a voltare pagina dopo dieci anni di governo De Luca.
