SANITÀ

Cronicità SSN, Meritocrazia Italia: “Basta considerare la salute una voce di spesa comprimibile”

"Tra le molteplici fragilità emerse assume particolare rilievo la drammatica carenza di personale infermieristico"

Cronicità SSN, Meritocrazia Italia: “Basta considerare la salute una voce di spesa comprimibile”

“Il Sistema Sanitario Nazionale versa in uno stato di profonda criticità, non più riconducibile a emergenze temporanee, ma espressione di un deterioramento strutturale e progressivo, che investe in modo trasversale l’intero comparto – afferma il movimento politico Meritocrazia Italia -. Tra le molteplici fragilità emerse con evidenza negli ultimi anni, assume particolare rilievo la drammatica carenza di personale infermieristico, che si configura ormai come emergenza professionale, sociale e istituzionale”.

“Secondo le più recenti analisi, mancano attualmente oltre 60mila infermieri negli ospedali pubblici italiani – prosegue la nota di MI -. Tale vuoto non è riconducibile a contingenze occasionali, ma trova fondamento in tre cause principali, tra loro interdipendenti: la difficoltà a completare i percorsi formativi universitari, l’insufficienza del ricambio generazionale e l’inarrestabile fenomeno delle dimissioni volontarie dal Servizio sanitario nazionale”.

Meritocrazia Italia rileva come, nonostante l’incremento dei posti disponibili nei corsi di laurea in Infermieristica — passati a circa 20mila l’anno — il tasso di completamento del percorso formativo rimanga fermo al 70%. Ciò è imputabile da un lato alla mancata copertura delle disponibilità a causa della scarsa attrattività del corso, dall’altro a un elevato tasso di abbandono, spesso localizzato nel passaggio tra il primo e il secondo anno. Si registra inoltre un costante disallineamento tra uscite e ingressi nel sistema: a fronte di circa 13mila pensionamenti annui, i laureati nel 2023 sono stati soltanto 10mila, mentre nel 2024 il numero, pur in lieve crescita, si è attestato intorno ai 12mila. Nel frattempo, si assiste a una vera e propria emorragia di professionisti qualificati: tra il 2017 e il 2023, oltre 7.700 infermieri hanno lasciato il pubblico per passare alla libera professione, mentre solo nel 2023 almeno 3mila sono emigrati all’estero”.

“Tale stato di sofferenza non può essere affrontato esclusivamente attraverso l’aumento delle retribuzioni, sebbene questo rappresenti un intervento non più rinviabile. La valorizzazione economica deve essere accompagnata da un piano organico e coerente che restituisca dignità e prospettive concrete alla professione infermieristica, e più in generale all’intero sistema sanitario. È urgente una revisione dei meccanismi di carriera, l’attivazione reale di percorsi specialistici con riconoscimento formale delle competenze acquisite, la garanzia di condizioni di lavoro sostenibili e sicure, nonché la presenza obbligatoria di figure di supporto, affinché ciascun professionista possa operare in coerenza con il proprio profilo formativo e funzionale”.

“In questo quadro, Meritocrazia propone l’adozione di misure differenziate, tra cui l’introduzione di regimi fiscali agevolati per gli operatori sanitari che prestano servizio nelle aree montane, interne o metropolitane ad alto costo della vita, e l’allineamento progressivo dei trattamenti retributivi agli standard europei, quale forma di riequilibrio e riconoscimento della responsabilità professionale”.

“È altresì necessario un impegno straordinario sul piano culturale e istituzionale: la sanità pubblica non può più essere considerata una voce di spesa comprimibile, ma va riconosciuta come investimento strategico per la coesione sociale, la tutela dei diritti fondamentali e la credibilità delle istituzioni democratiche”.

Meritocrazia rinnova il proprio appello affinché le scelte politiche future siano ispirate a un principio di effettività: non basta più dichiarare centralità al sistema sanitario, è tempo di renderla concreta attraverso atti normativi e politiche pubbliche coerenti, capaci di invertire la rotta del declino e di restituire fiducia e motivazione a chi, ogni giorno, garantisce il diritto alla salute”.