Dati SREP della Bce

Quali sono le banche più solide in Italia? La classifica

Credem al vertice in Italia e al top anche in Europa. Promossi tutti i nostri istituti di credito

Quali sono le banche più solide in Italia? La classifica

Le banche italiane ottengono valutazioni positive negli esami SREP 2025 (Supervisory Review and Evaluation Process), l’importante procedura con cui la Banca Centrale Europea analizza la solidità patrimoniale e la capacità degli istituti di credito di resistere a scenari economici avversi.

Secondo i risultati pubblicati dalla BCE, Credem emerge come il gruppo bancario con il minore requisito di capitale richiesto, posizionandosi al vertice sia a livello italiano sia europeo. Un indicatore rilevante, poiché i test SREP misurano la resilienza, la qualità della governance e la robustezza patrimoniale delle banche europee.

Accanto a Credem, si distinguono anche Banca Mediolanum, Intesa Sanpaolo, BNP Paribas e Banco Santander, che si confermano tra gli istituti più solidi a livello continentale.

Cosa sono i test SREP

La valutazione riguarda 105 banche direttamente vigilate dalla BCE nell’ambito della vigilanza bancaria europea. Sono oggetto di esame il capitale, la liquidità, la redditività, la governance e la gestione dei rischi.

Nel complesso, le banche hanno mantenuto solide posizioni patrimoniali e di liquidità e una forte redditività nel secondo trimestre del 2025. La media ponderata del capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1, CET1), che rappresenta il capitale di qualità più elevata delle banche, si attesta al 16,1% delle loro attività ponderate per il rischio. Il coefficiente di leva finanziaria si colloca al 5,9%. Il coefficiente di capitale totale è pari al 20,2%.

Analogamente, le riserve di liquidità restano nettamente al di sopra del requisito minimo del 100%, con un indice di copertura della liquidità (liquidity coverage ratio, LCR) a livello aggregato pari al 158% nel secondo trimestre del 2025. Le banche continuano a mostrare un buon accesso al finanziamento al dettaglio e all’ingrosso, con un coefficiente netto di finanziamento stabile (NSFR) in media sostanzialmente stabile al 127%.

La redditività resta elevata, sostenuta dal margine di interesse e dal reddito netto da commissioni e provvigioni. Il rendimento annualizzato del capitale su base aggregata, al 9,5% nel quarto trimestre del 2024, è migliorato ulteriormente raggiungendo il 10,1% nel secondo trimestre del 2025.

La qualità degli attivi si conferma solida in tutto il settore, con un’incidenza dei crediti deteriorati (non-performing loans, NPL) pari all’1,9% nel secondo trimestre del 2025. L’incidenza dei crediti deteriorati per i prestiti relativi a immobili non residenzialie iprestiti a piccole e medie imprese resta superiore ai valori medi (rispettivamente 4,6% e 4,9%), mentre alcuni Paesi con un’incidenza storicamente bassa registrano attualmente un moderato incremento delle consistenze di crediti deteriorati.

I prestiti e le anticipazioni classificati nello stadio di rischio 2, ossia caratterizzati da un aumento significativo del rischio di credito dopo la rilevazione iniziale, sono aumentati marginalmente, dal 9,5% nel secondo trimestre del 2024 al 9,6% nel secondo trimestre del 2025.

La capacità di tenuta attualmente buona del settore bancario dell’area dell’euro è il risultato di diversi fattori. Tra questi figurano una regolamentazione efficace, una vigilanza solida e i miglioramenti nella gestione dei rischi da parte delle banche, nonché interventi monetari e di bilancio straordinari in risposta ai recenti shock macroeconomici.

Credem al vertice in Italia e tra le prime in Europa

I dati SREP confermano Credem come la banca italiana più robusta:

  • Pillar 2 Requirement (P2R): 1,25%, il valore più basso in Italia e tra i più bassi in Europa.

Tra gli istituti italiani con i requisiti più contenuti figurano anche:

  • Banca Mediolanum – P2R all’1,50%
  • Intesa Sanpaolo – P2R all’1,65%

Questi risultati evidenziano una gestione prudente del rischio e un’elevata qualità del capitale.

Ecco la classifica delle banche italiane:

  1. Credito Emiliano Holding 1,25%;
  2. Banca Mediolanum 1,50%;
  3. Intesa Sanpaolo 1,65%;
  4. FinecoBank 2,00%;
  5. UniCredit 2,00%;
  6. Banco BPM 2,25%;
  7. Credito Cooperativo Italiano S.p.A. 2,25%;
  8. Iccrea Banca 2,25%;
  9. Bper 2,40%;
  10. Monte dei Paschi di Siena 2,40%.

Il quadro europeo: capitale solido e forte generazione di utili

Dall’analisi SREP 2025 emerge che le principali banche europee presentano:

  • posizioni robuste di capitale e liquidità,
  • buona capacità di generare utili,
  • requisiti CET1 complessivi stabili all’11,2%,
  • requisiti Pillar 2 al 1,2%,
  • guidance P2 non vincolante ridotta dall’1,3% all’1,1%.

Rispetto all’anno precedente, la BCE ha ridotto del 30% le misure qualitative richieste, soprattutto in ambito di rischio di credito, governance e adeguatezza patrimoniale.

Le priorità di vigilanza BCE 2026-2028

Per i prossimi anni, la BCE concentrerà la propria attività di vigilanza su tre aree strategiche:

  • Resilienza ai rischi geopolitici e alle incertezze macro-finanziarie
  • Solidità operativa delle banche
  • Miglioramento dei sistemi IT e della sicurezza informatica.

Nel complesso, gli “esami” SREP hanno interessato 105 banche sottoposte a vigilanza diretta da parte della BCE.