La pubblicazione dell’articolo “Il piano del Quirinale per fermare la Meloni” firmato dal direttore Maurizio Belpietro su La Verità ha acceso una polemica che ha infiammato il dibattito politico tra governo, Quirinale e opposizioni.
Il quotidiano riporta presunte conversazioni attribuite a Francesco Saverio Garofani, consigliere del presidente Mattarella ed ex parlamentare del PD, secondo cui sarebbe auspicabile una “grande lista civica nazionale” per impedire una nuova vittoria del centrodestra nel 2027, arrivando a evocare un “provvidenziale scossone” contro l’esecutivo.
La richiesta di Bignami e la replica del Colle
Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, ha raccolto quanto scritto dal giornale e ha chiesto una smentita delle ricostruzioni, sostenendo che le affermazioni attribuite a Garofani, se vere, risulterebbero gravi e inadeguate per chi ricopre un ruolo istituzionale al Quirinale.
La nota del Colle è arrivata rapidamente e con toni duri: si è registrato “stupore per la dichiarazione del capogruppo del partito di maggioranza relativa, che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica sconfinando nel ridicolo”.
Una risposta immediata che ha irritato parte della maggioranza, ma ha scatenato anche l’attacco delle opposizioni, che parlano di “fango sul Colle” e “intimidazione istituzionale”.
Pd, M5s e Avs hanno chiesto un’informativa urgente in Parlamento da parte della premier Giorgia Meloni, sostenendo che Fratelli d’Italia abbia messo in discussione l’autonomia del Quirinale.
Fazzolari: “Nessun dubbio sulla lealtà di Mattarella”
Per riportare la tensione sotto controllo è intervenuto, sulle colonne del Corriere della Sera, Giovanbattista Fazzolari (sempre FdI), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e figura vicina a Meloni. Ha precisato che “né FdI né tanto meno Palazzo Chigi hanno mai dubitato della lealtà istituzionale del presidente Mattarella”, sottolineando che il governo ha sempre collaborato con il Quirinale “con totale spirito di collaborazione”. Secondo Fazzolari, Bignami non avrebbe attaccato il Colle ma semplicemente chiesto una smentita a Garofani riguardo ai virgolettati attribuiti dal quotidiano.
Lo stesso Garofani, il giorno successivo, si è detto “molto amareggiato” e ha chiarito che le frasi riportate derivavano da una “chiacchierata in libertà tra amici”, negando qualsiasi intento contro la presidente del Consiglio o il centrodestra. Mattarella, riferisce il consigliere, lo avrebbe rassicurato con un “stai sereno, non te la prendere”.
La posizione di Meloni e l’effetto politico
Meloni non avrebbe gradito l’inasprimento del confronto, preferendo una gestione più prudente. Pur ribadendo piena fiducia in Mattarella, difende il suo partito e mantiene una linea ferma:
“Senza un partito coeso non potrei fare il mio lavoro”, ha dichiarato, respingendo l’idea che possano nascere fratture interne.
Il caso, nato da un presunto retroscena di salotto, ha finito per generare un “guasto istituzionale” che ha messo in imbarazzo la maggioranza e fornito alle opposizioni un’occasione di attacco. Fratelli d’Italia comunque insiste:
“Aspettiamo ancora la smentita del consigliere Garofani”.
Ma al Colle, la questione sembra considerata chiusa.