“La collaborazione tra istituzioni è la chiave per una distribuzione più equa ed efficiente degli impianti sportivi in Italia”.
Questo il messaggio da parte del ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, intervenuto alla 42ª Assemblea annuale dell’Anci in corso alla Fiera di Bologna.
Abodi: “Bilancio della nostra attività è positivo”
“La collaborazione tra le istituzioni è centrale per distribuire al meglio gli impianti sportivi anche nei piccoli Comuni – ha sottolineato Abodi –. Vi sono banche dati che non dialogano tra di loro, ad esempio l’anagrafe scolastica, che sarebbe utile anche per censire le palestre delle scuole. Per questo abbiamo finanziato un progetto con le Regioni per realizzare un censimento degli impianti e avviato una collaborazione con la Cei per gli oratori”.
Il ministro ha poi ricordato i passi avanti compiuti dal dicastero e rilanciato la sua proposta di inserire lo sport all’interno della Carta Costituzionale, come strumento di benessere e coesione sociale.

“Il bilancio della nostra attività è positivo: lasceremo molti più interventi di quanti ne abbiamo trovati. Ma non sono importanti solo i dati finanziari – ha spiegato – contano anche i dati umani e la ricaduta sulla qualità di vita dei cittadini. Lo sport è una vera difesa immunitaria sociale, e il nostro obiettivo è far stare meglio il maggior numero possibile di persone”.
Abodi ha inoltre evidenziato il ritardo dell’Italia rispetto alla media europea nella distribuzione degli impianti sportivi, sottolineando la necessità di investire soprattutto nei piccoli Comuni.
“Abbiamo realizzato 1.500 playground nei Comuni meridionali sotto i mille abitanti, un progetto che nasce dall’ascolto delle esigenze dei territori. Il nostro modello – come dimostra l’esperienza di Caivano – mira a stimolare la creatività dei ragazzi e accorciare le distanze tra cittadini e amministrazione”.
Euro 2032, Abodi: “Verranno scelti cinque stadi”
“Per Euro 2032 verranno scelti cinque stadi, questo avverrà a settembre del 2026, la Federazione li comunicherà all’Uefa”, ha detto Abodi.
“Noi – ha spiegato – stiamo lavorando su dodici progetti. Stiamo costruendo un portafoglio di opportunità finanziarie per poter concorrere al quadro economico di ogni singolo progetto. Stiamo lavorando, tra gli altri, su ipotesi che riguardano Roma, Milano, Napoli, Cagliari, Empoli, Parma, Venezia, Verona, Genova, Palermo. Fermo restando che la scelta dei cinque sarà una competizione, quindi ogni amministrazione dovrà dare il meglio”.
Milano-Cortina 2026, eredità oltre i Giochi
Uno sguardo anche alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, che rappresentano per Abodi un banco di prova ma anche un’opportunità di sviluppo duraturo.
“Tutti gli impianti saranno pronti – ha assicurato –. La sfida più temeraria, quella sulla famosa pista di bob, siamo riusciti a vincerla costruendola in un anno: più veloci perfino della Cina, che ce ne ha messi due”.
Il ministro ha ricordato che le opere olimpiche genereranno benefici che andranno oltre l’evento sportivo:

“Ci sono molti interventi che realizzeremo anche dopo le Olimpiadi. È importante che i Giochi abbiano eredità immediate e altre che si consolideranno nel tempo: tre miliardi di investimenti in opere pubbliche, strade, autostrade e ferrovie”.
Un impegno che, secondo Abodi, “renderà migliore la qualità della vita di chi vive e lavora in quei 23 mila chilometri quadrati, ma anche di chi viaggia per turismo. Sono benefici distribuiti anche alle amministrazioni comunali”.
Concludendo, il ministro ha espresso un auspicio:
“L’Italia deve dimostrare di essere efficiente non solo in emergenza, ma nella normalità. Vogliamo lasciare un’eredità importante di infrastrutture e di opportunità per i cittadini”.
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