Alla 42ª edizione dell’Assemblea nazionale dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), in corso dal 12 al 14 novembre 2025 alla Fiera di Bologna, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha posto al centro del dibattito il tema della trasformazione digitale come chiave per lo sviluppo dei territori e la competitività delle imprese italiane.
L’evento, che quest’anno registra un programma particolarmente ricco, vede la partecipazione di dodici ministri, del vicepresidente della Commissione europea Raffaele Fitto, dell’arcivescovo e presidente della CEI Matteo Zuppi e di numerosi amministratori locali. A inaugurare l’assemblea, ieri, è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato il ruolo dei Comuni come “pilastro della coesione nazionale”.
Urso all’Assemblea Anci: “Digitalizzazione e intelligenza artificiale”
Dal palco della plenaria, intervistato dal giornalista Gianluca Semprini, Urso ha spiegato come i Comuni siano “pienamente consapevoli che attraverso la digitalizzazione delle nostre imprese e quel complesso di servizi che arriveranno con la giga-factory sulle intelligenze artificiali si genera lo sviluppo virtuoso dei territori”. Il ministro ha ricordato che “il nostro Paese ha un patrimonio di idee e di capacità di utilizzare al meglio i dati e le informazioni che rappresenta da sempre la vera forza del Made in Italy”.
Il ministro ha poi tracciato un bilancio dei risultati raggiunti in tema di digitalizzazione e infrastrutture tecnologiche.
“Il progetto banda ultra-larga BUL entro il prossimo mese sarà completato al 98%, mentre proseguono gli interventi della nuova rete fibra grazie a misure con risorse del PNRR. La fibra ottica, accanto a quella elettrica, è una delle più performanti al mondo”, ha sottolineato, per poi ricordare che “sono state completate le connessioni marine a fibra ottica, mentre l’Italia è sempre più l’hub dei grandi cavi che congiungono l’Europa al sud del mondo e all’Asia a condizioni favorevoli”.
Durante il suo intervento, Urso ha messo in evidenza il ruolo centrale dell’Italia nella corsa europea alle nuove tecnologie.
“Il sistema dei servizi digitali, che consentono a tutti ed innanzitutto alle imprese di essere competitivi a livello globale, è di assoluto livello”, ha dichiarato. “Abbiamo supportato un consorzio italiano che ha presentato una richiesta in merito al bando europeo per le giga factory, che sta per concludersi e riguarda cinque giga factory sull’intelligenza artificiale. Noi siamo stati l’unico Paese ad aver presentato una proposta comune, fatta da grandi imprese italiane, e quindi siamo certi che una delle prime gigafactory europee sarà assegnata al nostro Paese”.
Analisi macroeconomica
Nella parte finale del suo intervento, il ministro ha fornito alcuni dati macroeconomici per illustrare i progressi compiuti dall’economia italiana negli ultimi anni.
“L’inflazione nell’ottobre del 2022 era all’11,8 per cento, la più alta in Europa e ben sopra la media europea. Oggi l’inflazione è all’1,6 per cento, strutturalmente sotto la media europea e la più bassa tra i grandi Paesi europei”, ha evidenziato Urso.
A questo si aggiunge il primato registrato nel campo degli investimenti internazionali: “Lo scorso anno abbiamo segnato il record di investimenti esteri in Italia, pari a 35 miliardi di euro, mentre si riducevano gli investimenti esteri in Europa, Francia e Germania”.
Concludendo, Urso ha ribadito che la scommessa sull’innovazione, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale rappresenta “una delle sfide decisive per il futuro del Made in Italy”, sottolineando come la collaborazione tra governo, imprese e Comuni sia “la chiave per costruire un modello di sviluppo sostenibile, competitivo e profondamente radicato nei territori”.
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