Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è in missione in Canada, a Niagara-on-the-Lake (Ontario), per partecipare alla riunione dei ministri degli Esteri del G7, organizzata sotto presidenza canadese.
La première journée de la réunion des #MinistresDesAffairesÉtrangèresDuG7 dans la région de Niagara a été productive. Les ministres ont eu des discussions axées sur la paix et la sécurité. #G7Kananaskis2025 pic.twitter.com/7NOas114Sf
— G7 (@G7) November 12, 2025
Oltre ai Paesi membri del gruppo, prendono parte ai lavori anche Stati invitati come Arabia Saudita, Brasile, Corea del Sud, India, Messico, Sudafrica e Ucraina.
L’incontro si è aperto l’11 novembre 2025 con una cena di lavoro dedicata alla pace e alla sicurezza globale, durante la quale i ministri hanno affrontato le principali crisi internazionali, con particolare attenzione al Medio Oriente. In questo ambito, Italia e Stati Uniti hanno avuto il compito di guidare la discussione.
Tregua fragile e ricostruzione di Gaza
Dopo la firma del cessate il fuoco a Gaza, il confronto al G7 si è concentrato sulla cosiddetta “fase due” del piano Trump, un processo di pace più complesso che apre numerosi interrogativi, in particolare su chi dovrà garantire la sicurezza nella Striscia e con quali modalità operative.

In questo contesto, Tajani ha ribadito la volontà dell’Italia di assumere un ruolo di primo piano.
“L’impegno italiano in Medio Oriente sarà un impegno importante. Vedremo come, può essere per la formazione della polizia palestinese, può essere per dare un contributo forte anche all’amministrazione civile. Noi già abbiamo inserito nei comitati di coordinamento militari e diplomatici. L’Italia sarà sicuramente parte costruttiva anche perché organizzeremo la conferenza del Cairo per la ricostruzione”, ha dichiarato il ministro degli Esteri durante un punto stampa a margine del vertice.
Tajani ha sottolineato la necessità di consolidare la tregua a Gaza e di garantire il flusso costante di aiuti umanitari alla popolazione:
“Dobbiamo far sì che si consolidi la tregua a Gaza e che arrivino tutti gli aiuti e i beni alimentari alla popolazione”, ha affermato.
I camion italiani a Gaza per aiutare la popolazione civile. L’Italia continuerà ad assistere in ogni modo possibile coloro che stanno ancora soffrendo. pic.twitter.com/mPDgFh7UJD
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) November 11, 2025
Il ministro ha inoltre ricordato l’intensa attività diplomatica condotta dal rappresentante speciale italiano nella regione, impegnato a mantenere aperti i canali con tutti gli attori coinvolti.
“Il nostro inviato è stato in Giordania, a Ramallah, in Israele, in Egitto e andrà presto negli Stati Uniti per far sì che l’Italia sia protagonista della fase della ricostruzione e della fase che deve essere quella della pace”, ha spiegato Tajani.
L’Italia, ha confermato il vicepremier, intende dare un contributo concreto alla ricostruzione della Striscia di Gaza:
“Abbiamo già deciso di investire 60 milioni di euro per la ricostruzione, i primi 5 inviati mesi fa”.
Il capo della Farnesina ha precisato che Roma continuerà a lavorare “con tutti gli interlocutori, anche quelli musulmani”, sottolineando l’importanza di una cooperazione ampia e inclusiva per la stabilità regionale.
Con la Conferenza del Cairo — che sarà promossa proprio dall’Italia — il governo punta a coordinare gli sforzi internazionali di ricostruzione e di sostegno alla popolazione palestinese, assicurando che le risorse economiche vengano impiegate in modo trasparente e in linea con gli obiettivi umanitari.
Altri temi affrontati da Tajani
Oltre al Medio Oriente, Tajani ha affrontato altri dossier internazionali. Sul fronte ucraino, ha osservato che “l’offensiva russa non è un’offensiva di grandi vittorie. C’è anche molta propaganda. Sono tre anni che dicono che stanno vincendo la guerra e non sono ancora riusciti a vincerla”, ribadendo che “dobbiamo continuare a lavorare per il cessate il fuoco e costringere Putin a venire a più miti consigli”.

Sul piano economico, il ministro ha messo in guardia contro l’influenza cinese nel mercato globale delle risorse naturali:
“Non possiamo lasciare che la Cina detti il prezzo delle materie prime, ne va della nostra competitività”.
Infine, a proposito della crisi in Sudan, Tajani ha espresso l’auspicio di una tregua tra le fazioni in conflitto e ha annunciato nuovi aiuti italiani.