fronte est

Trecento soldati russi entrano a Pokrovsk, Kiev arretra da cinque villaggi attorno a Zaporizhzhia

Zelensky ammette le difficoltà e resta al buio durante un'intervista

Trecento soldati russi entrano a Pokrovsk, Kiev arretra da cinque villaggi attorno a Zaporizhzhia

L’offensiva russa in Ucraina sta registrando nuovi progressi in diversi settori del fronte, costringendo Kiev a riconoscere una fase particolarmente complessa della guerra. Mentre le truppe di Mosca guadagnano terreno a Donetsk, Zaporizhzhia e Kharkiv – e trecento soldati russi entrano a Pokrovsk – le città ucraine continuano a essere colpite da pesanti raid contro centrali e infrastrutture elettriche, con conseguenti blackout diffusi in tutto il Paese.

Trecento soldati russi entrano a Pokrovsk, Kiev arretra da cinque villaggi attorno a Zaporizhzhia
La città di Pokrovsk rispetto al resto dell’Ucraina

Pokrovsk sotto assedio

Il punto più critico resta quello di Pokrovsk, nella regione di Donetsk, dove le forze russe stanno tentando di penetrare nell’area urbana approfittando delle condizioni meteorologiche favorevoli.

Secondo quanto riportato sui canali ufficiali del 7° Corpo d’assalto aviotrasportato delle Forze armate ucraine, “negli ultimi giorni, i russi hanno intensificato i loro sforzi per entrare a Pokrovsk con mezzi leggeri attraverso la periferia sud. Per farlo, il nemico ha approfittato delle condizioni meteorologiche sfavorevoli, in particolare della fitta nebbia. Questo riduce le possibilità della nostra ricognizione aerea e di colpire in campo aperto”.

Attualmente, “nella città si trovano oltre 300 russi. Il loro obiettivo rimane invariato: raggiungere i confini settentrionali di Pokrovsk per poi tentare di circondare l’agglomerato urbano. Nel frattempo, le forze di difesa continuano a individuare e distruggere i gruppi nemici nell’area urbana anche in condizioni di scarsa visibilità”.

Le difficili condizioni del tempo — con nebbia fitta e visibilità ridotta — stanno dunque giocando un ruolo chiave nell’avanzata russa, limitando l’efficacia della sorveglianza aerea e della difesa ucraina.

Kiev in ritirata da cinque villaggi

Parallelamente, la pressione russa si intensifica anche sul fronte meridionale. Il portavoce delle forze di difesa del sud, Vladyslav Voloshyn, citato da Rbc-Ukraine, ha confermato che “a Zaporizhzhia, in particolare nelle direzioni di Oleksandrivka e Huliaipole, sono in corso da diversi giorni intensi combattimenti. Il nemico sta utilizzando tutti i tipi di armi a sua disposizione per respingere le forze armate ucraine dalle loro posizioni”.

Secondo Voloshyn, a causa dell’intensificarsi delle azioni offensive russe — “più di 400 attacchi di artiglieria al giorno con circa 2000 proiettili” — le truppe ucraine sono state costrette a ritirarsi da cinque località: Novouspenivske, Nove, Okhotnyche, Uspenivka e Novomykolayivka. “La decisione è stata presa per preservare la vita del personale”, ha spiegato.

Il portavoce ha aggiunto che “il nemico sta cercando di spostare i suoi gruppi di consolidamento in questi insediamenti, ma i difensori ucraini stanno facendo tutto il possibile per impedire loro di mantenere le loro posizioni”.

Le truppe russe, ha precisato, “stanno avanzando da est tentando di circondare Huliaipole e di tagliare le vie logistiche che conducono da Pokrovske”.

La città di Huliaipole ha anche un valore simbolico nella storia ucraina: tra il 1917 e il 1921 fu la “capitale” della Makhnovshchina, il movimento anarchico guidato da Nestor Machno, che si oppose sia ai bolscevichi che alle forze zariste.

In un comunicato successivo, il Gruppo d’armate Sud ucraino ha confermato che, a nord-est di Huliaipole, anche i villaggi di Yablukove, Rivnopillia e Solodke sono stati teatro di scontri intensi. L’ordine di ritirarsi, si legge, è arrivato dopo “la distruzione de facto di tutti i rifugi e le fortificazioni” a causa dei continui bombardamenti d’artiglieria. Le fonti ucraine confermano che l’esercito russo ha approfittato di una breccia aperta in questo settore per consolidare alcune conquiste territoriali.

Mosca avanza anche nel Kharkiv

Sul fronte nord-est, le forze russe rivendicano nuovi progressi nella regione di Kharkiv, in particolare nell’area di Kupyansk. Un comandante del 121° reggimento fucilieri motorizzati, in un video diffuso dal ministero della Difesa russo e riportato da Interfax, ha dichiarato che “le strade di Pervaya Zapadnaya, Zodchikh e Verbitskogo sono state sgombrate”.

“Stiamo infliggendo danni da incendio al nemico trincerato nella foresta alla periferia meridionale di Kupyansk e nell’area del parco forestale tra le vie Senkovskaya e Prioskolnaya”, ha aggiunto l’ufficiale.

Secondo Mosca, l’esercito russo avrebbe ora il controllo di gran parte della zona orientale di Kupyansk, anche se Kiev non ha confermato queste informazioni.

Zelensky: “Situazione difficile, ma continuiamo a resistere”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio pubblicato su X, ha riconosciuto le difficoltà attuali del fronte:

“La nostra attenzione principale in questo momento è rivolta alla direzione di Pokrovsk e alla regione di Zaporizhzhia, dove i russi stanno aumentando il numero e l’entità degli attacchi. La situazione lì rimane difficile, in parte a causa delle condizioni meteorologiche che favoriscono gli attacchi. Ma continuiamo a distruggere l’occupante e ringrazio ogni nostra unità, ogni combattente impegnato nella difesa delle posizioni ucraine”.

Zelensky ha tuttavia sottolineato che “la situazione a Kupyansk è un po’ più facile: le nostre forze hanno ottenuto risultati lì, e questo è stato il modello nelle ultime settimane”.

Ha inoltre rivelato di aver discusso con il Comandante in Capo “i preparativi per i nostri attacchi in profondità: direzioni specifiche e risultati che ci aspettiamo. Le sanzioni ucraine a lungo raggio devono entrare in vigore ogni giorno e noi lo stiamo facendo”.

Blackout: la guerra dell’energia

Sul fronte interno, la popolazione ucraina continua a convivere con blackout frequenti causati dagli attacchi russi contro le infrastrutture energetiche. L’episodio accaduto pochi giorni fa nel palazzo presidenziale di Kiev ne è un simbolo: durante un’intervista di Zelensky al Guardian, la corrente è saltata per alcuni secondi, lasciando il presidente e il giornalista Luke Harding al buio.

Trecento soldati russi entrano a Pokrovsk, Kiev arretra da cinque villaggi attorno a Zaporizhzhia
Zelensky resta al buio durante l’intervista

Quando un assistente ha annunciato l’attivazione del generatore di emergenza, Zelensky ha commentato con amara ironia:

“È la nostra quotidianità”.

Un’espressione che riassume la condizione del Paese, costretto a resistere non solo sul campo di battaglia ma anche nella vita di tutti i giorni, tra bombardamenti, freddo e oscurità.