l'indagine

Non solo infrastrutture energetiche ucraine messe in ginocchio dalla Russia, c’è anche la corruzione

Dopo 15 mesi d’indagini e mille ore di intercettazioni, il NABU accusa un gruppo di "alto livello" di aver pilotato contratti milionari

Non solo infrastrutture energetiche ucraine messe in ginocchio dalla Russia, c’è anche la corruzione

Dopo gli ultimi attacchi russi, centinaia di migliaia di cittadini ucraini si trovano senza elettricità, acqua e riscaldamento, con infrastrutture energetiche gravemente danneggiate.

Nelle stesse ore l’ufficio anticorruzione ucraino (NABU) ha avviato un’indagine su Timur Mindich, ex socio e stretto collaboratore del presidente Volodymyr Zelensky, co-proprietario della società di produzione televisiva Kvartal 95, con perquisizioni in corso a Kyiv.

Timur Mindich

Mentre il Paese sta affrontando una crisi energetica senza precedenti, prosegue spedita anche l’inchiesta di alto profilo nel settore strategico dell’energia.

Migliaia di ucraini sono senza luce e riscaldamento

Dopo gli attacchi russi delle scorse ore, circa 100.000 cittadini della regione di Kharkiv sono rimasti senza elettricità, acqua e riscaldamento. Lo ha dichiarato il vice primo ministro per la ricostruzione dell’Ucraina, Oleksiy Kuleba, come riportato da Rbc Ukraina. La guerra in Ucraina è giunta al giorno 1.355 e la popolazione sta facendo i conti con danni ingenti alle infrastrutture energetiche del Paese.

“La maggior parte delle regioni sta lavorando praticamente 24 ore su 24: squadre di riparazione, ingegneri elettrici e servizi di pubblica utilità sono tutti impegnati nel ripristino”, ha spiegato il presidente Volodymyr Zelensky. “I russi hanno aumentato la loro potenza d’attacco, utilizzando più armi balistiche. Ciò significa che abbiamo bisogno di una difesa aerea più forte, di maggiori riserve di equipaggiamento e di un lavoro ancora più coordinato e rapido in tutte le regioni”.

La crisi energetica

La compagnia statale ucraina Centrenergo ha annunciato che tutte le sue centrali termoelettriche sono state colpite dall’attacco notturno russo, definito “il più massiccio dall’inizio dell’invasione”. Le centrali coinvolte includono Vuglehirska (Donetsk), Trypilska (Kiev) e Zmiivska (Kharkiv). La compagnia ha comunque assicurato che continuerà a ricostruire e riparare le strutture, implementando una nuova generazione di impianti.

Stamane, 10 novembre 2025, il 67% degli edifici residenziali e l’84% delle strutture sociali avevano già ripristinato il riscaldamento centralizzato, ha riferito Kuleba. Tuttavia, nelle regioni più colpite restano in vigore programmi di interruzione della corrente, con turni da 2 a 4 ore per privati e aziende. Secondo Ukrenergo, l’operatore statale del sistema di trasmissione elettrica, il picco di consumo serale del 9 novembre è stato superiore dell’1,9% rispetto al giorno precedente, a causa del freddo e dei danni agli impianti.

Gli attacchi russi hanno colpito anche regioni al confine, come Belgorod, dove il governatore Vyacheslav Gladkov ha riportato gravi danni alla rete elettrica e di riscaldamento, lasciando oltre 20.000 residenti senza corrente.

Nella regione di Kursk, un incendio a un impianto energetico nel villaggio di Korenevo ha privato di elettricità dieci città, mentre nella regione di Voronezh un altro incendio ha interessato un impianto di riscaldamento.

Di fronte a questi attacchi, l’Ucraina ha chiesto la convocazione urgente del Consiglio dei governatori dell’AIEA (Agenzia internazionale per l’energia atomica), con l’obiettivo di istituire meccanismi per prevenire attacchi russi alle infrastrutture critiche e aumentare la pressione internazionale sulla sicurezza nucleare.

Secondo il viceministro dell’Energia Mykola Kolisnyk, nella notte tra l’8 e il 9 novembre 2025 Mosca ha lanciato 45 missili, di cui oltre 30 balistici e a grappolo, mirati agli elementi chiave dello schema tecnologico del sistema energetico ucraino.

L’inchiesta anticorruzione

In parallelo alla crisi energetica, il National Anti-Corruption Bureau (NABU) sta conducendo un’operazione su larga scala nel settore energetico. Oggi, 10 novembre 2025, le autorità hanno reso noto che l’indagine è in corso da 15 mesi, con circa 1.000 ore di registrazioni audio raccolte.

Le perquisizioni a Kyiv hanno riguardato proprietà collegate a Timur Mindich, ex socio in affari e stretto collaboratore del presidente Zelensky, co-proprietario della società di produzione televisiva Kvartal 95. Secondo fonti investigative, Mindich si sarebbe allontanato prima dell’arrivo degli agenti.

Il NABU ha dichiarato che l’operazione mira a smantellare “un’organizzazione criminale di alto livello” che avrebbe messo in piedi “un grande schema di corruzione per controllare imprese statali chiave”, tra cui Energoatom, l’agenzia statale per l’energia nucleare. Le indagini hanno coinvolto anche l’ex ministro dell’Energia e attuale ministro della Giustizia Herman Halushchenko.

Le accuse

Secondo l’agenzia anticorruzione, il gruppo raccoglieva tangenti dai contrattisti di Energoatom, pari al 10–15% di ogni contratto. Registrazioni audio rilasciate mostrano voci identificate come “Roket” (Ihor Myroniuk, ex consigliere del ministro Halushchenko) e “Tenor” (Dmytro Basov, ex procuratore ed ex capo della sicurezza di Energoatom) mentre pianificavano pressioni sui contrattisti. Questi due soggetti avrebbero preso il controllo di tutti gli acquisti dell’azienda, considerando le protezioni degli impianti energetici “una perdita di denaro”.

Altri nomi emersi nelle registrazioni sono “Karlson” e “Professor”, identificati rispettivamente come Mindich e Halushchenko. Mindich è stato indagato anche per legami con la società di droni Fire Point, che però nega ogni collegamento. Secondo fonti investigative, le attività di Mindich sarebbero state Fra i motivi che, a luglio, hanno portato a tentativi di limitare l’indipendenza del NABU.

Negli ultimi mesi, l’ex socio di Zelensky ha aumentato significativamente la propria influenza nel settore energetico e commerciale, come riportato da Ukrainska Pravda. Le indagini riguardano anche presunte operazioni di riciclaggio e legami con società offshore registrate nelle Isole Vergini britanniche, sotto osservazione anche dell’FBI statunitense.

Il settore energetico è stato da tempo un obiettivo delle autorità di controllo. Volodymyr Kudrytsky, ex capo della rete elettrica statale, era stato arrestato il mese scorso con l’accusa di appropriazione indebita. Kudrytsky è attualmente ai domiciliari e nega le accuse, definendole politicamente motivate, sostenendo che “non sarebbero potute avvenire senza il coinvolgimento dell’ufficio presidenziale”.