tensione crescente

Belgio: droni sorvolano aeroporto e centrale nucleare. Germania invia supporto militare

“Dobbiamo prendere sul serio ogni segnalazione”, avverte il portavoce belga Kurt Verwilligen; il ministro della Difesa Theo Francken ha parlato di “attacco coordinato”

Belgio: droni sorvolano aeroporto e centrale nucleare. Germania invia supporto militare

I cieli del Belgio, negli ultimi giorni, sono stati teatro di misteriosi sorvoli di droni, con episodi che preoccupano le autorità locali e internazionali. Il traffico aereo all’aeroporto di Liegi è stato interrotto ieri sera, 9 novembre 2025, dopo l’avvistamento di un drone, secondo l’operatore del controllo del traffico aereo Skeyes.

Il traffico aereo è ripreso all’aeroporto di Liegi in serata intorno alle 20:25. Lo precisano l’aeroporto di Liegi e l’operatore di controllo del traffico aereo Skeyes. Altri due droni sono stati successivamente segnalati.

Secondo il Kiev Independent, che cita la Deutsche Welle, ieri sera altri tre droni sono stati avvistati mentre sorvolavano la centrale nucleare di Doel, nel Belgio settentrionale. Le operazioni presso la centrale elettrica nei pressi di Anversa non sono state influenzate dall’avvistamento del drone, ha affermato un portavoce della società energetica locale Engie.

Belgio: droni sorvolano aeroporto e centrale nucleare. Germania invia supporto militare
Drone

Belgio: droni sorvolano aeroporto e centrale nucleare

All’aeroporto di Liegi il traffico aereo è stato interrotto intorno alle 19:30 dopo la prima segnalazione, mentre altri due droni sono stati individuati alle 19:45. Il traffico è ripreso regolarmente alle 20:25. Poco prima delle 22, tre droni sono stati segnalati sopra la centrale di Doel. Secondo la portavoce di Engie, Hellen Smeets, “questi avvistamenti di droni non hanno alcuna incidenza sulle attività della centrale”.

Gli episodi si inseriscono in un contesto già critico: la scorsa settimana, droni erano stati avvistati quasi quotidianamente sopra l’aeroporto di Liegi, con interruzioni del traffico aereo, mentre all’aeroporto di Bruxelles si sono registrate interruzioni simili martedì e giovedì sera. Negli ultimi giorni e settimane, droni sono stati segnalati anche sopra diverse basi militari.

“Dobbiamo prendere sul serio ogni segnalazione”, ha sottolineato a Sky News il portavoce Kurt Verwilligen.

Il governo belga ha convocato una riunione d’urgenza per affrontare quello che il ministro della Difesa, Theo Francken, ha definito un “attacco coordinato”.

Il ministro ha aggiunto: “Gli incidenti con i droni degli ultimi giorni non sono opera di dilettanti. Diversi indizi indicano un’operazione strutturata”.

Il supporto della Germania

Vista l’escalation, la Germania ha confermato il proprio sostegno al Belgio.

“Su richiesta del Belgio, la Bundeswehr fornirà supporto a breve termine al nostro Paese vicino, dotandolo di capacità per combattere i piccoli sistemi aerei senza pilota”, ha dichiarato il ministero della Difesa tedesco. “La richiesta di assistenza belga è stata motivata da un significativo aumento del numero di avvistamenti di velivoli senza pilota non identificati, anche in prossimità di installazioni militari belghe”, si legge ancora nella nota ufficiale.

Le prime unità avanzate dell’Aeronautica militare tedesca sono già arrivate in Belgio per valutare la situazione e coordinarsi con le forze armate belghe.

Nuove misure di sicurezza

Il Belgio sta anche rafforzando le misure interne. Il ministro per la Mobilità, Jean-Luc Crucke, ha annunciato l’intenzione di presentare “un decreto reale che vieta i droni non autorizzati sopra le zone sensibili”.

Il Nasc, centro di sorveglianza aerea, sarà pienamente operativo entro il 1° gennaio 2026, ha dichiarato ai media locali il ministro della Difesa Theo Francken, aggiungendo:

“Nel frattempo, non dobbiamo permettere che droni ostili entrino nel nostro territorio o sorvolino le nostre basi militari. Gli ordini e le direttive sono chiari: se possibile, li abbatteremo”.

Preoccupazioni nei Paesi Bassi e oltre

Gli avvistamenti non si limitano al Belgio. Nei giorni scorsi, la polizia militare olandese ha indagato su un possibile sorvolo di un drone sulla base aerea di Gilze-Rijen, dopo che mercoledì i controllori del traffico aereo avevano individuato un oggetto non identificato vicino alla torre di controllo.

“La sicurezza dei voli della base era a rischio”, ha dichiarato un portavoce, aggiungendo che l’origine dell’oggetto rimane sconosciuta.

Unità della Marechaussee sono state inviate per approfondire l’indagine, classificata come potenziale tentativo di spionaggio. Il ministero della Difesa olandese ha precisato che al momento non vi sono “segnali o indicazioni di attività russe nello spazio aereo olandese”, pur confermando indagini su segnalazioni simili nei pressi della base di Volkel e del porto di Vlissingen.

Anche in Svezia, giovedì 6 novembre 2025, il traffico aereo all’aeroporto internazionale di Goteborg-Landvetter è stato sospeso a causa di un allarme drone. Una portavoce di Swedavia, il gestore aeroportuale, ha dichiarato che lo spazio aereo è stato chiuso per la segnalazione di un sospetto drone.

Alcuni esperti attribuiscono questi voli alla cosiddetta guerra ibrida russa, sebbene il governo di Mosca abbia negato qualsiasi collegamento con gli incidenti.

La percezione della minaccia

Thomas Regnier, portavoce dell’Esecutivo europeo per la difesa, ha affermato:

“Abbiamo tutti assistito alla chiusura degli aeroporti in Belgio e alle recenti incursioni di droni anche in Svezia, e siamo pienamente al fianco di Belgio, Svezia e di tutti gli Stati membri interessati. Ora, l’attribuzione della provenienza di questi droni è di piena competenza dei nostri Stati membri. Ciò che è chiaro è che, come ha affermato anche la presidente von der Leyen, questa è una guerra ibrida e l’Europa è a rischio”.

Patrick Bolder, analista della difesa presso il Centro studi strategici dell’Aia, sottolinea la complessità del fenomeno:

Dobbiamo evitare l’isteria, ma non possiamo nemmeno ignorare la minaccia. I droni sono difficili da individuare e solo pochi sistemi radar sono in grado di distinguerli dagli aerei o dagli uccelli”.

Precedenti

Dall’inizio di settembre 2025, sono state numerose le segnalazioni di droni in Europa, fra le più significative, ricordiamo:

La strategia europea

Per fronteggiare la crescente minaccia, l’Unione Europea sta rafforzando la propria cooperazione in materia di difesa aerea. L’European Drone Defence Initiative (EDDI) mira a sviluppare sistemi avanzati per il rilevamento, l’intercettazione e la neutralizzazione di droni ostili in tutto il continente.

Thomas Regnier, portavoce dell’iniziativa, ha spiegato che “l’obiettivo di EDDI è proteggere infrastrutture critiche, aeroporti e basi militari attraverso una rete condivisa di sorveglianza e tecnologie di difesa avanzate. Collaborando tra Stati membri, possiamo rispondere in maniera coordinata e tempestiva alle incursioni di velivoli senza pilota non identificati”.

L’iniziativa prevede esercitazioni congiunte, scambio di informazioni in tempo reale e lo sviluppo di strumenti di neutralizzazione non letali, con l’obiettivo di ridurre i rischi per il personale civile e militare e prevenire danni alle infrastrutture strategiche.