Richiamo alimentare

Ancora un’allerta botulino nei friarielli: il prodotto e i lotti ritirati

Quest'estate due differenti focolai (in Sardegna e Calabria) avevano provocato quattro vittime

Ancora un’allerta botulino nei friarielli: il prodotto e i lotti ritirati

Una nuova allerta alimentare per rischio botulino coinvolge i friarielli. Il Ministero della Salute, sul suo portale dedicato ai richiami alimentari, ha segnalato il ritiro precauzionale di un lotto di friarielli “broccoli alla napoletana” in olio di semi di girasole a marchio Sapurè. La motivazione indicata dal Ministero della Salute è la possibile presenza di Clostridium botulinum, batterio responsabile del botulismo alimentare.

Dettagli del prodotto richiamato

Di seguito i dettagli a cui fare attenzione.

  • Marchio: Sapurè
  • Tipo di prodotto: Friarielli sott’olio di semi di girasole
  • Peso/volume: vasetto da 940 g (1.062 mL)
  • Numero di lotto: SAP/BR/85R
  • Termine minimo di conservazione (TMC): 30/03/2028

Informazioni sul produttore:

  • Azienda: Sapurè Srl
  • Stabilimento: Via Vicinale Filettine 14, Pagani (SA)

Il richiamo invita i consumatori a non consumare il prodotto e a restituirlo al punto vendita per il rimborso.

I friarielli richiamati

Botulino: i casi di quest’estate

Quest’estate due i focolai di botulino che avevano attirato l’attenzione dell’Italia, provocando quattro vittime.

In Sardegna avevano perso la vita Valeria Sollai, di 62 anni, e la 36enne Roberta Pitzalis, che avevano partecipato e consumato delle pietanze a base di guacamole alla Fiesta Latina, a fine luglio a Monserrato in provincia di Cagliari.

Le altre due vittime sono decedute dopo aver mangiato un panino con salsiccia e friarielli a Diamante, in provincia di Cosenza. Si tratta di Luigi di Sarno, 52enne di Cercola, nel Napoletano, e Tamara D’Acunto, di 45 anni.

Cosa è il botulino e quali sono i sintomi

Con il termine botulino ci si riferisce spesso sia a un batterio, sia alla tossina che questo patogeno secerne.  Il batterio si sviluppa in alimenti non ben conservati. Solitamente ogni contaminazione viene eliminata dalla cottura, ma negli alimenti che si mangiano crudi o nelle conserve, la tossina rimane e rischia di intossicare chi li consuma.

I sintomi dell’intossicazione – che è potenzialmente letale –  sono:

  • Disturbi visivi: vista doppia o offuscata, caduta delle palpebre
  • Difficoltà a parlare (voce fioca o alterata)
  • Difficoltà a deglutire
  • Debolezza muscolare progressiva
  • Problemi respiratori (nei casi gravi, paralisi dei muscoli respiratori)
  • In caso di botulismo alimentare: nausea, vomito, dolori addominali nelle prime ore.

Botulino, i cibi a rischio

I cibi più frequentemente associati al botulismo includono vegetali conservati in modo improprio, come peperoni, pomodori e funghi, che vengono spesso immessi in contenitori di vetro senza il corretto trattamento termico o acidificazione. Anche i prodotti conservati sott’olio, come melanzane, zucchine, aglio o erbe aromatiche, possono essere a rischio. Sono da considerare sempre potenzialmente contaminati gli alimenti sott’olio, spezie o vegetali, le verdure non acide in olio o in acqua, zuppe, minestroni non refrigerati in modo idoneo, le conserve etniche e i sotto vuoto fatti in casa. Anche la carne, in particolare quella conservata in salamoia o affumicata, può favorire la crescita del batterio, se non trattata correttamente. Gli alimenti più vulnerabili sono quelli a bassa acidità, poiché l’ambiente a pH elevato (meno acido) favorisce la proliferazione di Clostridium botulinum.

Non sono a rischio botulino, invece, gli alimenti freschi (l’insalata, ad esempio, può essere contaminata dal batterio che produce la tossina, ma quest’ultima si forma solo negli alimenti conservati), gli alimenti cucinati, gelati, surgelati, le conserve acidificate, le marmellate e le confetture, le semi-conserve marinate (il pesce, ad esempio) e i cibi in salamoia, purché preparati con una soluzione contenente almeno il 10% di sale.

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