La fragile distensione tra Thailandia e Cambogia si è incrinata bruscamente nella mattinata di oggi, lunedì 10 novembre 2025, quando il governo di Bangkok ha annunciato la sospensione immediata dell’accordo di pace siglato con Phnom Penh a fine ottobre.
Stop all’accordo di pace tra Thailandia e Cambogia
La tregua era stata approvata già lo scorso luglio dopo cinque giorni di combattimenti, i più feroci di sempre tra i due paesi. Ma l’accordo di pace era stato firmato soltanto due settimane fa con la mediazione di Malesia e Stati Uniti.
La decisione di sospenderlo arriva dopo l’esplosione di una mina lungo la linea di confine che ha provocato il ferimento di diversi soldati thailandesi impegnati in una pattuglia nella provincia di Si Sa Ket.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dal ministro della Difesa Nattapon Narkphanit, l’ordigno sarebbe stato piazzato di recente, circostanza che alimenta i sospetti di una possibile escalation.
“La mina è esplosa su un sentiero controllato regolarmente dalle nostre truppe. Questo fa pensare a un’azione deliberata”, ha dichiarato il ministro, ricordando che si tratta della settima esplosione in quattro mesi.
La conferma del governo di Bangkok
A rendere ufficiale lo stop è stato il portavoce del governo Siripong Angkasakulkiat.
“La dichiarazione congiunta che abbiamo portato avanti verrà interrotta”, ha affermato, precisando che la sospensione comprenderà anche il rilascio dei 18 soldati cambogiani detenuti previsto nell’ambito dell’accordo.
Parole dure sono arrivate anche dal primo ministro Anutin Charnvirakul, secondo cui l’incidente dimostra ostilità nei confronti della Thailandia da parte della Cambogia e una continua minaccia alla sicurezza nazionale.
L’intesa era stata mediata da Trump
L’intesa, firmata lo scorso 28 luglio con la mediazione della Malesia e sotto la supervisione del presidente statunitense Donald Trump, mirava a stemperare le tensioni croniche lungo il confine.
Prevedeva scambi di prigionieri, pattugliamenti congiunti e l’istituzione di una zona di sicurezza. Un risultato che Trump aveva rivendicato come un successo diplomatico su scala internazionale.
Ma ora sembra tutto finito.
Gli scontri della scorsa estate
Non è la prima volta che il confine tra i due Paesi diventa teatro di violenze.
Thailandia e Cambogia nutrono da decenni rivendicazioni territoriali sovrapposte e le frizioni sono esplose più volte in scontri armati che, solo durante l’estate, hanno provocato numerose vittime e costretto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalle aree di confine.
L’ultimo episodio riaccende timori già palpabili. Per il momento Bangkok ha fatto sapere che la priorità è garantire la sicurezza delle proprie forze armate e chiarire le circostanze dell’esplosione.
Solo dopo, ha ribadito il portavoce Siripong, sarà valutata l’eventuale ripresa dell’accordo.