INTESA

Trump ha concesso a Orbán un’esenzione dalle sanzioni sul petrolio russo

Trump ha definito Orbán "una persona speciale" e ha invitato l’Europa a "rispettarlo di più” perché “l’Ungheria è gestita nel modo giusto”

Trump ha concesso a Orbán un’esenzione dalle sanzioni sul petrolio russo

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha concesso al primo ministro ungherese Viktor Orbán un’esenzione dalle sanzioni americane sull’importazione di petrolio e gas russo, dopo l’incontro tra i due leader alla Casa Bianca di venerdì 7 novembre 2025.

Trump: “Europa rispetti Orban. Ungheria gestita bene”

Secondo un funzionario dell’amministrazione statunitense, la deroga dovrebbe durare un anno, ma il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó ha parlato di un’esenzione “totale e illimitata”, annunciandola in un post su X.

“Gli Stati Uniti hanno concesso all’Ungheria un’esenzione totale e illimitata dalle sanzioni su petrolio e gas. Siamo grati per questa decisione, che garantisce la sicurezza energetica dell’Ungheria”, ha scritto Szijjártó.

La decisione, spiegano fonti americane, è maturata al termine di colloqui bilaterali molto calorosi, durante i quali Trump ha definito Orbán “una persona speciale, un grande leader, rispettato e amato nel suo Paese”. Il presidente americano ha invitato l’Europa a “rispettarlo di più”, sostenendo che “sull’immigrazione ha avuto ragione” e che “l’Ungheria è gestita nel modo giusto”.

L’energia al centro dell’intesa

L’esenzione dalle sanzioni rappresenta un risultato significativo per Budapest, che dipende per l’86% dal petrolio e per il 74% dal gas russo, secondo l’Atlantic Council. Orbán aveva spiegato a Trump le difficoltà di approvvigionamento alternative:

Non abbiamo il vantaggio di avere il mare”, aveva detto il premier ungherese, aggiungendo che “i nostri oleodotti non sono una questione politica o ideologica, ma una realtà fisica”.

Alla fine, la deroga è arrivata, nonostante l’opposizione di Volodymyr Zelensky, secondo cui “l’Ucraina non può permettere che la Russia tragga profitto dalla vendita di petrolio all’Ungheria”.

Come contropartita, l’Ungheria si è impegnata ad acquistare gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti per circa 600 milioni di dollari, diversificando così le proprie forniture energetiche.

Accordi su armamenti e cooperazione nucleare

Il Dipartimento di Stato americano ha inoltre reso noto che Budapest acquisterà materiale bellico per 700 milioni di dollari attraverso il sistema di vendite militari all’estero. Tra i nuovi accordi rientra anche la firma di un Memorandum d’intesa sull’energia nucleare, che prevede la cooperazione nell’industria civile, inclusi i reattori modulari di piccole dimensioni (SMR) e lo stoccaggio del combustibile esaurito.

L’Ungheria ha espresso l’intenzione di sostenere la costruzione di fino a 10 SMR, per un valore potenziale di 20 miliardi di dollari, e ha siglato un contratto da 114 milioni di dollari con Westinghouse per la fornitura di combustibile nucleare destinato alla centrale di Paks I.

La guerra in Ucraina e l’ipotesi di un incontro con Putin

Durante la conferenza congiunta, Trump e Orbán hanno discusso anche della guerra in Ucraina.  “L’Ucraina potrebbe vincere solo per miracolo”, ha affermato il premier ungherese. Trump ha replicato che “con me questa guerra non sarebbe mai scoppiata” e che “è costata cara a entrambi i Paesi, ma penso che finirà in un futuro non troppo distante”.

Il presidente americano ha inoltre confermato che Budapest potrebbe ospitare un eventuale incontro con Vladimir Putin, aggiungendo che “c’è sempre una possibilità” che avvenga. “Mi piacerebbe che si tenesse in Ungheria”, ha detto Trump.

Un sostegno politico in vista delle elezioni

L’incontro segna un momento di forte sintonia politica tra i due leader. Trump ha lodato Orbán come esempio di “buon governo conservatore”, criticando duramente l’Europa per “gli errori enormi commessi sull’immigrazione”. Il premier ungherese, dal canto suo, ha ringraziato per il sostegno e ha ribadito che “in Europa siamo l’unico governo che si considera cristiano, mentre gli altri sono governi liberali di sinistra”.

Secondo fonti interne a Budapest, Orbán punta a ottenere una visita ufficiale di Trump in Ungheria prima delle elezioni di aprile, considerata una mossa strategica per rafforzare la sua immagine di statista e consolidare il consenso interno.