Dalle prime ore di questa mattina la Guardia di Finanza di Bari, con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico) di Roma, ha dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Sei persone sono state arrestate tra le province di Bari e Foggia con le accuse, a vario titolo, di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo.
Tra gli indagati figura anche Nicola Bonasia (nella foto di copertina), attuale sindaco di Modugno, iscritto nel registro degli indagati ma non destinatario di misura cautelare.
Accordi con il clan Parisi per le comunali del 2020
L’inchiesta coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari riguarda le elezioni amministrative del giugno 2020 nel Comune di Modugno. Gli investigatori ipotizzano un patto tra esponenti del clan Parisi, storica organizzazione criminale barese, e alcuni candidati locali.
Al centro delle indagini c’è Antonio Lopez, 30 anni, imprenditore nel settore della termoidraulica, assessore alle Attività produttive di Modugno, commissario provinciale barese della Democrazia Cristiana e attuale candidato alle elezioni regionali con Forza Italia. Oltre a Lopez, sono finiti in carcere Luca Di Bari, Felice Giuliani, Valerio Giuliani e Giuseppe Fattorusso.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Lopez, all’epoca candidato al Consiglio comunale, avrebbe “acquistato” voti da esponenti del clan Parisi – in particolare dal gruppo facente capo a Michele Parisi, detto Gelatina, fratello del boss Savinuccio Parisi recentemente scomparso – in cambio di denaro e della disponibilità a soddisfare le esigenze del sodalizio mafioso.
L’accordo, sempre secondo l’accusa, avrebbe previsto anche la promessa di assunzioni a soggetti vicini al clan, promessa che sarebbe poi stata mantenuta. Durante il ballottaggio per le comunali del 2020, Lopez avrebbe inoltre fatto da tramite per procacciare voti a favore del candidato sindaco Nicola Bonasia, poi eletto, in cambio dell’impegno a garantire un posto di lavoro a un affiliato al clan che si era personalmente impegnato a raccogliere le preferenze.
Incontro anche per le europee 2024
Le indagini avrebbero anche documentato un incontro nell’abitazione di uno dei vertici del clan Parisi, al quale avrebbero partecipato cinque persone, tra cui lo stesso Lopez. Nel corso della riunione si sarebbe discusso di un nuovo accordo elettorale in vista delle elezioni europee del 2024, finalizzato alla raccolta di voti in cambio di denaro a favore di un candidato risultato estraneo ai fatti e ignaro dell’intesa.
L’inchiesta si inserisce in un più ampio filone investigativo della Procura di Bari che, negli ultimi anni, ha acceso i riflettori sui rapporti tra clan mafiosi e candidati politici nel Barese, già emersi in precedenti indagini come “Codice Interno”, che nel 2024 aveva portato a oltre 120 arresti per presunti casi di voto di scambio alle comunali di Bari del 2019.