In Regione Lombardia

Anche la sua stessa maggioranza ha votato per sfiduciare la sottosegretaria “no vax” di Fratelli d’Italia

Per Pierfrancesco Majorino (Pd), la votazione rappresenta “un no secco alle sorelle Meloni”. I 5 Stelle: "Per evitarle questa umiliazione le avevamo suggerito di dimettersi"

Anche la sua stessa maggioranza ha votato per sfiduciare la sottosegretaria “no vax” di Fratelli d’Italia

Il Consiglio regionale della Lombardia ha votato la sfiducia alla sottosegretaria allo Sport e ai Giovani Federica Picchi (Fratelli d’Italia).

La decisione è arrivata nella serata di lunedì 3 novembre 2025, poco prima delle 19, con un risultato che ha colto di sorpresa molti osservatori: 44 voti favorevoli e 23 contrari, in un voto segreto che ha mostrato chiaramente una spaccatura all’interno della maggioranza, perché determinanti sono stati evidentemente “franchi tiratori” del centrodestra.

Sfiduciata la sottosegretaria no vax in quota FdI

La mozione di sfiducia era stata presentata dal capogruppo del Partito Democratico, Pierfrancesco Majorino, e sottoscritta da tutte le opposizioni.

Secondo i dati dell’aula, erano presenti 43 consiglieri di maggioranza e 24 di minoranza, il che significa che circa 20 consiglieri del centrodestra – compresi alcuni di Fratelli d’Italia – avrebbero votato contro la propria sottosegretaria.

Federica Picchi era finita al centro delle polemiche per aver rilanciato sui social alcuni contenuti di matrice “no vax”, in particolare riferiti alle teorie di Robert F. Kennedy Jr. sulla presunta correlazione tra il vaccino per l’epatite B e l’autismo, tesi smentite dalla comunità scientifica.

Nel testo della mozione approvata, si legge che “le sue affermazioni ledono l’integrità istituzionale e la credibilità delle politiche regionali in materia di salute pubblica”, motivo per cui la sua permanenza in carica è stata giudicata “non adeguata”.

Le reazioni della maggioranza

Subito dopo il voto, il capogruppo di Fratelli d’Italia al Pirellone, Christian Garavaglia, ha commentato:

“Siamo convinti che il nostro gruppo abbia sostenuto la nostra posizione e ci confronteremo con il presidente Attilio Fontana nelle prossime ore”.

Un modo per ribadire che il partito si aspettava compattezza, anche se il voto segreto ha mostrato tutt’altro scenario.

Il capogruppo della Lega, Alessandro Corbetta, ha invece criticato il metodo dell’opposizione, parlando di “mozione politica”.

“Censurare un libero pensiero e la volontà di aprire un dibattito è sbagliato – ha dichiarato –. Il sottosegretario Picchi dovrebbe essere valutato per il suo lavoro, non per un post sui social”.

Le opposizioni: “Una disfatta per FdI”

Una sconfitta politica per Fratelli d’Italia e per la coalizione di governo lombarda.

Per Pierfrancesco Majorino (Pd), la votazione rappresenta “un no secco alle sorelle Meloni” e “una spaccatura evidentissima” all’interno della maggioranza.

“Fontana prenda atto del voto e rimuova Picchi, perché affermazioni no vax non sono compatibili con ruoli di responsabilità in Regione Lombardia”, ha aggiunto.

Anche Nicola Di Marco, capogruppo del Movimento 5 Stelle, ha parlato di una “figuraccia” evitabile:

“Per evitarle questa umiliazione le avevamo suggerito di dimettersi. Non solo sono stati respinti gli ammiccamenti no vax, ma è stata di fatto sconfessata la linea nazionale di Fratelli d’Italia”.

Dello stesso tenore le parole di Onorio Rosati (Alleanza Verdi e Sinistra):

“Il voto ha mostrato tutte le crepe e le contraddizioni interne alla destra lombarda, nonostante i richiami all’unità. Nemmeno l’intervento dei vertici nazionali è bastato a ricompattare la maggioranza”.

Meloni e Donzelli a Milano alla vigilia del voto

Nei giorni precedenti alla sfiducia, la leadership nazionale di Fratelli d’Italia aveva tentato di serrare i ranghi. Arianna Meloni, sorella della premier e responsabile dell’organizzazione del partito, e Giovanni Donzelli, deputato e braccio destro di Giorgia Meloni, si erano recati a Milano per incontrare i consiglieri regionali e rafforzare il sostegno a Picchi.

La visita non è però riuscita a evitare la frattura: il voto segreto ha rivelato un malessere diffuso anche dentro Fratelli d’Italia.

Chi è Federica Picchi

Nata a La Spezia nel 1975, laureata in Economia all’Università Bocconi di Milano, con una borsa di studio alla Georgetown University di Washington, Federica Picchi ha alle spalle una carriera nel settore finanziario tra Milano e Londra.

Nel 2010 ha fondato la Dominus Production, società di produzione cinematografica e casa editrice attiva in progetti culturali di ispirazione cristiana. È stata inoltre consigliera del gruppo Comunicazione ed Editoria di Assolombarda e membro del Comitato Interregionale dei Giovani Imprenditori (3REG).

Il suo percorso politico è legato interamente a Fratelli d’Italia, partito nel quale milita fin dalla fondazione. Nel 2024 era subentrata in Regione Lombardia come sottosegretaria allo Sport e ai Giovani, prendendo il posto di Lara Magoni, eletta al Parlamento europeo.

Secondo fonti di partito, Picchi sarebbe considerata vicina ad Arianna Meloni. Proprio quest’ultima aveva cercato fino all’ultimo una mediazione per evitare la spaccatura, senza però riuscire a ricompattare la maggioranza.

Un voto che pesa sulla tenuta della coalizione

Il risultato della mozione di sfiducia ha messo in luce tensioni latenti nel centrodestra lombardo, a partire dai rapporti tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, che compongono la coalizione del presidente Attilio Fontana.

Il voto segreto, strumento raro ma significativo, ha reso evidente che non tutti i consiglieri di maggioranza condividono la linea politica del partito di Giorgia Meloni, almeno a livello regionale.

La decisione ora spetta al presidente Fontana, che dovrà valutare se revocare formalmente l’incarico a Picchi o procedere con una nuova nomina.