Trasparenza

Giorgia Meloni pubblica la dichiarazione dei redditi 2025: redditi dimezzati e nuova casa all’Eur

La leader di Fratelli d'Italia anticipa tutti: è la prima guida di partito a rendere pubblici i propri introiti

Giorgia Meloni pubblica la dichiarazione dei redditi 2025: redditi dimezzati e nuova casa all’Eur

Giorgia Meloni è stata la prima tra i leader politici italiani a rendere pubblica la propria dichiarazione dei redditi 2025, firmata il 28 ottobre 2025 e pubblicata sul sito della Camera dei Deputati. Il documento, come di consueto, offre uno spaccato trasparente della situazione economica e patrimoniale della presidente del Consiglio. E quest’anno il dato che balza subito all’occhio è il crollo del reddito complessivo, più che dimezzato rispetto all’anno precedente.

Redditi in calo: da oltre 450 mila a 180 mila euro

Nel 2024, la premier aveva dichiarato 459.460 euro, frutto anche dei diritti d’autore sui suoi libri di successo, Io sono Giorgia (2021) e La versione di Giorgia (2023). Nella nuova dichiarazione 2025, invece, il reddito complessivo di Meloni scende a 180.081 euro, meno della metà dell’anno precedente e inferiore anche ai 293.531 euro del 2023.

Un calo che, secondo gli osservatori, è dovuto alla riduzione delle royalties provenienti dalle sue pubblicazioni, che negli ultimi anni avevano pesato in modo significativo sul totale delle entrate.

Nonostante la flessione, il reddito dichiarato rimane leggermente superiore ai 160.706 euro registrati nel 2022, anno della sua elezione a Palazzo Chigi.

Gli analisti stimano che nel prossimo esercizio fiscale i redditi della premier potrebbero tornare a salire, anche grazie all’anticipo per la versione americana del suo ultimo libro, I Am Giorgia: My Roots, My Principles, presentato e promosso sui social persino dall’ex presidente statunitense Donald Trump.

Imposte e detrazioni: focus su ristrutturazioni e contributi a Fratelli d’Italia

Dal documento emergono anche i dettagli sulle imposte versate e sulle relative detrazioni.
Le imposte lorde ammontano a 69.340 euro, mentre quelle nette scendono a 63.060 euro grazie a 6.274 euro di detrazioni.

Tra queste figurano:

  • 415 euro di erogazioni liberali, corrispondenti ai contributi mensili versati dalla premier al partito Fratelli d’Italia;
  • 4.579 euro di detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio, probabilmente legati alla ristrutturazione della nuova abitazione acquistata all’Eur;
  • 781 euro relativi a interventi agevolati con le aliquote del 50%, 70%, 90% e 110%;
  • 499 euro per spese di efficientamento energetico e installazione di dispositivi multimediali, riportate nel quadro RP della dichiarazione dei redditi.

Nuova abitazione all’Eur: acquisto definitivo e mutuo surrogato

Rispetto alle dichiarazioni precedenti, Meloni segnala un’unica variazione patrimoniale: “acquisto definitivo nuova abitazione come prima casa”. Si tratta del villino situato nel quartiere Eur-Tre Pini di Roma, acquistato dopo il preliminare firmato nel 2024.

Per finanziare l’acquisto, la premier ha acceso un mutuo ipotecario da 200 mila euro con Banca Mediolanum il 23 dicembre 2024, al tasso fisso del 3,10% per i primi dieci anni e variabile per i successivi cinque. Le rate mensili, pari a 1.390,80 euro, vengono corrisposte ogni primo giorno del mese.

Dopo pochi mesi, il 10 giugno 2025, Meloni ha esercitato il diritto di surrogazione del mutuo (art. 120-quater del d.lgs. 385/1993), trasferendo il finanziamento in un altro istituto di credito – con ogni probabilità Intesa Sanpaolo, la banca di riferimento per la maggior parte dei deputati – per ottenere condizioni più vantaggiose.

Privacy e trasparenza: firma oscurata e dati sensibili protetti

Nel documento pubblicato a Montecitorio, sono stati oscurati lo stato civile e la firma della premier, a tutela della privacy. La trasparenza sulla parte economica, invece, resta totale: Meloni ha scelto ancora una volta di anticipare gli altri leader politici nella pubblicazione della dichiarazione patrimoniale, confermando una prassi di accountability istituzionale ormai consolidata sin dall’inizio del suo mandato.