uccisa a 13 anni

Femminicidio di Aurora Tila, condannato a 17 anni l’ex fidanzato minorenne: “L’ha spinta dal balcone”

Il Tribunale per i minorenni di Bologna riconosce tutte le aggravanti, compreso lo stalking. La madre: “Giustizia è stata fatta, ma niente mi restituirà mia figlia”

Femminicidio di Aurora Tila, condannato a 17 anni l’ex fidanzato minorenne: “L’ha spinta dal balcone”

Un femminicidio in piena regola, a danno di una ragazzina di soli 13 anni. Ieri, 3 novembre 2025, è stato condannato a 17 anni di reclusione dal Tribunale per i minorenni di Bologna il ragazzo, oggi 16enne, accusato dell’omicidio pluriaggravato di Aurora Tila, la tredicenne di Piacenza morta dopo essere precipitata dal settimo piano della propria abitazione il 25 ottobre 2024.

Secondo la sentenza, emessa con rito abbreviato — che comporta la riduzione di un terzo della pena — il giovane avrebbe spinto la coetanea nel vuoto al termine di un litigio. Il pubblico ministero aveva chiesto 20 anni e 8 mesi di reclusione, mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione, sostenendo l’ipotesi dell’incidente o del gesto volontario da parte della ragazza.

La ricostruzione: “L’ha spinta dal balcone”

Per l’accusa, confermata dai giudici, non ci sarebbero dubbi: il ragazzo, all’epoca quindicenne, avrebbe spinto Aurora dal balcone di casa dopo che la relazione tra i due era terminata.

Le indagini hanno accertato che, nel momento in cui la ragazza tentava di aggrapparsi alla ringhiera per salvarsi, il giovane l’avrebbe colpita alle mani con le ginocchia per farla precipitare. Una scena che alcuni testimoni hanno riferito di aver visto o sentito.

Il tribunale ha riconosciuto tutte le aggravanti contestate, compresa quella di stalking, elemento su cui aveva insistito con forza il collegio legale della madre della vittima, Morena Corbellini. L’unica attenuante concessa è stata quella della minore età dell’imputato, che ha sempre dichiarato di essere innocente. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni.

Femminicidio di Aurora Tila, condannato a 17 anni l’ex fidanzato minorenne: “L’ha spinta dal balcone”
Morena Corbellini

La madre: “Giustizia è stata fatta”

In aula, come in tutte le udienze precedenti, era presente la madre di Aurora. Alla lettura della sentenza ha commentato con emozione:

“Sono soddisfatta per la condanna a 17 anni, anche se 20 erano meglio. Ma almeno giustizia è stata fatta. Io ho sempre creduto nella giustizia, l’ho detto dall’inizio”.

Morena Corbellini ha poi annunciato la sua intenzione di fondare un’associazione dedicata alla memoria della figlia:

“L’obiettivo dell’associazione è far sì che situazioni simili non accadano più. Voglio girare le scuole, parlare ai ragazzi e alle ragazze per aiutarli a riconoscere e allontanarsi da persone come il ragazzo che ha incontrato mia figlia”.

Prima della sentenza, parlando con i giornalisti, la madre della tredicenne aveva espresso parole durissime nei confronti dell’imputato:

“Al di là di uno squilibrio mentale, ha ucciso Aurora perché è un assassino di suo, è gente che nasce così. L’ha uccisa per gelosia? Può essere. Per possesso? Sicuramente per possesso, perché lei aveva detto di no, non lo voleva più”.

La difesa: “Impugneremo la sentenza”

Dopo la condanna, l’avvocato Ettore Maini, uno dei legali del 16enne, ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso:

“Faremo senz’altro appello. C’è stata una condanna che non rispecchia le richieste del pubblico ministero e durante l’arringa abbiamo segnalato che le fonoregistrazioni delle testimonianze contengono elementi non riportati nei verbali, in alcuni casi in contraddizione. L’attendibilità dei testi, dunque, è tutta da verificare”.

Un caso che ha scosso il Paese

La vicenda di Aurora Tila ha profondamente colpito l’opinione pubblica, sia per la giovane età dei protagonisti sia per le dinamiche che l’hanno preceduta: una relazione precoce, il controllo, la gelosia e infine la violenza.

La sentenza di Bologna rappresenta un primo passo verso la verità giudiziaria, ma per la famiglia della ragazza resta il vuoto lasciato da una vita spezzata troppo presto.

Come ha ribadito la madre, “Aurora non tornerà più, ma voglio che la sua storia serva a salvare altre ragazze”.