Non ce l’ha fatta Octay Stroici, l’operaio romeno rimasto intrappolato per undici ore sotto le macerie in seguito al crollo di una parte della Torre dei Conti, ai Fori Imperiali, nel cuore di Roma. L’uomo, 66 anni, è deceduto nella notte tra il 3 e il 4 novembre 2025 all’ospedale Umberto I, dove era stato trasportato in condizioni disperate dopo il drammatico incidente sul lavoro.

Nonostante i tentativi di rianimazione durati circa un’ora, Stroici non si è più ripreso. Era arrivato al pronto soccorso alle 23.05 in arresto cardiocircolatorio, e immediatamente i sanitari avevano iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare, già avviate sul luogo del crollo dal personale del 118. Purtroppo, la ripresa dell’attività cardiaca spontanea non è mai avvenuta e il decesso è stato constatato poco dopo la mezzanotte.
Siamo addolorati per la morte del povero Octay, l’operaio coinvolto ieri a Roma nel crollo della Torre dei Conti.
Abbiamo fatto tutto il possibile per salvarlo ed eravamo riusciti con un intervento eccezionale delle nostre squadre a strapparlo alla stretta delle macerie che lo… pic.twitter.com/RaP6q7PJly— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) November 4, 2025
Il crollo
Due cedimenti, avvenuti a distanza di poco più di un’ora, hanno distrutto parte dell’antica Torre dei Conti nella giornata di domenica 3 novembre 2025.

Il primo crollo ha sorpreso gli operai impegnati nei lavori di ristrutturazione dell’edificio medievale che si affaccia su Largo Corrado Ricci, ai Fori Imperiali. Il secondo cedimento si è verificato mentre i soccorritori erano ancora al lavoro per estrarre l’ultimo operaio rimasto intrappolato: proprio Octay Stroici.
Il primo boato, seguito da una fitta nube di polvere e calcinacci, è stato avvertito poco dopo le 11. Nel cantiere, in quel momento, si trovavano undici lavoratori di due diverse ditte.
“È accaduto tutto all’improvviso”, ha raccontato uno degli operai. “Poi ho visto solo la nube di polvere e i soccorritori”.
Secondo le prime ipotesi, il crollo potrebbe essere stato causato da un cedimento interno della struttura, forse di un basamento. Quattro lavoratori sono stati travolti e due di loro sono rimasti sotto le macerie. Il 64enne Gaetano La Manna è stato estratto vivo poco dopo e trasportato in ospedale con un trauma cranico: non è in gravi condizioni ed è stato dimesso in serata con otto giorni di prognosi. Meglio ancora è andata ad altri due colleghi, che hanno riportato solo lievi escoriazioni e hanno rifiutato il trasporto in pronto soccorso.
❌️ #Roma, estratto in vita dai #vigilidelfuoco e affidato ai sanitari per il trasporto in ospedale l’operaio bloccato sotto le macerie per il crollo della Torre dei Conti. Sul posto hanno operato 140 unità del Corpo nazionale [#3novembre 23:00] pic.twitter.com/lPr7gH8qD9
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) November 3, 2025
L’inchiesta
La Procura di Roma, dopo la morte dell’operaio di 66 anni, procede per omicidio colposo nell’indagine sul crollo parziale della Torre dei Conti avvenuto ieri mattina nella zona dei Fori Imperiali. Nel procedimento è contestato anche il disastro colposo. L’area è stata posta sotto sequestro e gli inquirenti disporranno l’autopsia sul corpo della vittima. Chi indaga affiderà una consulenza tecnica per ricostruire la dinamica di quanto avvenuto e individuarne le cause e responsabilità.
Gli investigatori stanno raccogliendo le testimonianze di operai, tecnici, direttore dei lavori, titolari delle imprese e di alcune persone presenti nella zona al momento del crollo. L’obiettivo è ricostruire la dinamica dell’incidente e individuare le eventuali responsabilità.
La Torre dei Conti, una delle più imponenti dimore-fortezze della Roma medievale, era chiusa dal 2007 e stava per essere restaurata grazie a uno dei finanziamenti più consistenti del PNRR “Caput Mundi”.
“La Torre era chiusa dal 2007 e per il suo recupero è stato stanziato uno dei finanziamenti più consistenti del Pnrr ‘Caput Mundi’”, ha precisato la Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali, aggiungendo che “prima dell’avvio delle opere sono state effettuate indagini strutturali che avevano attestato le condizioni di sicurezza necessarie per procedere agli interventi sui solai”.
Chi era Octay Stroici
Octay Stroici era originario di Suceava, nel nord della Romania, e da tempo viveva a Monterotondo, alle porte di Roma. Lavorava da anni nel settore edile. Durante le lunghe ore dei soccorsi, la moglie Marianna è stata assistita dagli psicologi dei servizi sociali del Comune, mentre la figlia dell’operaio, arrivata da Lecce, ha raggiunto la capitale nel pomeriggio.
Il cordoglio delle istituzioni
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha espresso dolore per la tragedia:
“Esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Octay Stroici, l’operaio vittima del tragico crollo avvenuto alla Torre dei Conti. A nome di Roma Capitale e mio personale, rivolgo un pensiero commosso alla sua famiglia, ai colleghi e a tutti coloro che gli erano vicini. Voglio ringraziare i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e i soccorritori che sono intervenuti con grande professionalità e dedizione in una situazione così complessa e drammatica”.
Anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha ricordato l’operaio:
“Octay Stroici, l’operaio rimasto sotto le macerie per ore dopo il crollo della Torre dei Conti, non ce l’ha fatta, nonostante lo straordinario sforzo dei soccorritori. A nome mio e della Regione Lazio le più sentite condoglianze alla famiglia. Di lavoro non si può e non si deve morire”.
Parole di cordoglio anche da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio:
“Esprimo profondo dolore e cordoglio, a nome mio e del Governo, per la tragica scomparsa di Octay Stroici, l’operaio rimasto vittima del crollo della Torre dei Conti a Roma. Siamo vicini alla sua famiglia e ai suoi colleghi in questo momento di indicibile sofferenza. Ringrazio nuovamente i soccorritori e tutti coloro che si sono prodigati, senza sosta e con coraggio, nel tentativo di salvargli la vita”.
La reazione dei sindacati
Durissime le parole del segretario della Cgil Roma e Lazio, che ha espresso indignazione e dolore:
“In un Paese sano, Octav, a 66 anni, non si sarebbe trovato in un cantiere a svolgere mansioni gravose. Oggi è un giorno di dolore e rabbia. Un giorno di cordoglio, per noi, per tutti. Vorremmo che le istituzioni proclamassero lutto cittadino”.
Il sindacato ha poi ricordato la lunga attesa durante i soccorsi:
“Avevamo sperato. Per tutto il tempo siamo stati a Largo Corrado Ricci, al fianco di Octav, della sua famiglia e dei suoi colleghi, in lunghe ore di apprensione e preoccupazione. In quelle 12 ore centinaia di lavoratrici e lavoratori del soccorso pubblico hanno portato avanti intense e complesse operazioni di salvataggio, a rischio della loro stessa incolumità, con professionalità e dedizione, riuscendo a estrarre l’operaio ancora in vita, ma in gravissime condizioni. A loro va tutta la nostra gratitudine”.
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