È stata arrestata in Israele la maggiore generale Yifat Tomer-Yerushalmi, ex procuratrice generale militare dell’esercito, dopo aver denunciato pubblicamente torture e abusi compiuti da soldati israeliani contro un detenuto palestinese nel carcere di Sde Teiman. La donna, che si era dimessa nei giorni scorsi, è accusata di ostruzione alla giustizia e di aver diffuso il video che documenta le violenze, divenuto virale e fonte di un’ondata di indignazione e tensioni politiche nel Paese.
Il video degli abusi
Il filmato, trasmesso a luglio 2024 dall’emittente israeliana Canale 12, mostra un prigioniero palestinese proveniente dalla Striscia di Gaza, bendato, ammanettato e immobilizzato, mentre viene picchiato, torturato con un pugnale e sottoposto a scariche elettriche da cinque riservisti dell’Idf.
BREAKING: Israel’s Top Army Lawyer Yifat Tomer-Yerushalmi Found Alive Near Tel Aviv Beach After Suicide Fears – She Recently Resigned After Leaking Video of Soldiers Gang-R@ping a Palestinian Prisoner at Sde Teiman Detention Facility. Benjamin Netanyahu Said the Leak Had Caused… pic.twitter.com/a4kBywn1FV
— MAGAgeddon (@MAGAgeddon) November 2, 2025
L’uomo avrebbe riportato gravi ferite rettali, la frattura di alcune costole e la perforazione di un polmone. Le immagini, di estrema violenza, hanno suscitato proteste interne e accuse di violazione dei diritti umani da parte di organizzazioni internazionali.
Le dimissioni e la scomparsa
Dopo aver ammesso di aver autorizzato la diffusione del video “per garantire che fosse indagato un grave caso di violenza contro un detenuto”, Tomer-Yerushalmi si era dimessa dal suo incarico, il più alto ruolo legale all’interno delle Forze di difesa israeliane.

Tre giorni dopo, la ex procuratrice era scomparsa per alcune ore, facendo temere un gesto estremo: la sua auto era stata ritrovata nei pressi della spiaggia di HaTzuk, vicino a Tel Aviv, con all’interno una lettera d’addio. Secondo diversi media israeliani, nel messaggio erano scritte frasi come “Vi amo, prendetevi cura di voi” o “Non guardatevi indietro”.
La donna è stata poi ritrovata viva a Herzliya, grazie alla segnalazione del marito, e successivamente arrestata insieme all’ex procuratore capo Matan Solomosh. Entrambi sono sospettati di aver ostacolato le indagini interne sulla fuga di notizie e di aver fornito falsi resoconti ai funzionari.
La reazione del governo Netanyahu
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha definito la diffusione del video “il peggior colpo all’immagine dello Stato di Israele e dell’Idf dalla sua fondazione”. Durante la riunione di governo ha parlato di “un attacco propagandistico senza precedenti”, chiedendo un’indagine indipendente e criticando duramente la scelta di rendere pubblico il filmato.

Anche il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, leader dell’estrema destra e dei coloni, ha commentato la vicenda sui social, annunciando che “saranno rafforzate le misure di sicurezza per garantire la custodia della detenuta” e ribadendo le sue posizioni radicali contro i prigionieri palestinesi.
Israele si divide di fronte all’accaduto
Il caso ha aperto una frattura profonda in Israele. Da un lato, chi vede in Yifat Tomer-Yerushalmi una figura coraggiosa, che ha denunciato abusi sistematici all’interno delle carceri militari; dall’altro, chi la considera responsabile di aver danneggiato l’immagine internazionale del Paese.
Il video di Sde Teiman, in cui un prigioniero palestinese viene torturato da soldati israeliani, resta una ferita aperta per lo Stato e per il suo esercito, mentre la vicenda della ex procuratrice militare rischia di trasformarsi in un caso politico e morale che segnerà a lungo il dibattito interno.