Rischio stangata

Sigarette, i tabaccai insorgono: “Rischio aumento di 3 euro a pacchetto”

L'Europa pensa a un aumento "extra large" dei prezzi. I tabaccai lanciano l'allarme: "Rischio che molti si rivolgano al contrabbando"

Sigarette, i tabaccai insorgono: “Rischio aumento di 3 euro a pacchetto”

Non solo l’aumento delle accise previsto in Manovra, che porterà a una serie di rincari nei prossimi tre anni (fino a circa 60 centesimi in più a pacchetto una volta arrivati nel 2028). Sui fumatori – e i tabaccai – incombe anche la scure dell’Europa.

La Ue, infatti, prepara una stretta che potrebbe portare ad aumenti di circa 3 euro a pacchetto in Italia.

Ue prepara stretta sul tabacco

Nei giorni scorsi si è chiusa la consultazione pubblica avviata dalla Commissione Ue per aggiornare – a partire dal 2028 – la Direttiva sulle accise del tabacco (TED), il testo che uniforma la tassazione sui prodotti nicotinici in tutto il continente, e-cig incluse.

Secondo quanto riferisce il Sole 24-Ore, a Bruxelles circola un documento interno, portato avanti dal commissario olandese Wopke Hoekstra, che fisserebbe aumenti fino al 1.000% per alcuni prodotti.

L’intervento non riguarderebbe soltanto le “bionde” classiche, ma tutti i prodotti destinati ai fumatori, quindi anche sigari, tabacco riscaldato e da arrotolare, sigarette elettroniche e via dicendo.

L’aumento in Italia

In Italia l’aumento sarebbe intorno ai 3 euro a pacchetto, portando dunque il prezzo medio – che oggi si aggira sui 5,50 euro – oltre gli 8 euro.

Una bella “mazzata” per i fumatori. Certo, sempre meno dei 13 euro pagati in Irlanda o Norvegia, ma abbastanza creare preoccupazione e allarmismo non solo nei consumatori, ma anche negli operatori del settore.

Il perché del piano Ue

Ma perché la Ue ha deciso di intervenire in maniera così massiccia contro il tabacco?

L’obiettivo dichiarato di Bruxelles è ridurre la spesa sanitaria legata al fumo. Ma c’è anche un altro aspetto tutt’altro che secondario. La Commissione Europea stima infatti che dall’aumento delle sigarette possa arrivare un extra gettito di circa 15 miliardi di euro l’anno (a cui se ne aggiungerebbero altri 6 – sempre stimati – di risparmio si spesa sanitaria).

La reazione dei tabaccai

Ma per i tabaccai italiani si tratta di una stangata difficile da assorbire. E non mancano le critiche.

Secondo la Federazione Italiana Tabaccai (Fit), “la Commissione Ue non coglie il legame strettissimo tra incremento della tassazione ed espansione del mercato illecito“, cioè il contrabbando e la produzione illegale.

“Si ignorano gli effetti economici negativi delle misure proposte sulle tabaccherie, microimprese familiari che costituiscono una rete insostituibile nel panorama distributivo e nel tessuto sociale del Paese. Prima di ogni ulteriore valutazione sulla proposta, consideriamo positivamente e riteniamo fondamentale il mantenimento dell’ipotesi di adeguamento della tassazione al potere di acquisto di ogni Stato membro, per salvaguardare la competitività del settore produttivo e distributivo italiano”.

Secondo la Fit, l’aumento esponenziale dei prezzi allontanerebbe anche l’obiettivo primario, cioè salvaguardare la salute dei cittadini.

 “La Francia, l’Irlanda, i Paesi Bassi hanno dimostrato con i fatti che l’aumento eccessivo dei prezzi causa immediatamente un’espansione incontrollata di contrabbando e contraffazione a livelli drammatici, con gravissimi danni per tutti gli operatori economici, per l’erario e per gli stessi cittadini che si rivolgono al mercato illegale acquistando prodotti che non rispettano i rigorosi standard qualitativi europei, con rischi evidenti per la salute”.