RIUNIONE A FIRENZE

Bce lascia i tassi invariati al 2%: “Prospettive ancora incerte per l’economia Ue”

La Bce conferma la propria linea di cautela, in un contesto economico europeo ancora esposto a rischi sul fronte geopolitico e commerciale

Bce lascia i tassi invariati al 2%: “Prospettive ancora incerte per l’economia Ue”

La Banca centrale europea, riunita oggi a Firenze, ha deciso di mantenere invariati i tassi d’interesse, confermando i livelli raggiunti lo scorso giugno dopo una lunga fase di riduzioni.

Il tasso sui depositi resta al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15% e sui prestiti marginali al 2,40%. Si tratta della terza riunione consecutiva in cui l’istituto non modifica il costo del denaro, dopo otto tagli effettuati nell’ultimo anno che avevano complessivamente ridotto i tassi di due punti percentuali.

BCE: “Crescita malgrado difficile contesto mondiale”

Nel comunicato diffuso al termine del Consiglio direttivo, la Bce sottolinea che l’economia dell’area euro “ha continuato a crescere malgrado il difficile contesto mondiale”, ma avverte che “le prospettive restano incerte, soprattutto a causa delle attuali controversie commerciali e tensioni geopolitiche a livello mondiale”.

L’Eurotower conferma di voler “assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine”. Le prossime mosse, precisa la nota, saranno decise “sulla base dei dati”, valutando di volta in volta le condizioni economiche e finanziarie, senza vincolarsi “a un particolare percorso dei tassi”. Le decisioni continueranno quindi a essere guidate da un approccio “data-driven”, fondato sull’analisi delle prospettive di inflazione, dei rischi associati e della trasmissione della politica monetaria.

Lagarde: “Impatto dazi visibile solo col tempo”

Christine Lagarde, presidente della Bce, ha commentato che la crescita dello 0,2% registrata nel terzo trimestre “è un po’ più delle attese” e ha aggiunto:

Non mi lamenterei troppo della crescita in questo momento”, sottolineando tuttavia che “l’impatto dei dazi statunitensi sui beni europei sarà visibile solo nel corso del tempo”.

Secondo Lagarde, il Pil dell’area euro è stato sostenuto soprattutto dai servizi, in particolare dal turismo, mentre “i nuovi ordini per l’export indicano ulteriori cali” e “la situazione globale resta un fardello”.

Avvertimento Bce: "I dazi frenano la crescita dell'Eurozona, pronti a rivedere le stime"
Christine Lagarde

La Bce osserva inoltre che il vigore del mercato del lavoro, la solidità dei bilanci del settore privato e gli effetti delle precedenti riduzioni dei tassi restano fattori determinanti per la tenuta dell’economia europea. Tuttavia, le tensioni commerciali e geopolitiche continuano a pesare sulla fiducia di famiglie e imprese.

A settembre l’inflazione nell’area euro si attestava al 2,2% su base annua, un livello prossimo all’obiettivo del 2%, anche se alcuni settori – come quello alimentare – registrano ancora aumenti più sostenuti. La decisione di mantenere i tassi invariati riflette dunque una fase di prudenza monetaria: da un lato l’inflazione appare sotto controllo, dall’altro l’incertezza globale spinge la Bce a valutare con cautela ulteriori interventi.

Codacons: “Cattiva notizia per famiglie con mutui a tasso variabile”

La scelta dell’istituto di Francoforte è stata accolta con preoccupazione dal Codacons, che l’ha definita “una cattiva notizia per le famiglie con mutui a tasso variabile”.

Secondo l’associazione dei consumatori, il mancato taglio dei tassi rischia di pesare ulteriormente sui bilanci familiari e di mantenere elevati i costi del credito.

In Italia, infatti, i tassi sui finanziamenti sono passati dal 3,50% di gennaio al 3,67% di agosto, con un aggravio medio stimato di circa 180 euro l’anno per un mutuo da 150mila euro a trent’anni.