Serve davvero?

Il femminicidio di Jessica Stapazzolo e la falsa sicurezza dei braccialetti elettronici

Negli ultimi mesi gli allarmi sono cresciuti in maniera esponenziale, ma il sistema evidenzia troppe falle

Il femminicidio di Jessica Stapazzolo e la falsa sicurezza dei braccialetti elettronici

L’omicidio a Verona di Jessica Stapazzolo, 33 anni, uccisa dal suo ex compagno Reis Pedroso Douglas, 41 anni, riapre il dibattito sulla protezione delle donne vittime di violenza domestica. Douglas, già indagato per maltrattamenti, indossava un braccialetto elettronico, ma lo aveva rimosso, rendendo vana la sorveglianza.

Jessica Stapazzolo, uccisa dal compagno a Verona

Secondo la Polizia di Stato, tra novembre 2023 e novembre 2024, gli allarmi dei dispositivi di monitoraggio sono aumentati del 600%, evidenziando sia un uso più diffuso sia criticità operative e infrastrutturali. Che, dopo l’ennesimo caso, fanno riflettere sull’effettiva utilità di questo mezzo di contrasto alla violenza di genere e ai femminicidi.

Braccialetti elettronici in Italia: utilità e limiti

Introdotti nel 2001, i braccialetti elettronici sono strumenti chiave per misure cautelari come arresti domiciliari e divieti di avvicinamento, soprattutto in casi di violenza di genere. Tuttavia, il sistema italiano presenta alcune evidenti criticità:

  • Ritardi nell’installazione: la capacità iniziale era di 1.200 dispositivi al mese, aumentata solo di recente a 1.500 unità, ma i ritardi persistono.
  • Copertura del segnale irregolare: in aree rurali o montane, il dispositivo può non trasmettere correttamente gli allarmi.
  • Tempi di reazione insufficienti: la sicurezza dipende dalla prontezza delle forze dell’ordine, che spesso però non hanno il tempo materiale per arrivare dalla vittima.

Qualche numero:

  • Alla fine del 2024 risultavano attivi in Italia circa 10.458 braccialetti elettronici, di cui 4.677 per funzione anti‑stalking.
  • Nel periodo dal novembre 2023 al novembre 2024 si è registrato un aumento di +600% degli allarmi generati dai dispositivi.
  • Report specificano che vi sono “69 tipi di allarme” gestiti dalle sale operative, di cui 28 legati all’antistalking.

Questi dati segnalano un utilizzo crescente dello strumento, ma anche una forte pressione e fragilità del sistema.

Come gli aggressori eludono i braccialetti elettronici

Il braccialetto elettronico è un dispositivo di monitoraggio, non un vincolo fisico. Rimuovendolo, scatta l’allarme, ma la protezione dipende dalla tempestività dell’intervento. La manutenzione è fondamentale: batterie scariche o segnale interrotto riducono l’efficacia.

Negli ultimi mesi, video su TikTok hanno mostrato soggetti che rimuovono o eludono i dispositivi, riducendo la deterrenza e trasformando il braccialetto in oggetto di sfida.

Esperienze europee: modelli più efficaci

Paesi come Spagna, Francia e Georgia hanno sviluppato sistemi più strutturati:

  • Spagna (dal 2009): installazione entro 48 ore, monitoraggio continuo tramite centrale nazionale (Cometa) e allarmi in tempo reale tra aggressore e vittima. Secondo il Ministero dell’Interno spagnolo, nessun omicidio è stato registrato se il dispositivo era attivo.
  • Francia (dal 2020): doppio dispositivo per aggressore e vittima, con ricevitore di allerta. Questo dispositivo presenta però alcuni limiti: batteria di 48 ore e consenso necessario della vittima.
  • Georgia: sistema satellitare con distanza minima predefinita, collegato a centrale di emergenza nazionale.

Questi esempi dimostrano che la tecnologia funziona solo se accompagnata da monitoraggio continuo, protocolli chiari e infrastrutture affidabili.

Come rendere efficace il sistema italiano

Il caso Stapazzolo conferma che il braccialetto elettronico da solo non basta. Per migliorare la protezione delle vittime servirebbero diversi accorgimenti, tra cui:

  • Potenziamento tecnologico: copertura di rete uniforme e dispositivi più affidabili.
  • Risposta rapida: centrali operative efficienti e protocolli chiari.
  • Contratti più rigidi con i gestori: manutenzione costante e installazioni tempestive.
  • Modello integrato alla spagnola: centro nazionale unico, coordinamento tra polizia, magistratura e operatori.

TUTTI GLI ARTICOLI NELLA SEZIONE FEMMINICIDI

L’ULTIMO: Uccise il padre per salvare la madre: definitiva l’assoluzione per Alex Pompa