LA RICHIESTA

Meritocrazia Italia: “Si riconosca pienamente la funzione delle lauree magistrali sanitarie”

"Non è solo tutelare chi ha investito anni nello studio e nella formazione, ma garantire ai cittadini un sistema sanitario capace"

Meritocrazia Italia: “Si riconosca pienamente la funzione delle lauree magistrali sanitarie”

“I dati relativi alle ammissioni alle lauree magistrali delle professioni sanitarie per l’anno accademico 2025-2026 mostrano con chiarezza l’emergere di un fenomeno che non può più essere considerato episodico o contingente – ha affermato il movimento politico Meritocrazia Italia– . A fronte di un incremento dell’offerta formativa da parte delle Università, con un +5,5% di posti messi a bando rispetto all’anno precedente (fino a 4.213 su scala nazionale), si registra un preoccupante calo delle domande pari all’11%. Questo squilibrio crescente tra domanda e offerta formativa, già rilevato negli scorsi anni, sembra ora consolidarsi in maniera strutturale e impone una riflessione sul reale stato di salute della formazione specialistica sanitaria in Italia“.

“L’analisi disaggregata per classi di laurea rende ancora più evidente la portata del problema – si legge ancora nel comunicato -.  Alcune aree mostrano segnali di vitalità, come il settore della riabilitazione (+15% di domande), mentre altre sono interessate da un crollo drammatico, come nel caso della classe tecnico-assistenziale, che segna un -34,5% di richieste di accesso. Altre professioni strategiche, come l’infermieristica e la tecnica diagnostica, subiscono una contrazione significativa del numero di candidati, pur mantenendo un minimo livello di competitività. A tutto ciò si somma una profonda disomogeneità territoriale: regioni come la Sardegna (-41,4%), l’Abruzzo (-20,7%) e il Lazio (-19,5%) evidenziano una caduta verticale dell’interesse verso questi percorsi formativi, a fronte di una timida crescita in altre aree del Paese, come la Puglia e la Liguria. Il sistema, in sostanza, sta perdendo attrattività in modo sempre più marcato e diseguale“.

“Alla base di questo fenomeno vi può che esserci una criticità che riguarda non solamente l’offerta formativa, ma soprattutto l’assenza di un quadro normativo coerente e funzionale in grado di attribuire alle lauree magistrali sanitarie un reale valore giuridico, professionale e retributivo. Le competenze specialistiche acquisite tramite tali percorsi, sebbene altamente qualificanti, restano spesso prive di riconoscimento formale e, nei casi in cui vengano formalmente valorizzate, lo sono in modo marginale e non proporzionato all’impegno richiesto”.

Meritocrazia Italia chiede un intervento normativo organico che riconosca pienamente la funzione delle lauree magistrali sanitarie all’interno del SSN. Tale intervento dovrebbe includere una chiara definizione delle competenze avanzate, il loro riconoscimento nei contratti collettivi nazionali e nei sistemi di classificazione del personale, nonché la previsione di percorsi di carriera differenziati e accessibili. È inoltre indispensabile prevedere meccanismi premianti, anche sul piano economico, per chi sceglie di proseguire la formazione in ambito specialistico, evitando che il riconoscimento si limiti a simbolici scatti stipendiali, spesso inferiori alle responsabilità effettivamente assunte sul campo”.

“Il mancato riconoscimento delle lauree magistrali non rappresenta soltanto un danno individuale, ma un limite oggettivo per l’evoluzione del sistema sanitario nel suo complesso. In un contesto in cui la complessità clinico-organizzativa è in costante aumento, e dove la gestione integrata dei percorsi di cura richiede competenze sempre più avanzate, la mancata valorizzazione del sapere specialistico non può che tradursi in una perdita di efficacia e qualità nei servizi resi ai cittadini. La sanità del futuro non potrà prescindere dalla presenza di professionisti sanitari altamente formati, dotati non solo di conoscenze tecnico-scientifiche, ma anche di strumenti giuridici, gestionali e relazionali, oggi appresi prevalentemente nei corsi magistrali”.

“Senza un cambiamento di rotta – conclude il comunicato di Meritocrazia Italia – si rischia di alimentare un circolo vizioso: meno attrattività, meno competenze, meno qualità. Serve una riforma coraggiosa e strutturale, che restituisca dignità e centralità alla formazione sanitaria avanzata e crei le condizioni per una reale mobilità professionale basata su merito, specializzazione e responsabilità. Non si tratta soltanto di tutelare chi ha investito anni nello studio e nella formazione, ma di garantire ai cittadini un sistema sanitario capace di affrontare con competenza e visione le sfide del nostro tempo“.