Lo stop della Corte dei Conti al Ponte sullo Stretto infiamma il dibattito politico. Da una parte la maggioranza di Centrodestra, che attacca la Magistratura contabile, rilancia la riforma della Giustizia e dichiara di voler tirare dritto nella realizzazione dell’opera; dall’altra le opposizioni, che parlando di “guerra santa” ai giudici e chiedono le dimissioni di Matteo Salvini.
Stop al Ponte sullo Stretto, maggioranza furiosa
In una nota diffusa da Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ha duramente attaccato i giudici, parlando di “ennesima invasione di campo”.
PER APPROFONDIRE: Meloni sul no al Ponte: “Capziosi, ignorato un link di documentazioni come se i giudici non sapessero usare il computer”
Dura anche la reazione dei vicepremier.
Il primo a parlare è stato naturalmente il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha definito la decisione "un grave danno per il Paese e una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico".
"Si tratta di un progetto sostenuto anche dall’Europa, capace di creare sviluppo e migliaia di posti di lavoro da Sud a Nord. Siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per far partire i lavori. Andiamo avanti. Non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora".

La decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico. In attesa delle motivazioni, chiarisco subito che non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora, visto che parliamo di un… pic.twitter.com/Q9TQoSX88U
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) October 29, 2025
L'altro vicepremier, il forzista Antonio Tajani, si è detto esterrefatto, rilanciando l'urgenza di una riforma della Giustizia:
"Non è ammissibile che in un Paese democratico la magistratura contabile decida quali siano le opere strategiche da realizzare. Quella sul Ponte dello Stretto da parte della Corte dei Conti, è una decisione che mi lascia esterrefatto e che arriva alla vigilia dell’ultimo voto in Parlamento per realizzare la riforma della giustizia. Il Governo andrà avanti".

Non è ammissibile che in un Paese democratico la magistratura contabile decida quali siano le opere strategiche da realizzare. Quella sul Ponte dello Stretto da parte della Corte dei Conti, è una decisione che mi lascia esterrefatto e che arriva alla vigilia dell’ultimo voto in…
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) October 29, 2025
Opposizioni sulle barricate: "Guerra Santa ai giudici"
Sul fronte opposto, forte la replica a Meloni della segretaria del Pd Elly Schlein:
"Meloni con le sue gravi affermazioni contro la Corte dei Conti chiarisce il vero obiettivo della riforma costituzionale. Non è una riforma che serve a migliorare la giustizia, né serve agli italiani. Serve a questo governo per avere le mani libere e mettersi al di sopra delle leggi e della Costituzione".
In una nota, il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte parla di "guerra santa" ai giudici, chiedendo la test di Salvini:
"Il progetto del Ponte sullo Stretto è miseramente fallito. Sotterrato dai rilievi della Commissione europea, prima, e adesso anche della Corte dei Conti. L’avevamo già denunciato: viola norme europee e interne, procedurali e ambientali".
"Meloni e Salvini sono già usciti per mettere le mani avanti: tutta colpa dei giudici, brutti e cattivi. Ma, in realtà, quanti danni stanno facendo grazie alla loro incapacità?
Hanno ripresentato un vecchio progetto che prevedeva un project finance, che oggi è diventato un appalto che costa più di 5 volte la spesa originaria e volevano aggirare le norme europee sulle gare pubbliche. Per non parlare delle evidenti carenze progettuali e ambientali"."Oggi, con quest’ultima figuraccia, mettiamo la parola fine alla telenovela sul “carrozzone” del Ponte sullo Stretto da 13,5 miliardi".

"Al ministro Salvini non resta che assumersi le proprie responsabilità: si dimetta per aver turlupinato i cittadini italiani. E Giorgia Meloni faccia mea culpa anche lei, e prenda quei soldi del Ponte, ci aggiunga il miliardo buttato nei centri deserti in Albania, e li metta tutti in legge di bilancio a favore di cittadini e imprese, schiacciati dal carovita e dall’inflazione. Le misure le abbiamo già presentate: aumento della no-tax area e dell’assegno unico per i figli, ritorno a transizione 4.0".
"La smettano con la “guerra santa” a giudici e controllori. Che questa volta sono capitati male, prima della Corte dei Conti c’è stato l’alt della Commissione europea. La smettano di porsi al di sopra della legge e di continuare a sfidare giudici e controllori esibendo l’arrogante protervia del potere. Dovrebbero preoccuparsi piuttosto dei propri limiti, invece di cercare nemici e complotti ovunque".
Bonelli: "Salvini si dimetta"
Esulta il leader di Avs Angelo Bonelli, che chiede anche le dimissioni di Matteo Salvini. In un'intervista a Repubblica, Bonelli attacca frontalmente il vicepremier:
"Eravamo convinti della illegittimità della procedura di Salvini, che in questi mesi ha mostrato tutta la sua arroganza. L’attuale ministro, che adesso dovrebbe farsi da parte, ha tenuto in ostaggio l’Italia con la sua follia, sottraendo 14 miliardi di euro allo Stato per un progetto mai validato da alcun tecnico o organismo dello Stato: è un progetto vecchio di 26 anni, che viola le direttive europee su ambiente e concorrenza. In più facendo credere ai cittadini che fosse qualcosa di nuovo”.
Bonelli poi attacca anche Meloni, che "minaccia organismi di Stato".
“Sono indignato e preoccupato da Meloni, la sua è una vera minaccia a organismi dello Stato che hanno fatto il proprio dovere evidenziando dei problemi noti. Ripeto: nessun organismo tecnico dello Stato ha approvato quel progetto, perché il Cipess è un comitato politico, presieduto da Meloni. Qui, con questo scontro, c’è un problema serio per democrazia, la presidente del Consiglio la smetta di fare la vittima ma piuttosto racconti perché taglia il trasporto pubblico, lascia la Sicilia e la Calabria abbandonate a se stesse e poi mette sul piatto 14 miliardi per un progetto che ne valeva 3,9″.
* UNA GRANDE VITTORIA *
La Corte dei Conti ritiene illegittima la delibera CIPESS sul ponte sullo stretto di Messina. Vince la giustizia e il diritto.
Salvini si dimetta pic.twitter.com/7ytKXdeeyA— Angelo Bonelli (@AngeloBonelli1) October 29, 2025
Carlo Calenda (Azione) parla di "reazioni scomposte e pericolose" da parte della maggioranza.
" La Corte dei Conti è un organo tecnico e separato dalla politica. Se solleva dei dubbi occorre entrare nel merito. Imbarcarsi in un’operazione sballata sarebbe un disastro finanziario".
Reazioni pericolose e scomposte. La Corte dei Conti è un organo tecnico e separato dalla politica. Se solleva dei dubbi occorre entrare nel merito. Imbarcarsi in un’operazione sballata sarebbe un disastro finanziario. https://t.co/vftkZHat2Q
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) October 29, 2025