Morì dopo il banchetto di nozze del nipote, assolto lo chef unico indagato
A quattro anni di distanza dalla morte di Pierino Magnelli, 77 anni, il Gup ha sancito l'assoluzione dell'unico imputato.
La grande gioia di un matrimonio spezzata dal dolore per la perdita di un parente caro. Quattro anni fa, Pierino Magnelli, 77 anni, era morto due giorni dopo la cerimonia nuziale del nipote. Il 77enne, e con lui anche altri invitati al matrimonio, aveva cominciato a sentirsi male a seguito del banchetto di nozze consumato alla "Locanda delle Antiche Sere di Maretto". Sul banco degli imputati era finito Alessandro Marmo, lo chef e legale rappresentante del ristorante. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 5 mesi, ma il Gup ha ribaltato le sorti di una vicenda che aveva avuto grande risalto mediatico: lo chef è stato assolto perché "il fatto non sussiste".
Morì dopo il banchetto di nozze del nipote, assolto lo chef
Un processo lungo e complesso e prevalentemente tecnico. Come raccontato da La Nuova Provincia, lo chef Alessandro Marmo, unico indagato per la morte del 77enne Pierino Magnelli, deceduto dopo il banchetto di nozze del nipote, è stato assolto.
Il giudice non ha infatti ritenuto provato il nesso causale fra il pranzo e la morte di Magnelli: quest'ultimo già da tempo soffriva di un’importante patologia dovuta alla presenza di un’ernia inguinale.
Il pm, al termine della sua breve requisitoria, aveva richiesto la condanna a 5 mesi dell’unico imputato, conclusione a cui erano giunti anche gli avvocati di parte civile che rappresentavano la famiglia di Magnelli, gli sposi e altri invitati (15 in tutto) che si erano sentiti male a partire dalla sera stessa della domenica in cui si era consumato il banchetto.
Dubbi su cosa abbia provocato la morte del 77enne
Il processo si è retto sulle consulenze medico-legali per le quali sia la pubblica accusa che la difesa avevano schierano nomi di altissima eccellenza a livello piemontese.
Il dubbio che non è stato sciolto rimane su cosa abbia provocato la morte, se il batterio del clostridium come afferma la pubblica accusa o lo staffilococco di cui Magnelli era portatore come ha sostenuto la difesa. Il primo era presente nelle feci di altri invitati che hanno accusato malesseri e nella compostiera del ristorante, il secondo invece solo in Magnelli.
Le poche certezze sono derivate anche dal fatto che quando è partita l’indagine nelle cucine del ristorante non fosse più presente neppure un campione del cibo servito durante il banchetto. E il sopralluogo dei Nas aveva evidenziato la pulizia dei locali di cucina e la corretta conservazione delle materie prime usate. Ma di quel pranzo non era rimasto nulla per eventuali confronti.
La soddisfazione dei legali dello chef
Gli avvocati PierMario Morra e Nicola Calleri del Foro di Asti hanno espresso viva soddisfazione per la sentenza:
"In un vivo contraddittorio ben governato dal Giudice sì è giunti a una sentenza di assoluzione che restituisce alla vita un giovane ristoratore dopo anni di battaglie. La sentenza arriva all’esito di un confronto franco, ma leale tra le parti; eravamo fiduciosi che le argomentazioni dei nostri consulenti trovassero accoglimento nella sede processuale. Nessuna correlazione tra la morte del povero signor Pierino e quanto contestato al nostro assistito".