Ogni anno, in Italia, oltre cento agricoltori perdono la vita schiacciati dai propri mezzi agricoli, una tragedia che resta spesso invisibile – della quale diamo conto quasi quotidianamente in tema di incidenti sul lavoro – e che le associazioni del settore definiscono una vera e propria strage silenziosa.
A richiamare ancora una volta l’attenzione sul tema è stata Federacma, il ramo di Confcommercio che rappresenta i rivenditori di macchine agricole, nel corso degli Stati Generali sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, iniziati il 21 ottobre 2025 a Roma.
Macchine vecchie e senza protezioni
Il cuore del problema sono i mezzi agricoli stessi. In Italia circolano oltre 2,5 milioni di trattori e macchine, molti dei quali con un’età superiore ai 25 anni. Circa un milione non è dotato di cinture di sicurezza o di strutture anti-ribaltamento (i cosiddetti Rollbar), fondamentali per proteggere l’operatore in caso di incidente.
Gli anziani, spesso over 60, rappresentano la maggior parte delle vittime: l’età avanzata rende più rischiosa la gestione di mezzi datati e pesanti, specialmente sui terreni in pendenza.
Secondo un monitoraggio di Federacma basato su fonti giornalistiche, solo nell’ultimo mese si sono registrati almeno dieci decessi legati a ribaltamenti, numeri probabilmente sottostimati. Oltre al dolore umano, i costi sociali superano il miliardo di euro all’anno, tra cure, pensioni e risarcimenti.
Una legge ferma da dieci anni
Il problema potrebbe essere drasticamente ridotto grazie a un decreto interministeriale approvato nel 2015, che prevede la revisione periodica dei mezzi agricoli, simile a quella richiesta per le auto. La norma, però, non è mai entrata in vigore, rimandata anno dopo anno dai provvedimenti “Milleproroghe”.
“Questa è una strage evitabile. Non servono nuove leggi, basta applicare quelle già esistenti – spiega Andrea Borio, presidente di Federacma –. La revisione dei trattori non è una formalità: è un dovere morale nei confronti di chi lavora la terra e di chi condivide la strada”.
Paesi come Francia, Germania e Austria hanno dimostrato che controlli regolari e mezzi adeguati possono ridurre la mortalità fino al 90%.
Le richieste delle associazioni
Federacma chiede al Governo di emanare subito il decreto attuativo, coinvolgendo Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Ministero dell’Agricoltura e INAIL, e di affiancare misure economiche per permettere agli agricoltori di sostituire o adeguare i mezzi più vecchi tramite bandi ISMEA e contributi INAIL.
Secondo Borio, non si tratta solo di sicurezza: è un atto di dignità verso chi lavora nei campi e una forma di rispetto verso gli altri utenti della strada.
Una tragedia lontana dai riflettori
I trattori raramente finiscono sulle prime pagine dei giornali, ma lontano dai riflettori, la strage continua, alimentata dalla vetustà dei mezzi, dalla mancanza di revisioni obbligatorie e dall’inerzia.
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