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Agricoltura italiana, la strage silenziosa causata da norme ferme al 2015

"Non servono nuove leggi, basta applicare quelle esistenti", tuona Andrea Borio, presidente di Federacma”

Agricoltura italiana, la strage silenziosa causata da norme ferme al 2015

Ogni anno, in Italia, oltre cento agricoltori perdono la vita schiacciati dai propri mezzi agricoli, una tragedia che resta spesso invisibile – della quale diamo conto quasi quotidianamente in tema di incidenti sul lavoro – e che le associazioni del settore definiscono una vera e propria strage silenziosa.

A richiamare ancora una volta l’attenzione sul tema è stata Federacma, il ramo di Confcommercio che rappresenta i rivenditori di macchine agricole, nel corso degli Stati Generali sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, iniziati il 21 ottobre 2025 a Roma.

Macchine vecchie e senza protezioni

Il cuore del problema sono i mezzi agricoli stessi. In Italia circolano oltre 2,5 milioni di trattori e macchine, molti dei quali con un’età superiore ai 25 anni. Circa un milione non è dotato di cinture di sicurezza o di strutture anti-ribaltamento (i cosiddetti Rollbar), fondamentali per proteggere l’operatore in caso di incidente.

Gli anziani, spesso over 60, rappresentano la maggior parte delle vittime: l’età avanzata rende più rischiosa la gestione di mezzi datati e pesanti, specialmente sui terreni in pendenza.

Secondo un monitoraggio di Federacma basato su fonti giornalistiche, solo nell’ultimo mese si sono registrati almeno dieci decessi legati a ribaltamenti, numeri probabilmente sottostimati. Oltre al dolore umano, i costi sociali superano il miliardo di euro all’anno, tra cure, pensioni e risarcimenti.

Una legge ferma da dieci anni

Il problema potrebbe essere drasticamente ridotto grazie a un decreto interministeriale approvato nel 2015, che prevede la revisione periodica dei mezzi agricoli, simile a quella richiesta per le auto. La norma, però, non è mai entrata in vigore, rimandata anno dopo anno dai provvedimenti “Milleproroghe”.

“Questa è una strage evitabile. Non servono nuove leggi, basta applicare quelle già esistenti – spiega Andrea Borio, presidente di Federacma –. La revisione dei trattori non è una formalità: è un dovere morale nei confronti di chi lavora la terra e di chi condivide la strada”.

Paesi come Francia, Germania e Austria hanno dimostrato che controlli regolari e mezzi adeguati possono ridurre la mortalità fino al 90%.

Le richieste delle associazioni

Federacma chiede al Governo di emanare subito il decreto attuativo, coinvolgendo Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Ministero dell’Agricoltura e INAIL, e di affiancare misure economiche per permettere agli agricoltori di sostituire o adeguare i mezzi più vecchi tramite bandi ISMEA e contributi INAIL.

Secondo Borio, non si tratta solo di sicurezza: è un atto di dignità verso chi lavora nei campi e una forma di rispetto verso gli altri utenti della strada.

Una tragedia lontana dai riflettori

I trattori raramente finiscono sulle prime pagine dei giornali, ma lontano dai riflettori, la strage continua, alimentata dalla vetustà dei mezzi, dalla mancanza di revisioni obbligatorie e dall’inerzia.

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