ALLA SANT'EGIDIO

Per Mattarella la pace va cercata: “Il nazionalismo genera violenza, troppi gli atteggiamenti teppistici”

Un monito che suona come un antidoto alla retorica aggressiva che domina la politica e il dibattito pubblico

Per Mattarella la pace va cercata: “Il nazionalismo genera violenza, troppi gli atteggiamenti teppistici”

Serve disarmare gli animi e disarmare le parole per poter realmente favorire la pace. È questo il senso delle parole pronunciate domenica 26 ottobre 2025 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Capo dello Stato è intervenuto durante l’assemblea internazionale “Osare la pace” organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio.

Mattarella: “Troppi atteggiamenti teppistici”

Il Presidente ha richiamato l’Italia e il mondo intero a una riflessione profonda sulla deriva della violenza, anche verbale, che attraversa le società contemporanee e i rapporti tra gli Stati.

Citando l’appello di Papa Leone XIV lanciato pochi giorni fa in occasione della visita al Quirinale, ha ribadito la necessità di continuare a lavorare per ristabilire la pace in ogni parte del mondo e di promuovere giustizia, equità e cooperazione tra i popoli.

Un monito che suona come un antidoto alla crescente frammentazione globale e alla retorica aggressiva che domina il dibattito pubblico.

“Osservando l’instabilità, le tensioni, i conflitti, la violenza che caratterizzano la nostra contemporaneità, si registra la diffusione di atteggiamenti che, se applicati alla convivenza civile, meriterebbero l’appellativo di teppistici”.

Il presidente durante il suo discorso

Più dialogo e meno forza

Mattarella ha stigmatizzato con forza l’abitudine di alcuni attori politici e istituzionali a considerare accettabili comportamenti che, nella vita quotidiana, sarebbero ritenuti inaccettabili.

“Risulta oscuro come atteggiamenti riprovevoli possano assumere dignità di atti politici solo perché collocati sul piano internazionale. Alla parola dialogo, inoltre, viene attribuito, anziché il carattere della fortezza, quello della debolezza”.

Secondo il Presidente, la logica della forza continua purtroppo a dominare le relazioni internazionali.

“Oggi il tema della forza sembra essere il metro con cui si misurano i rapporti tra Stati. Ma i processi di pace hanno bisogno di pazienza e responsabilità”.

“La pace va cercata, coltivata e osata”

Rievocando lo spirito di Assisi, il Capo dello Stato ha ricordato che la pace non è mai un traguardo definitivo.

“Va cercata, coltivata e osata ogni giorno”, ha dichiarato invitando a considerare la pace non come un risultato, ma come un impegno costante che richiede coraggio e perseveranza.

Nel suo intervento, ha affrontato anche le crisi internazionali più drammatiche, soffermandosi in particolare sul Medio Oriente e sull’Ucraina.

Le notizie che arrivano da Gaza dopo il cessate il fuoco ricordano che il processo di pace richiede pazienza, responsabilità e perseveranza”, ha affermato auspicando che la scintilla di speranza accesa in Terra Santa si estenda anche all’Ucraina dove gli sforzi negoziali faticano ancora a prendere forma concreta.

Il presidente contro il nazionalismo

Infine, un chiaro monito contro i rigurgiti di nazionalismo.

Nasce dal considerare gli altri popoli come nemici e dall’affermare le proprie pretese di dominio con arroganza e violenza”, ha osservato Mattarella.

Il filmato con l’intervento: