Tensioni in maggioranza

Salvini attacca ancora le banche: “Per ogni lamentela, un miliardo in più”. Stavolta risponde FdI

Osnato: "La Lega ha il ministro delle Finanze, ne parli con lui". Martedì vertice di maggioranza

Salvini attacca ancora le banche: “Per ogni lamentela, un miliardo in più”. Stavolta risponde FdI

Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini non molla, e torna a parlare della tassazione sulle banche, questa volta con cifre precise.

“Gente che guadagnerà 50 miliardi di euro per fortuna o per merito, mentre molte imprese italiane e cittadini sono in difficoltà, dovrebbe avere vergogna a lamentarsi per un contributo di 4 miliardi chiesto dal governo. Ogni lamentela in più significa un miliardo in più che chiediamo”, ha dichiarato a margine di un incontro elettorale.

Secondo il vicepremier, quando il governo chiede un contributo per forze dell’ordine, medici, infermieri o per rottamare le cartelle fiscali, tutti dovrebbero contribuire volentieri alla crescita del Paese.

“Gli unici che non possono lamentarsi in Italia sono i banchieri”, ha aggiunto.

E la tensione in maggioranza sull’argomento si alza. Stavolta risponde anche Fratelli d’Italia, che sinora – almeno per quanto concerne le dichiarazioni pubbliche – non era entrata nel dibattito tra il Carroccio e Forza Italia.

La reazione di Abi e del presidente Antonio Patuelli

La presa di posizione di Salvini arriva dopo le critiche del presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi), Antonio Patuelli, che ha contestato l’aumento della tassazione sugli istituti di credito previsto nella Manovra di bilancio 2026. Patuelli ha anche messo in dubbio le cifre fornite da Salvini, sottolineando che l’iter della Manovra non è ancora concluso e che il Parlamento potrebbe apportare modifiche.

Le risposte degli alleati di governo: Forza Italia e Fratelli d’Italia

Il messaggio di Salvini non è rivolto solo ai banchieri, ma anche agli alleati di maggioranza.

Forza Italia, impegnata nella difesa delle banche e delle assicurazioni dalla maggiorazione fiscale, ribadisce la necessità di rispettare l’accordo di fiducia già definito dal ministro dell’Economia, Giovanni Giorgetti. Raffaele Nevi, portavoce di FI, ha dichiarato:

“Salvini è libero di proporre ciò che vuole, ma rimettere in discussione l’accordo con le banche significherebbe tradire un patto di fiducia di cui anche Giorgetti è garante”.

Fratelli d’Italia, finora silente, è finalmente intervenuta nella questione per bocca di Marco Osnato, responsabile economia di FdI, ha aggiunto:

“La Lega ha il ministro dell’Economia e delle Finanze. Salvini chieda a Giorgetti”, ha detto.

Possibile vertice con Giorgia Meloni

L’alta tensione nella maggioranza potrebbe trovare un chiarimento martedì 28 ottobre 2025, durante un vertice alla presenza della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Se il confronto sulle banche resta complesso, più semplice sembra l’intesa sull’eliminazione della tassa sugli affitti brevi, richiesta da Forza Italia e Lega, che comporta un impatto di soli 100 milioni di euro e può essere compensata facilmente con altre misure.