C’è una generazione che grida, ma lo fa in silenzio, dietro uno schermo, una battuta ironica o un sorriso costruito per non far preoccupare nessuno. È la generazione dei ragazzi e delle ragazze che vivono in un mondo veloce, pieno di stimoli ma povero di ascolto, una generazione che cerca di capire chi è, mentre tutto intorno cambia troppo in fretta.
La generazione che grida in silenzio
Li vediamo distratti, svogliati, a volte chiusi, ma dietro quello sguardo spento c’è confusione, non indifferenza, c’è una sete profonda di autenticità, di adulti che li guardino davvero, che li ascoltino senza giudizio, che non cerchino di correggere ma di capire.
Molti di loro non vogliono apparire ma vogliono sentire, non si accontentano di sopravvivere ma vogliono che la loro vita abbia senso, ritmo e direzione. Quando inciampano, non cercano perfezione ma verità e qualcuno che resti accanto mentre si rialzano.
Come mental coach, mi colpisce la loro sensibilità che diventa un’energia potente se riconosciuta, la spinta a non vivere in “pilota automatico”, la voglia di dare forma a emozioni e sogni e di costruire un mondo dove la vulnerabilità non sia una colpa ma una forza.
Questa non è una generazione perduta, è una generazione in viaggio, che sta cercando il suo posto con coraggio e paura insieme, e che ha solo bisogno di essere vista, ascoltata e creduta.
Noi adulti abbiamo il compito di accompagnare questi giovani nella loro ricerca di sé, perché quando un ragazzo o una ragazza trova il suo “perché”, niente può più spegnere la sua luce.
Vassiliki Tziveli

Vassiliki Tziveli è giornalista e mental coach e cura una rubrica fissa su tutti i 51 settimanali del gruppo editoriale Netweek (più di 400mila copie settimanali in 4 regioni italiane: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria) oltre al nostro quotidiano online nazionale.