Prova di forza

Netanyahu ha annunciato lo stop ai progetti di annessione della Cisgiordania fino a nuovo ordine

Trump: "Israele non annetterà la Cisgiordania perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse"

Netanyahu ha annunciato lo stop ai progetti di annessione della Cisgiordania fino a nuovo ordine

La Knesset aveva approvato in lettura preliminare un disegno di legge che punta ad estendere la sovranità israeliana alla Cisgiordania occupata. La proposta, avanzata dal parlamentare di estrema destra Avi Maoz del partito Noam, ha ottenuto il sostegno di 32 deputati contro 9 nel caso del primo testo, riguardante l’annessione dell’insediamento di Maale Adumim, e di 25 favorevoli contro 24 contrari per la seconda proposta, che riguarda l’intera Cisgiordania.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe chiesto ai membri del suo partito, il Likud, di astenersi dal voto. Per diventare legge, il provvedimento avrebbe dovuto essere approvato in altre tre letture parlamentari.

Poche ore dopo la votazione, tuttavia, Netanyahu ha ordinato di sospendere l’iter legislativo. Secondo quanto riferito da Haaretz, il premier israeliano ha chiesto al governo di bloccare ogni avanzamento della legge fino a nuove disposizioni, dopo le forti pressioni internazionali e i moniti arrivati da Washington.

Il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar ha definito il voto della Knesset “una mossa politica dell’opposizione” volta a “mettere in imbarazzo il governo durante la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance”.

Reazioni internazionali

L’iniziativa legislativa ha suscitato reazioni di condanna a livello internazionale.

La Turchia ha definito la decisione del parlamento israeliano “nulla e priva di valore”, affermando che “il passo verso l’annessione della Cisgiordania occupata viola il diritto internazionale”. In una nota, il ministero degli Esteri turco ha denunciato un atto “provocatorio” che “minaccia il fragile equilibrio della regione” e ribadito il sostegno alla soluzione dei due Stati sui confini del 1967.

Anche l’Arabia Saudita ha espresso ferma condanna per le due proposte di legge, definendole una “legittimazione della sovranità israeliana su insediamenti coloniali illegali”. Riad ha riaffermato il proprio sostegno al diritto del popolo palestinese di costituire uno Stato indipendente con Gerusalemme Est capitale, in linea con le risoluzioni internazionali.

Farhan Haq

Dal canto suo, il portavoce delle Nazioni Unite, Farhan Haq, ha ribadito che l’ONU sostiene la soluzione dei due Stati e “si oppone a ogni iniziativa volta a modificare unilateralmente lo status quo”.

“La Cisgiordania fa parte del territorio palestinese occupato”, ha aggiunto Haq, sottolineando che “solo Israele e Palestina possono negoziarne lo status”.

Le posizioni di Washington

Le posizioni di Washington

La votazione è avvenuta in concomitanza con la visita in Israele del vicepresidente statunitense J.D. Vance, accompagnato da Steve Witkoff e Jared Kushner. In una conferenza stampa con Netanyahu a Gerusalemme, Vance aveva ribadito che non ci saranno truppe americane a Gaza e che l’obiettivo comune resta “disarmare Hamas, ricostruire Gaza e migliorare la vita della popolazione”.

Dopo il voto della Knesset, però, Vance ha duramente criticato la decisione parlamentare, definendola una trovata politica molto stupida e un insulto.

La Cisgiordania non verrà annessa da Israele. La politica del presidente Trump è che la Cisgiordania non verrà annessa. Questa sarà sempre la nostra politica”, ha dichiarato Vance ai giornalisti sulla pista dell’aeroporto di Tel Aviv prima di lasciare il Paese.

Vance: "Russia e Ucraina dovranno cedere parte dei territori. Senza accordo ci ritireremo"
JD Vance

Il presidente Donald Trump, in un’intervista al Time, ha confermato la linea:

Israele non annetterà la Cisgiordania perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse”.

Trump ha aggiunto di aver esercitato forti pressioni su Netanyahu affinché accettasse l’accordo di cessate il fuoco a Gaza e rinunciasse a ogni ipotesi di annessione. “Non potete combattere contro il mondo”, ha detto il presidente americano, ricordando di aver già sostenuto Israele con il riconoscimento delle Alture del Golan, gli Accordi di Abramoe il supporto alle operazioni contro l’Iran a giugno.

Il Segretario di Stato Marco Rubio ha a sua volta messo in guardia Israele, sostenendo che “le misure adottate dal parlamento e la violenza dei coloni minacciano l’accordo di pace a Gaza”.

Smotrich: “La Knesset ha parlato”

Smotrich: "Cancelleremo lo Stato di Palestina"
Bezalel Smotrich

Dopo il voto, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, figura di spicco della destra religiosa, ha esortato Netanyahu ad agire:

“La Knesset ha parlato. Il popolo ha parlato. È tempo di imporre la piena sovranità su tutta la Giudea e la Samaria, l’eredità dei nostri antenati”.

La situazione sul terreno

In Cisgiordania vivono circa tre milioni di palestinesi e oltre 500.000 israeliani in insediamenti considerati illegali secondo il diritto internazionale. Dall’inizio della guerra a Gaza, nell’ottobre 2023, la violenza tra coloni e palestinesi è notevolmente aumentata.

Un funzionario israeliano ha inoltre confermato che l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, “non metterà più piede a Gaza”, nonostante una recente sentenza della Corte internazionale di giustizia che invita Israele a collaborare con l’organizzazione.