Con l’entrata in vigore del nuovo decreto ministeriale 9 settembre 2025, n. 127, cambiano le regole per l’organizzazione delle gite scolastiche e dei viaggi d’istruzione in Italia. Le nuove disposizioni, collegate al Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), introducono criteri più rigidi per la scelta dei fornitori di servizi di trasporto e per la gestione delle gare d’appalto.
Molti dirigenti scolastici e tour operator del settore segnalano che, almeno per l’anno scolastico 2025/26, le novità potrebbero causare ritardi o difficoltà nell’organizzazione delle gite.
Cosa prevede il nuovo decreto
Il decreto ministeriale modifica le modalità con cui le scuole possono affidare servizi come trasporto, alloggio e attività didattiche collegate ai viaggi d’istruzione.
Le principali novità sono:
- Priorità alla qualità e alla sicurezza rispetto al prezzo più basso;
- Obbligo di affidarsi a “stazioni appaltanti qualificate” per importi oltre determinate soglie economiche;
- Procedure più complesse e tempi più lunghi per bandire o aggiudicare i servizi;
- Maggior controllo su mezzi, autisti e documentazione delle agenzie di viaggio coinvolte.
Questi requisiti hanno l’obiettivo di aumentare la sicurezza e la trasparenza nel settore, ma comportano anche un significativo aumento della burocrazia per le scuole.
Le possibili conseguenze per l’anno scolastico 2025/26
Secondo le prime analisi pubblicate da testate specializzate come La Tecnica della Scuola e Orizzonte Scuola, molte scuole potrebbero incontrare difficoltà organizzative nei prossimi mesi.
In particolare:
- Alcuni istituti stanno valutando di ridurre la durata delle gite o di scegliere mete più vicine per restare entro le soglie che permettono procedure semplificate;
- Le piattaforme digitali e gli uffici scolastici regionali incaricati di gestire le nuove gare non sono ancora completamente operativi;
- Le tempistiche di approvazione e di affidamento dei servizi rischiano di slittare, con la possibilità che alcune gite vengano rinviate o annullate.
Le posizioni del Ministero e dell’ANAC
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha ribadito che l’obiettivo delle nuove norme non è limitare le gite scolastiche, ma rafforzare la sicurezza e garantire maggiore trasparenza nelle procedure.
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha inoltre definito linee guida per identificare le soglie economiche e le modalità di qualificazione delle stazioni appaltanti, con l’intento di evitare abusi o affidamenti diretti non conformi.
Tuttavia, in attesa che i nuovi strumenti organizzativi siano pienamente operativi, diversi dirigenti scolastici chiedono al Governo una fase transitoria o una semplificazione temporanea per l’anno 2025/26.
Cosa possono fare scuole e famiglie
Nell’attesa di chiarimenti definitivi, le scuole possono:
- programmare uscite didattiche brevi o viaggi entro soglie economiche più basse;
- collaborare con centrali di committenza o con gli Uffici scolastici regionali;
- pianificare con anticipo la documentazione e la selezione dei fornitori;
- informare tempestivamente le famiglie su eventuali cambiamenti di meta o costi.
Le famiglie, dal canto loro, possono chiedere chiarimenti su procedure, costi e assicurazioni, restando aggiornate sulle decisioni prese dal Consiglio d’Istituto e dai docenti referenti.
Riorganizzazione complessa
Le gite scolastiche restano un elemento fondamentale dell’offerta formativa, ma il nuovo decreto ministeriale introduce una fase di riorganizzazione complessa per il sistema scolastico.
L’obiettivo è garantire viaggi più sicuri e trasparenti, anche se, nel breve periodo, le scuole dovranno affrontare una maggiore burocrazia.
Con la progressiva attivazione delle piattaforme e delle stazioni appaltanti qualificate, si prevede che le difficoltà attuali possano ridursi nei prossimi anni.