VISITA DI STATO

Mattarella in visita in Belgio parla di libertà di stampa e del caso Ranucci

“Il giornalismo e la libertà di stampa, presidi ineliminabili della nostra vita democratica. Quanto avviene richiede una forte reazione"

Mattarella in visita in Belgio parla di libertà di stampa e del caso Ranucci

L’Unione Europea è garanzia della libertà e del progresso dei nostri popoli”.

Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso durante la sua visita di Stato in Belgio, ribadendo il valore dell’integrazione europea come baluardo di democrazia e di pace.

Nel cuore politico del Vecchio Continente, Bruxelles, “la capitale dell’Europa”, il capo dello Stato ha richiamato con forza l’importanza di difendere le istituzioni comunitarie di fronte a quelle che ha definito “sfide esistenziali” per l’Unione.

Mattarella: “Non possiamo permetterci cedimenti”

Durante la cena di Stato offerta da re Filippo al castello di Laeken, Mattarella ha citato il premio Nobel per la pace Henri La Fontaine, ricordando che “la guerra è il diritto che i popoli si sono arrogati di essere giudici, parti e carnefici nella propria causa”.

Pur senza mai nominare direttamente la Russia, il riferimento alle tensioni e ai conflitti in corso in Europa è apparso evidente:

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Sig.ra Laura con Sua Maestà il Re dei Belgi Filippo I e Sua Maestà la Regina Mathilde
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Oggi le istituzioni europee si confrontano con sfide globali che vogliono porre in discussione i principi fondanti della nostra Unione e della convivenza pacifica tra i popoli. Non possiamo permetterci cedimenti”, ha dichiarato il presidente, invitando a un rinnovato impegno per la difesa dei valori comuni.

Mattarella ha poi sottolineato come, in quasi settant’anni di vita, l’Unione Europea abbia “difeso e promosso i nostri valori e i diritti dei cittadini, creando l’area più vasta di democrazia e progresso sociale sin qui conosciuta”. L’Europa, ha ribadito, “è la nostra casa e Bruxelles è la capitale di tutti”.

Mattarella: “Parlamento snodo fondamentale democrazie”

La giornata di Mattarella nella capitale belga è stata scandita da momenti solenni e incontri istituzionali. Dopo la cerimonia d’onore al Palazzo reale, dove è stato accolto dai sovrani del Belgio, Filippo e Mathilde, e la deposizione di una corona alla Tomba del Milite Ignoto, il presidente ha visitato i due rami del Parlamento federale.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Primo Ministro del Regno del Belgio, Bart De Wever
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Accolto dal Primo Ministro Bart de Weveer, il presidente del Senato, Vincent Blondel, e da quello della Camera, Peter De Roover, Mattarella ha firmato il Libro d’oro degli ospiti e si è soffermato a discutere di parlamentarismo e democrazia.

Per me è sempre particolarmente coinvolgente entrare nella sede di un Parlamento. Intanto perché sono stato per venticinque anni alla Camera dei deputati e ne avverto l’orgoglio, ma soprattutto perché il Parlamento è lo snodo fondamentale delle democrazie. E questo è il punto di protagonismo assoluto nella vita del nostro continente”, ha affermato, ricordando le somiglianze tra i sistemi parlamentari di Italia e Belgio.

Ha poi aggiunto un ringraziamento al re Filippo “per l’invito a effettuare questa visita di Stato in Belgio, per sottolineare non solo i legami storici e la vicinanza, ma la fraternità che c’è tra i nostri Paesi”.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Palazzo della Nazione, sede del Parlamento Federale,incontra alcuni membri del Senato e della Camera dei Rappresentanti (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Nel suo discorso, Mattarella ha evocato anche il forte legame umano e culturale che unisce i due popoli:

L’arrivo e la presenza qui di tanti italiani in Belgio è un legame particolarmente intenso. Molti cittadini belgi hanno origini italiane e molti italiani vivono e lavorano qui, oggi spesso attratti dal livello di avanzamento scientifico del Belgio: ricercatori, studenti, imprenditori”.

La condanna di Mattarella all’attentato a Ranucci

Durante l’incontro con i presidenti delle Camere belghe, Mattarella ha anche affrontato un tema di stretta attualità, condannando con fermezza l’attentato contro il giornalista Sigfrido Ranucci.

Sigfrido Ranucci, conduttore di Report

“Il giornalismo e la libertà di stampa, il giornalismo di inchiesta, qualunque forma di giornalismo è un presidio ineliminabile della nostra vita democratica. Quanto avviene è allarmante, e richiede una forte reazione, come sta avvenendo”, ha detto il capo dello Stato, ribadendo la necessità di difendere la libertà d’informazione come fondamento delle democrazie europee.

La visita proseguirà domani a Marcinelle, in Vallonia, luogo simbolo della memoria dell’emigrazione italiana, dove nel 1956 morirono 262 minatori, tra cui 136 italiani. Un appuntamento che, nelle parole del presidente, “ricorda la fatica, la speranza e la dignità del lavoro, valori che uniscono l’Italia e il Belgio in una storia comune di sacrificio e solidarietà”.