MEDIO ORIENTE

Israele riapre i valichi di Kerem Shalom e Kissufim. Ma la tregua a Gaza resta fragile

Dietro la riapertura ci sarebbero state pressioni dell’amministrazione Trump. Secondo Hamas, dall’inizio della tregua almeno 97 civili palestinesi sono stati uccisi e 230 feriti

Israele riapre i valichi di Kerem Shalom e Kissufim. Ma la tregua a Gaza resta fragile

Israele ha riaperto questa mattina – lunedì 20 ottobre 2025 – i valichi di Kerem Shalom e Kissufim per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Lo riportano i media israeliani, secondo cui la decisione arriva dopo giorni di tensioni e forti pressioni da parte degli Stati Uniti.

Secondo quanto riferito da fonti israeliane ad Axios, il governo di Benjamin Netanyahu ha deciso di ritirare la precedente disposizione che prevedeva la chiusura dei valichi verso Gaza e la sospensione dei convogli umanitari. Il trasferimento di aiuti, spiegano le autorità israeliane, era stato interrotto a causa dei massicci bombardamenti e delle perdite inflitte a Hamas, e non in risposta alla violazione del cessate il fuoco da parte del gruppo militante.

Pressioni statunitensi e fragile tregua

Dietro la riapertura dei valichi ci sarebbero state forti pressioni dell’amministrazione Trump, che avrebbe chiesto al premier israeliano di ripristinare il passaggio degli aiuti. Nelle prossime ore, il vicepresidente americano JD Vance e gli inviati Steve Witkoff e Jared Kushner si recheranno in Israele con l’obiettivo di stabilizzare la tregua, accelerare la consegna dei soccorsi e valutare la creazione di una forza internazionale di sicurezza a Gaza.

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Steve Witkoff

Nonostante la riapertura dei valichi, l’accordo di cessate il fuoco resta estremamente fragile. Israele ha autorizzato nuove azioni aeree dopo un presunto attacco di Hamas contro le proprie forze di terra. Il movimento islamista, dal canto suo, ha negato ogni violazione, accusando Israele di sostenere “bande criminali armate” attive nella Striscia.

Secondo il governo di Hamas, dall’inizio della tregua almeno 97 civili palestinesi sono stati uccisi e 230 feriti in seguito al fuoco israeliano. L’ufficio stampa del gruppo accusa Israele di 80 violazioni documentate dell’accordo di cessate il fuoco, tra cui bombardamenti, sparatorie contro civili e detenzioni arbitrarie, denunciando una “flagrante violazione del diritto internazionale umanitario”.

Il ruolo cruciale dei valichi

Il valico di Kerem Shalom, principale punto di ingresso per gli aiuti umanitari provenienti da Israele, e quello di Rafah, al confine con l’Egitto, rappresentano infrastrutture vitali per la sopravvivenza della popolazione di Gaza. Quando chiusi o sottoposti a controlli rigidi, l’afflusso di carburante, medicinali e beni essenziali si riduce drasticamente.

La mappa dei valichi della Striscia di Gaza

Il traffico attraverso Rafah resta irregolare e soggetto a vincoli di sicurezza. Le organizzazioni umanitarie denunciano ritardi, carenze di scorte e difficoltà logistiche legate ai danni infrastrutturali e ai controlli multipli. Anche quando tecnicamente aperti, i valichi possono funzionare solo parzialmente, riducendo la quantità di merci che entrano nella Striscia.

La posizione di Kissufim

Vance: “Mantenimento tregua complicato”

Dopo violenti raid aerei condotti in risposta alle presunte violazioni di Hamas, l’esercito israeliano ha annunciato la ripresa del cessate il fuoco. Tuttavia, la situazione resta estremamente instabile: Israele accusa Hamas di aver infranto l’accordo, mentre il gruppo islamista nega ogni responsabilità.

Vance: "Russia e Ucraina dovranno cedere parte dei territori. Senza accordo ci ritireremo"
JD Vance

Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che il cessate il fuoco “è ancora in vigore”, pur ammettendo che “Hamas si è mostrato turbolento”. Secondo il vicepresidente JD Vance, il mantenimento della tregua “sarà complicato”, ma resta “la migliore possibilità di una pace sostenibile”.