L’Ungheria garantirà che Vladimir Putin possa entrare nel Paese in occasione del vertice con Donald Trump previsto a Budapest. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó durante una conferenza stampa, sottolineando che il governo è pronto “a creare le condizioni appropriate affinché i presidenti americano e russo possano tenere colloqui in sicurezza e pace”.
Szijjártó ha precisato che luogo e data del vertice non sono ancora stati definiti, ma che “non appena la data sarà ufficiale, verranno forniti ulteriori dettagli”.
Le implicazioni legali: il mandato della Corte penale internazionale
La Corte penale internazionale (CPI) ha ricordato che il mandato di cattura emesso nei confronti di Vladimir Putin resta valido anche se un Paese decidesse di ritirarsi dallo Statuto di Roma.
“La decisione di recesso ha effetto un anno dopo il deposito della notifica presso il Segretario generale delle Nazioni Unite”, ha precisato la Corte. “Il recesso non influisce sui procedimenti già in corso o su questioni all’esame della Corte”.
La CPI ha inoltre ribadito che eseguire le decisioni della Corte è un obbligo giuridico per tutti gli Stati membri, anche se in casi particolari possono essere previste deroghe nazionali.
Peskov: “Vertice possibile entro due settimane”
Dal Cremlino, il portavoce Dmitry Peskov ha confermato che l’incontro tra Trump e Putin “potrebbe davvero aver luogo entro due settimane o poco dopo”.
“C’è un’intesa generale — ha aggiunto — e non c’è motivo di rimandare a lungo termine”.
La posizione dell’Unione Europea sulle sanzioni e sui viaggi
Secondo la portavoce della Commissione europea, Anitta Hipper, sia Vladimir Putin sia Sergej Lavrov figurano nella lista delle sanzioni UE relative al congelamento dei beni, “ma non esistono specificamente divieti di viaggio”.
Hipper ha inoltre precisato che “l’incontro non è stato ancora confermato e non commenteremo scenari ipotetici. Tuttavia, non esistono divieti di viaggio automatici di per sé”.
Quanto al mandato d’arresto della CPI, “gli Stati membri possono concedere deroghe individuali”, ha aggiunto la portavoce.
Orbán: “Budapest luogo di dialogo per la pace”
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha confermato che, dopo aver parlato con Donald Trump, intende discutere con Vladimir Putin della possibilità di un incontro a Budapest volto a “porre fine al conflitto in Ucraina”.
“Trump e Putin hanno avuto un colloquio proficuo — ha dichiarato Orbán a Kossuth Radio — I ministri degli Esteri stanno lavorando per risolvere le questioni in sospeso, e l’incontro potrebbe tenersi a Budapest già la prossima settimana”.
Il premier ha inoltre aggiunto che è in fase di definizione un incontro ufficiale tra Ungheria e Stati Uniti a Washington.