"difficile ma necessario"

Nestlé annuncia16.000 licenziamenti nel mondo nei prossimi 2 anni. E in Italia?

Nessuna indicazione ufficiale sugli effetti nei singoli Paesi, ma l’Italia — dove il gruppo impiega oltre 4.300 persone e controlla marchi come Perugina, Buitoni, S.Pellegrino e Purina — osserva con attenzione gli sviluppi

Nestlé annuncia16.000 licenziamenti nel mondo nei prossimi 2 anni. E in Italia?

Nestlé si prepara a una delle più imponenti riorganizzazioni della sua storia recente. Il colosso svizzero dell’alimentare — proprietario di oltre 2.000 marchi tra cui Nespresso, KitKat, Perrier, S.Pellegrino e Purina — ha annunciato un piano di riduzione del personale che porterà al taglio di circa 16.000 posti di lavoro a livello globale entro i prossimi due anni.

La decisione, comunicata in occasione della pubblicazione dei conti dei primi nove mesi del 2025, fa parte di una strategia di “adattamento ai nuovi scenari di mercato” e di riduzione dei costi operativi, in un contesto economico internazionale segnato da inflazione, calo dei consumi e crescente competizione.

“Decisioni difficili ma necessarie”

“Il mondo sta cambiando e Nestlé deve cambiare più rapidamente”, ha spiegato l’amministratore delegato Philipp Navratil, alla guida del gruppo dallo scorso settembre. “Si tratta di scelte difficili ma necessarie per rendere la nostra struttura più agile e sostenibile nel lungo periodo”.

Nestlé annuncia16.000 licenziamenti nel mondo nei prossimi 2 anni. E in Italia?
Philipp Navratil

Secondo quanto comunicato, 12.000 tagli riguarderanno personale amministrativo e di supporto, mentre 4.000 posti saranno eliminati nelle aree produttive e logistiche, dove era già in corso una razionalizzazione. L’obiettivo è generare un risparmio di un miliardo di franchi svizzeri, il doppio delle stime precedenti, e portare il piano complessivo di efficienza a 3 miliardi entro il 2027.

Ricavi in calo e domanda debole

Nei primi nove mesi del 2025 Nestlé ha registrato ricavi per 65,9 miliardi di franchi svizzeri, in diminuzione dell’1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita organica, pari al +3,3%, è stata sostenuta quasi interamente dagli aumenti di prezzo, mentre i volumi di vendita sono rimasti stabili.

Il rallentamento della domanda in Europa e Nord America e la pressione dei costi energetici e delle materie prime hanno inciso sui margini. L’azienda punta ora a concentrarsi sui marchi più redditizi, in particolare nei settori caffè premium, nutrizione specializzata e petcare, per recuperare competitività e redditività.

L’arrivo di Navratil alla guida del gruppo ha segnato l’inizio di una nuova fase, dopo un periodo di instabilità interna. Il precedente CEO era stato licenziato per motivi disciplinari, mentre il presidente aveva lasciato anticipatamente il suo incarico. Due episodi che avevano scosso la governance e fatto perdere fiducia ai mercati.

Il nuovo vertice mira ora a semplificare la struttura aziendale e a ricostruire credibilità attraverso un piano di lungo termine che metta al centro innovazione, sostenibilità e redditività.

L’ombra dello scandalo dell’acqua

A pesare sull’immagine del gruppo rimane anche lo scandalo scoppiato in Francia nel 2024, quando le autorità avevano accusato Nestlé di utilizzare trattamenti non autorizzati per la purificazione dell’acqua dei marchi Perrier e Vittel. Da allora l’azienda ha avviato un programma di controllo più severo in tutta la divisione Waters, promettendo maggiore trasparenza e conformità alle normative ambientali.

Reazioni del mercato e prospettive

Gli investitori hanno accolto l’annuncio con cautela: il titolo Nestlé ha registrato oscillazioni contenute alla Borsa di Zurigo, segno di un atteggiamento prudente. Gli analisti di UBS e Credit Suisse considerano il piano “necessario ma non risolutivo”, sottolineando che la vera sfida sarà rilanciare la crescita organica e la fiducia nella governance.

Navratil ha ribadito che “l’obiettivo di Nestlé resta creare valore sostenibile, puntando su innovazione, responsabilità e semplificazione”.

Focus Italia: una presenza storica e radicata

Nessun riferimento specifico all’Italia, come per gli altri Paesi che ospitano stabilimenti del colosso,  ma l’evoluzione del piano globale sarà seguita con attenzione. Il gruppo è infatti fortemente radicato nel Paese, dove opera da oltre 100 anni.

Nestlé annuncia16.000 licenziamenti nel mondo nei prossimi 2 anni. E in Italia?
Nestlè

Nestlé Italiana conta più di 4.300 dipendenti, 7 stabilimenti produttivi e una sede centrale ad Assago (Milano). Le attività italiane includono marchi iconici e profondamente legati al territorio, come: Cioccolato e dolciumi: Perugina (con i celebri Baci), KitKat, Galak, Smarties. Bevande calde: Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Orzoro, Nespresso, Nesquik. Acque e bevande: S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite Sanpellegrino. Alimentazione: Buitoni, Maggi, Garden Gourmet. Infanzia e nutrizione: Nestlé MIO, Nidina, Meritene. Petcare (Purina): Purina Pro Plan, Purina ONE, Gourmet, Friskies, Felix.

Questi i dati diffusi nel 2021 dall’azienda, in relazione alla sua presenza sul nostro territorio.

Un capitolo da seguire

Il piano di ristrutturazione rappresenta un punto di svolta per Nestlé, chiamata a bilanciare efficienza e responsabilità sociale in una fase di forte trasformazione globale.