LA MOSSA

In Francia Lecornu stavolta se la cava congelando la riforma delle pensioni fino al 2028

La decisione soddisfa le tre condizioni imposte dal Partito Socialista per non sfiduciare il governo. Dura la reazione della destra

In Francia Lecornu stavolta se la cava congelando la riforma delle pensioni fino al 2028

Il primo ministro francese Sébastien Lecornu cambia strategia dopo il fallimento al suo primo tentativo. Il nuovo governo, il cosiddetto “Lecornu 2“, ha infatti accolto la principale richiesta del Partito Socialista (Ps): la sospensione della riforma delle pensioni fino alle elezioni presidenziali del 2027, mossa che ha consentito al premier di ottenere la “non sfiducia” dei socialisti e di evitare la caduta.

Giovedì 16 ottobre 2025 l’Assemblée Nationale voterà le due mozioni di censura depositate dal Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen e da La France Insoumise (Lfi) di Jean-Luc Mélenchon, ma nessuna delle due appare in grado di raggiungere la soglia dei 289 voti necessari. La tenuta del governo dipendeva soprattutto dai 69 deputati socialisti, che hanno annunciato ufficialmente la loro intenzione di non partecipare alla sfiducia.

La mossa decisiva: compromesso con i socialisti

La sospensione, ha precisato Lecornu, bloccherà qualsiasi aumento dell’età legale pensionabile fino a gennaio 2028, mantenendo la durata contributiva a 170 trimestri e congelando l’aumento dei contributi necessari per la pensione a tasso pieno. La misura, ha spiegato, costerà 400 milioni di euro nel 2026 e 1,8 miliardi nel 2027, ma dovrà essere compensata da risparmi per non aumentare il deficit pubblico.

La decisione di Lecornu soddisfa le tre condizioni imposte dal Partito Socialista per non sfiduciare il governo:

  1. Sospensione completa della riforma delle pensioni;
  2. Rinuncia al ricorso all’articolo 49.3 della Costituzione, che permette di approvare leggi senza voto parlamentare;
  3. Impegno su misure di giustizia fiscale, tra cui una tassazione eccezionale sui grandi patrimoni.
In Francia Lecornu stavolta se la cava congelando la riforma delle pensioni fino al 2028
Sébastien Lecornu

Nel suo discorso, Lecornu ha infatti confermato la volontà di introdurre un contributo straordinario per i patrimoni elevati, spiegando che “la fiscalità sui grandi patrimoni presenta anomalie” e che “saranno previsti aumenti d’imposta mirati ed eccezionali per alcune grandissime imprese”, prolungando gli interventi straordinari già in vigore.

Il leader socialista Boris Vallaud ha parlato di “una vittoria per migliaia di francesi”, pur precisando che il Ps resta pronto a vigilare sull’attuazione degli impegni. L’ex presidente François Hollande e il segretario Olivier Faure hanno applaudito Lecornu in aula, mentre l’ala più radicale della sinistra, con Mathilde Panot (Lfi), ha accusato il governo di “complicità con i macroniani” e di “aver comprato il silenzio dei socialisti”.

Le reazioni della destra

Duri i commenti dell’opposizione di destra. Marine Le Pen ha parlato di “socialisti comprati dai macroniani e Républicains svenduti”, mentre Jordan Bardella ha accusato i due partiti di essere “l’associazione dei salvatori di Macron”.

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Marine Le Pen

Anche tra i Républicains il malcontento è evidente: il capogruppo Bruno Retailleau ha definito Lecornu “ostaggio dei socialisti”, mentre Laurent Wauquiez, pur critico, ha ribadito che “non saremo tra quelli che faranno cadere i primi ministri”.

Nuovo metodo politico: fine del 49.3 e centralità del Parlamento

Lecornu ha insistito sul fatto che la nuova stagione politica si baserà su un metodo diverso:

“Il governo proporrà, noi discuteremo, voi voterete”.

Ha quindi escluso il ricorso all’articolo 49.3, utilizzato da tutti i suoi predecessori per imporre le leggi di bilancio senza voto parlamentare, e ha rivendicato la volontà di condividere il potere con l’Assemblea.

In Francia Lecornu stavolta se la cava congelando la riforma delle pensioni fino al 2028
L’Assemblée Nationale

“Senza la maggioranza assoluta, il Parlamento avrà l’ultima parola. È la sua responsabilità”.

Un’impostazione che, secondo gli analisti politici francesi, segna una rottura con il verticismo macroniano e inaugura una fase più “parlamentare” della Quinta Repubblica.

Le altre promesse del premier

Nel suo discorso, Lecornu ha anche annunciato:

  • la creazione di una “Conferenza nazionale su pensioni e lavoro con le parti sociali, le cui prime conclusioni arriveranno in primavera;
  • una riforma della decentralizzazione, per rafforzare i poteri locali “con mezzi fiscali e di bilancio adeguati”;
  • l’inserimento nella Costituzione dell’accordo di Bougival sulla Nuova Caledonia, che diventerà quasi uno “Stato associato”.

La scommessa di Lecornu

Con queste mosse, Lecornu sembra aver centrato l’obiettivo che né François BayrouMichel Barnier erano riusciti a raggiungere: riportare calma nell’Assemblea e superare il voto di sfiducia.

Ha ottenuto il sostegno, o almeno la neutralità, di socialisti e parte dei Républicains, riducendo a un brusio di fondo le proteste che avevano travolto i precedenti governi.

La sua “missione minima” – far approvare una legge di bilancio entro il 31 dicembre – appare ora a portata di mano. Per ora, Lecornu se la cava. Ma la sospensione delle pensioni fino al 2028, costosa e politicamente fragile, resta una scommessa.