giornata storica

Pace a Gaza, la firma a Sharm. Trump: “3mila anni per arrivare fin qui”

Un’intesa che pone fine al conflitto e apre, almeno nelle intenzioni, una nuova fase di stabilità per l’intera regione mediorientale

Pace a Gaza, la firma a Sharm. Trump: “3mila anni per arrivare fin qui”

Ieri, lunedì 13 ottobre 2025, l’Air Force One è atterrato a  Sharm El Sheikh dopo essere stato scortato da sei caccia F-16 dell’aeronautica egiziana. Il presidente Donald Trump ha firmato l’accordo di pace per Gaza nella località egiziana.

Ad accoglierlo, il presidente Abdel Fattah al-Sisi, con cui il leader statunitense ha raggiunto in auto la sede del vertice. L’arrivo di Trump è avvenuto al termine della sua visita in Israele e dopo i lunghi interventi alla Knesset.

Il vertice dei mediatori

Alla cerimonia hanno preso parte anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani e lo stesso al-Sisi, co-presidente del summit dedicato al futuro della Striscia di Gaza. I leader, tutti coinvolti nel processo di mediazione, sono stati accolti da un applauso del pubblico presente.

“Un nuovo inizio per il Medio Oriente”

Nel suo discorso, Trump ha parlato di una “svolta epocale” che va oltre la fine della guerra a Gaza. “Con l’aiuto di Dio – ha dichiarato – sarà un nuovo inizio per l’intero Medio Oriente. Da questo momento possiamo costruire una regione forte, stabile, prospera e unita nel rifiutare una volta per tutte la via del terrorismo”.

“È un giorno incredibile per il Medio Oriente: ci sono voluti tremila anni per arrivare fin qui”.

Il presidente americano ha poi invitato alla ricostruzione del territorio:

“Ora dobbiamo iniziare a ricostruire Gaza, e sarà la parte più facile”.

Trump ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra i Paesi firmatari:

“Abbiamo dimostrato che la pace è possibile quando nazioni responsabili mettono da parte le differenze e cercano un terreno comune. Oggi abbiamo un’opportunità irripetibile di lasciarci alle spalle vecchie faide e odi acerrimi”.

Il nodo Hamas e il futuro della sicurezza

Durante la conferenza, un giornalista ha chiesto a Trump quale fosse il suo messaggio ad Hamas, dopo le indiscrezioni sul ruolo del gruppo come forza di polizia palestinese. Il presidente ha risposto:

“Abbiamo dato loro l’approvazione per un periodo di tempo. Vogliono porre fine ai problemi e lo hanno detto apertamente. Penso che andrà tutto bene”.

Diplomazia e ironia

Non sono mancati momenti di leggerezza. Rivolgendosi al presidente francese Emmanuel Macron, Trump ha scherzato:

“Non ci posso credere che Emmanuel non sia in piedi dietro di me ma seduto in platea. Hai scelto il profilo basso oggi?”. Poi ha aggiunto: “È un mio amico”.

Parole di stima anche per il leader turco:

Erdogan c’è sempre quando ne ho bisogno. È un tipo tosto”, ha detto Trump, tra gli applausi della sala.

Il saluto a Abu Mazen

Uno dei momenti più significativi del summit è stato il saluto al presidente palestinese Abu Mazen, accompagnato da Macron fino al palco. Il colloquio tra i due è durato oltre un minuto, con Trump che ha ascoltato con attenzione e annuito più volte. I due si sono poi salutati con un sorriso.

Verso la “fase due” dell’accordo

Gli inviati speciali della Casa Bianca, Steve Witkoff e Jared Kushner, hanno già avviato i lavori per la seconda fase dell’intesa.

“C’è ancora molto lavoro da fare”, ha commentato Witkoff durante l’incontro bilaterale tra Trump e al-Sisi, aggiungendo che “abbiamo una lunga lista di candidati per il consiglio per la pace”.

Le reazioni dei leader

Il presidente egiziano al-Sisi ha definito l’intesa “una storica pietra miliare”, auspicando che “la guerra a Gaza sia l’ultima nel Medio Oriente”.

Anche la premier italiana Giorgia Meloni, unica donna presente al vertice, ha sottolineato l’importanza del momento:

“L’Italia è pronta a fare la sua parte. È una giornata storica e sono fiera che l’Italia ci sia. Abbiamo contribuito sul piano umanitario e continueremo a sostenere la pace”.

Pace a Gaza, la firma a Sharm. Trump: "3mila anni per arrivare fin qui"
I leader riuniti

Fra i leader presenti figuravano, oltre a Meloni e Macron, il premier britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il re di Giordania Abdullah II e l’emiro del Qatar al-Thani.

Il messaggio di Bill Clinton

Dagli Stati Uniti è arrivato anche il commento dell’ex presidente Bill Clinton, che ha lodato “Trump, il Qatar e gli altri attori regionali per aver mantenuto tutti coinvolti fino al raggiungimento dell’accordo”.

Clinton ha aggiunto che “Israele e Hamas devono ora trasformare questo momento fragile in una pace duratura che garantisca dignità e sicurezza a palestinesi e israeliani”.

Il ritorno a Washington

Al termine della giornata, Trump ha lasciato Sharm el-Sheikh diretto a Washington. Secondo la CNN, il presidente è atteso negli Stati Uniti nella mattinata odierna, del 14 ottobre.